Ah l’inutilità di questa serie non ha limiti. La settima
e l’ottava puntata non riescono ad invertire il fiction trend preso dalla
serie. I personaggi continuano ad intrattenere rapporti poco interessanti, a
compiere azioni poco interessanti per lo spettatore e a vivere della rendita
maturata dai primi due discreti episodi; ma la fiducia a tempo è scaduta da un
pezzo e si è portati a guardare “1992” solo per inerzia, per vedere come
finiscono quelle poche cose interessanti imbastite in otto interminabili episodi.
Anche in queste puntate la parola d’ordine rimane la
stessa: futilità. Perché quel personaggio compie tale azione? Perché si
comporta in questo modo? Perché invece non ragiona e agisce di conseguenza così
ci risparmiamo venti minuti di sottotrama inutile? Ormai ho smesso di farmi
queste domande e ho aperto a questa serie il mio lato gossipparo italiano per
potermi far coinvolgere almeno un minimo. A dire la verità però, a dispetto dei precedenti
appuntamenti, questa settimana qualche aspetto positivo da sottolineare l’ho
trovato, soprattutto nell’ottavo episodio, ad esempio l’aumento delle
apparizioni del Cavaliere o la corruzione e i favoritismi parlamentari. Tutti
temi noti, nessuna rivelazione o scandalo. Niente di tutto ciò, solo un minimo
di realtà in mezzo a tanta fantasia poco interessante ed evitabile.
Tea Falco, alle prese con la corruzione dilagante e la
malavita, si lascia convincere a tradire la fiducia del povero Pastore, ma in
questo modo anche lei passa leggermente in secondo piano e ciò ci riempie di
gioia, di luce nuova. Finalmente la nostre preghiere sono state ascoltate. Non
capisco ancora però il rapporto forzatissimo tra la giovane Mainaghi e Leo
Notte. Mah. Solo: perché? No. Non voglio saperlo.
Pastore continua le sue indagini in privato e arriva a
coinvolgere anche Zeno Mainaghi, ex compagno di classe di Luca Molinari, che
però gli tira il pacco e niente, Luca viene sospeso dal suo importantissimo
lavoro come ufficiale giudiziario agli ordini di Di Pietro. L’unico elemento
che lo legava alla realtà è stato eliminato in fretta e furia. Ora il
personaggio interpretato da un Diele sempre amorfo risulta privo di qualunque
elemento d’interesse per chi come me cercava una serie scandalo, una serie-inchiesta. Ora non gli rimane che incastrare la sua ex e ritenere finalmente
realizzata la vendetta che va cercando dal primo episodio. Tutto prevedibile,
tutto noioso.
Bosco parte e finisce bene con la sua personalissima
crociata contro i proiettili all’uranio impoverito. Emerge la corruzione del
parlamento dell’esercito opposta alla cruda realtà dei fatti. Non tutto quello
che ci viene raccontato dai mass media è vero, troppe cose vengono filtrate
dalle lobby di potere e questo è il caso della proposta di legge del
parlamentare leghista che, stroncata sul nascere da interessi maggiori, mai
vedrà la luce e mai giungerà alle orecchie dei comuni cittadini. Purtroppo in
mezzo a due momenti buoni del personaggio c’è Veronica Castello, insopportabile
e totalmente inutile. Il suo ruolo nella serie è solamente quello di sfruttare
uomini di potere per ottenere la notorietà e Bosco è purtroppo capitato sulla
sua strada. Una narrazione ripetitiva. Un personaggio che non si
evolve mai in otto puntate. Funzionale solo perché interpretato da un’ex miss
che probabilmente ha firmato per comparire almeno due volte nuda in ogni
episodio. Deve essere così se no non si spiega l’evoluzione che la Leone ha
subito (o non subito).
Notte. Sempre lui. Sempre l’emblema. Sottotrame inutili a
gogò tra cui quella della figlia show girl, quella con la Mainaghi e quella con
la Castello. Ottime potenzialità sfruttate male. Nutro ancora un minimo di
speranza nelle storia principale legata alla figura di Silvio, anche se il
finale è scontato. Tutti sanno che alla fine Leo incontrerà Berlusconi e lo
convincerà a “scendere in campo” per la gioia di tutti gli Italiani. Azzardo che
secondo me il ventennio successivo non sarà tutto rose e fiori. Ah si, ma la
sottotrama legata al rapporto sessuale con la quindicenne in Sardegna? L’hanno
aperta per lasciarla aperta o la chiuderanno a tradimento quando nessuno se lo
aspetta e Notte finirà davvero al buio di una prigione? Aspettiamo.
Il Dandi funziona, è al centro dell’azione nonostante
compaia ben poco in questi episodi. Ottimo caratterista, uno dei pochi che non
si perde nella futilità generale. Tuttavia il miglior personaggio di tutta la
serie è indubbiamente Antonio Di Pietro: sempre ovviamente coinvolto in prima
persona nelle vicende più interessanti, forte, carismatico, astuto e
storicamente accettabile, ma al contempo umano, fragile e spaventato. Ottima
caratterizzazione. Probabilmente è il fatto di essere protagonisti che rovina i
personaggi.
Cosa aspettarsi quando si aspetta? Cosa aspettarsi dunque
dalle ultime due puntate? Personalmente mi aspetto che il cerchio si chiuda e
che vengano risolte tutte le sottotrame aperte nel tempo. Mi aspetto che Notte
convinca Silvio, che Bosco venga cacciato dal parlamento, che la Mainaghina
finisca in carcere e Venturi venga direttamente ucciso, che Pastore ottenga
vendetta e che Di Pietro incastri Bettino (scontatissima). E la Castello? Beh
la Castello può fare quel che vuole che tanto non interessa a nessuno, anche se
non credo che le scene di nudo diminuiranno proprio alla fine.
Ciò che poteva essere e invece non è finalmente finisce.
“Dai Dai Dai”.
Nessun commento:
Posta un commento