Un grande regista è soprattutto un abile narratore. Sa
raccontare storie magnifiche attraverso le immagini, non importa se queste
storie siano vere o meno, sa comunque farci appassionare ad esse.
La storia che ci racconta Guillermo Del Toro in “Crimson Peak”
(2015) è gotica, grottesca. Un racconto di fantasmi che riprende le atmosfere e
i luoghi descritti nelle allucinazioni di Poe e Lovecraft. L’orrore, l’orrido:
ci vuol gusto per mostrarlo sullo schermo senza eccedere, senza volgarità, serve
la mano raffinata d’un cantastorie perito.
“Crimson Peak”non è propriamente un horror (checché ne
dica MyMovies) ma è una gothic story d’altri
tempi che questo straordinario regista ha voluto portare al cinema conscio però
di andare contro i gusti del pubblico, che infatti non ha apprezzato molto questo
ritorno al gotico a giudicare dei miseri incassi del film. La trama si mantiene
fedele agli stilemi dei romanzi gotici. La protagonista del film (Mia
Wasikowska) è una giovane scrittrice americana che viene ammaliata dal fascino
di un baronetto inglese (Tom Hiddleston). La ragazza decide di sposarlo e di
trasferirsi nella sua villa nella contea di Cumberland dove vivono assieme alla
sorella di lui (Jessica Chastain). In quella casa diroccata però non sono soli,
ombre scarlatte scivolano nei corridoi e tormentano le notti degli abitanti.
Il film è stupendo, intrigante, suggestivo, mai noioso.
Si nota quando un regista è realmente innamorato della storia che sta
raccontando, la racconta con tono appassionato, con calore e partecipazione. Guillermo
Del Toro ci consegna un film visivamente superlativo: scenografie fantastiche,
effetti speciali di altissimo livello. Questo regista del resto è famoso per
l’uso che fa degli effetti speciali nei sui film, non vengono usati solo per
abbigliare lo spettatore ma sono spesso simbolici e pregni di significato. I
fantasmi, il sangue, la villa diroccata … sono stati resi magistralmente. L’attenzione
ai particolari in questo film è maniacale: sento che per apprezzarlo al meglio
bisognerebbe che lo riguardassi ancora e ancora per poter cogliere tutti quei
dettagli che sicuramente mi sono sfuggiti la prima volta (ad esempio sarei
curioso di capire meglio la simbologia che sta dietro l’uso degli insetti).
Ritengo che per quanto riguarda il casting le scelte
siano state azzeccatissime, gli attori
sono perfetti per le parti che interpretano. Mia Wasikowska secondo me è un’attrice
ingiustamente sottovalutata, ha un talento cristallino e un potenziale enorme.
Eccezionale anche in questo film. Bellissima e perfetta nella parte della
giovane scrittrice ossessionata dagli spettri. Tom Hiddleston e Jessica
Chastain sono i suoi degni comprimari.
La scenografia in questo film è sbalorditiva, la villa
nella quale è ambientata la maggior parte del film è stata costruita
appositamente sul set in mesi di lavoro e il risultato finale è straordinario.
Crimson Peak è un edificio vivo (“sembra che la casa respiri” dice Tom
Hiddleston ad un certo punto del film), pieno di segreti e di scricchiolii. È
una stamberga diroccata che sta letteralmente sprofondando nella terra
argillosa sottostante. Del resto l’antica dimora inquietante custode di misteri
occulti è un topos della letteratura gotica del diciannovesimo secolo.
Un altro elemento che ha catturato la mia attenzione è
stato l’uso della violenza in questo film, una violenza esplicita (in inglese si direbbe graphic violence) , ma anche una violenza tanto esagerata da
risultare poco realistica, quasi tarantiniana per certi aspetti. Non voglio
fare spoiler quindi non posso entrare nel dettaglio delle scene ma vi posso
dire che le ferite, le uccisioni e via dicendo sono rese sullo schermo in modo
superbo e ne sono rimasto piacevolmente colpito.
Sono contento che il buon Guillermo abbia voluto proporci
un film così demodé e che non abbia voluto conformarsi alle logiche di mercato,
ci ha regalato una vera perla che spero venga riconosciuta come tale. Nonostante
in realtà non siano presenti elementi rivoluzionari, pur rimanendo su canoni
piuttosto tradizionali “Crimson Peak” riesce comunque ad essere un prodotto di grande
qualità. È un film che sicuramente vi consiglio di andare a vedere al cinema e,
se non l’avete ancora visto, vi consiglio anche di recuperare “Il Labirinto del Fauno” (un altro gioiello di Del Toro).
Antonio Margheriti
1 commento:
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