Avengers: Age of Ultron è un
film del 2015 scritto e diretto da Joss Whedon. Si farebbe prima a dire quali
attori non comprende il cast invece di elencare tutti quelli compresi ma
comunque gli interpreti principali sono: Robert Downey Jr., Chris Hemsworth,
Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Samuel L. Jackson
eccetera eccetera eccetera. Il film è stato prodotto dalla Marvel Studios e
distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures ed è costato circa 280
milioni di dollari.
La trama in breve: Ultron un
robot senziente creato da Tony Stark sfugge al controllo del suo creatore e
minaccia di distruggere ogni forma di vita organica sul pianeta. Mettiamo subito le cose in
chiaro: "Avengers: Age of Ultron" fallisce
miseramente. Le mie aspettative per questo film in realtà erano molto basse
ma ero andato a vederlo per curiosità dato che è il film supereroistico
dell’anno e quindi mi aspettavo almeno di vedere un film gradevole. Tra l’altro
avevo visto il primo The Avengers che pur non essendo memorabile era riuscito
comunque a farmi passare due ore piacevoli e con questo sequel speravo di
replicare, purtroppo non è stato così.
Si comincia subito con una scena d’azione
con gli Avengers già assemblati per bene, a differenza del primo film in cui se
non ricordo male nella parte iniziale le sequenze d’azione erano ridotte (si fa
per dire) perché si doveva prima riunire la squadra, qui invece si parte da
subito con una battaglia di gruppo e si vedono subito gli Avengers in
formazione d’attacco che combattono tra le nevi di una cittadina dell’Europa
dell’est. Si continua così per tutta la durata del film con molte lunghe scene
d’azione frenetiche che però non lasciano il segno. Secondo me con meno scene
d’azione ma collocate meglio e soprattutto realizzate meglio si sarebbe potuto
raggiungere un livello di epicità maggiore, le battaglie sono sì convulse ma
non mi sento di definirle spettacolari o epiche: sanno troppo di già visto.
Inoltre a mio parere le scene
d’azione soffrono di una grave pecca: sono collocate in un setting sbagliato.
Nel primo Avengers le scene di battaglia si svolgevano a New York quindi il
setting era perfettamente adatto per un cinefumetto mentre in questo secondo
capitolo le battaglie più importanti si svolgono in questa piccola città
dell’Europa dell’est (nel film si parla di Europa dell'est ma in realtà le
rispese si sono svolte in una cittadina della Val d'Aosta)
, questo a mio avviso non è il luogo adatto dove ambientare un film di questo
tipo: una città così piccina e insignificante è inadeguata per ospitare uno
scontro tra titani com'è quello tra gli Avengers e i robot di Ultron. E’ anche vero
che uno dei combattimenti è ambientato a Seul ma le parti più importanti del
film sono in un paesotto della Val d'Aosta e questo toglie molto all'epicità
complessiva.
Il regista di Age of Ultron è lo
stesso del primo Avengers e mantiene lo steso stile registico che aveva usato
nel primo film. Se parliamo della regia di questi due film è opportuno
distinguere le scene d’azione dalle scene “statiche”. Le scene statiche (o
stitiche?) sono girate in maniera triste con primi piani sulle facce dei
personaggi e praticamente senza movimento di macchina, una regia degna delle
migliore puntate di Tempesta d’amore .
Nelle scene d’azione il film si risolleva con una regia molto più dinamica e
tutto sommato adatta ad un film di questo tipo ma anche se queste parti sono
realizzate molto meglio delle scene statiche dal punto di vista registico
comunque non sono sufficientemente epiche e sanno di già visto.
Questo film è stato una vera delusione.
Penso che ora lascerò perdere i cinecomics per lungo tempo. Incurante delle mie
decisioni il calendario dei film supereroistici è già pronto e prevede da ora
fino al 2019-2020 una marea di film.
E’ da 15 anni che dobbiamo sorbirci film di supereroi tutti uguali a sé stessi
e da qui al 2020 sembra non ci sia speranza di invertire la tendenza. Oramai
dopo anni e anni di film fotocopia avremo pure il diritto di chiedere anche in
questo filone cinematografico un po' di innovazione o no?
La prima volta che ho visto un
cinefumetto è stato nel lontano 2002 e il film era il primo Spider-Man della trilogia Sam Raimi
e...WOW quello sì che era un film fantastico! Vi posso assicurare che mi sono
esaltato da bambino vedendo le scene di Tobey Maguire vestito da Spider-Man che
volteggia tra i grattaceli di New York, mi sono emozionato forse perché erano
scene realizzate molto bene, forse perché erano scene che non si erano mai
viste, forse perché ero un BAMBINO.
Ed ecco che abbiamo finalmente
centrato il punto della questione. The Avengers: Age of Ultron non ha
saputo divertire me (un ventenne) ma lo scopo del film non era quello di
far divertire i ventenni, a vent’anni penso che sia ora di smettere di guardare
gente in costumino e calzamaglia che vola. Questi sono film che nascono e sono
pensati prevalentemente per i bambini/preadolescenti/adolescenti (che poi ci
siano persone di trent'anni che si esaltano per questi film è un'altra storia)
e valutarli con troppa severità o con troppa cattiveria (Dove sono i movimenti
della macchina da presa? La fotografia è mediocre! Sembra una punta di Tempesta
d’amore LOL LOL) è sbagliato. E’ tempo che si capisca che ogni film va
analizzato calandolo nel proprio contesto: non è possibile analizzare un
cinefumetto con gli stessi metri di valutazione con cui si analizza un film di
Stanley Kubrick. I difetti che si possono imputare ad un cinefumetto sono
diversi dai difetti imputabili ad un film d’autore e questo troppo spesso lo si
dimentica. Quando ho visto il film al cinema domenica scorsa la sala era stracolma, durante la proiezione
il pubblico si è entusiasmato e alla fine del film è partito un fragoroso
applauso.
Gli autori di questo film non
avevano intenzione di creare un film impegnato, sapevano che The Avengers: Age
of Ultron non sarebbe diventato il nuovo Quarto potere, il loro obbiettivo era
quello di far divertire e di intrattenere gli spettatori per due ore. Quindi
VAFFANCULO! Se il pubblico in sala durante la proiezione si è divertito allora il
film ha vinto.
Antonio Margheriti