mercoledì 15 aprile 2015

TOP 15 CLASSICI DISNEY PARTE 2


10° POSIZIONE: LA SPADA NELLA ROCCIA (1963)
Ultimo classico uscito nelle sale prima della morte di Walt, penultimo realizzato sotto la sua supervisione. La Disney incontra l’epica cavalleresca attraverso la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 1938. Il risultato è un film caratterizzato soprattutto da un’atmosfera ispiratissima che rimanda in maniera perfetta al mondo medievale. Architetture, giochi, giostre, cavalieri, maghi, dame e scudieri. Lo spirito è lo stesso che contraddistingue opere osannate come “La Morte di Artù” di Sir Thomas Malory, ma anche altre minori e sottovalutate come “I Cavalieri della Tavola Rotonda” di Mino Milani. Associata a questa componente storico - letteraria risalta la dissacrante comicità, talvolta surreale, che pervade ogni scena. Personaggi nati come spalle comiche, come mago Merlino e il gufo Anacleto, sono diventati poi i cardini della pellicola. Le musiche dei fratelli Sherman, per la prima volta a lavoro con la Disney, si armonizzano perfettamente con l’ambientazione catapultando lo spettatore in un mondo antico e nuovo, magico e fantastico. Epica ed esilarante la scena del duello tra Merlino e Maga Magò. Forse solo la narrazione risulta un gradino sotto tutte le altre componenti del film. Uno dei classici più ispirati.


9° POSIZIONE: LA BELLA E LA BESTIA (1991)
Finalmente l’Academy si accorge della validità assoluta dei prodotti Disney successivi a “La Sirenetta” e decide di candidare “La Bella e La Bestia” come miglior film agli Oscar; scelta quanto mai azzeccata.
In alcune meccaniche strutturali la pellicola si rivela rivoluzionaria: l’amore viene posto al centro della narrazione e non più sullo sfondo, usato solo come espediente narrativo banale o happy ending, l’eroe invece nasce come antieroe e l’aspetto bestialmente ripugnante lo porta a comportarsi come tale per buona parte del film. Il punto a favore più significativo è però l’atmosfera tardo barocca che si respira soprattutto nelle scene ambientate nel castello, quella del ballo su tutte.
La cura del dettaglio è maniacale e denota il livello elevatissimo che i classici hanno raggiunto durante il “Rinascimento Disney”. Musiche che fanno dimenticare la natura cartoonesca del film. Spalle comiche ben realizzate e decisamente divertenti. Grande classico da Oscar.


8° POSIZIONE: RALPH SPACCATUTTO (2012)
"Senzadubbiamente" il miglior classico degli ultimi dieci anni. Finalmente la Disney si evolve, smette di guardare e di ispirarsi ad un passato statico e per certi versi inflazionato e comincia a sfruttare il mondo che ci circonda, la tecnologia, e ciò funziona egregiamente. Protagonista del film è infatti il mondo video ludico che ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza delle ultime due generazioni. La casa di produzione, guidata dal quasi infallibile John Lasseter, scopre un citazionismo esagerato e sempre bilanciato fino a quel momento sconosciuto. Piccole chicche per pochi e camei popolari per molti. La creazione di un universo informatico interno al nostro nel quale i personaggi dei videogiochi conducono una vita simile alla nostra è un colpo di genio che ricorda parzialmente sia Toy Story (creato e diretto dallo stesso Lasseter, “coincidenze? Io non credo”) e Tron. Ogni dettaglio è studiato e introdotto nella trama in maniera encomiabile. “Ralph Spaccatutto” però non è solo questo; il citazionismo è sorretto da una trama solida e interessante che riprende a tratti Dumbo nella gestione della disabilità della dolcissima Vanellope. Finale a sorpresa che raggiunge picchi di suspance ed epicità inimmaginabili. Protagonista e villain tra i migliori mai visti in un film d’animazione. Evoluzione perfetta.


7° POSIZIONE: FANTASIA (1940)
Unica pellicola in live action presente in classifica. Esperimento coraggioso della Disney che chiama Stokovski a dirigere otto meravigliosi pezzi di classica, riprende alcune bozze di corti su cui aveva lavorato in precedenza e dà vita ad un capolavoro. Musiche alte, solenni, pure, evocative, eseguite da un’orchestra di Philadelphia in stato di grazia si fondono a corti tipici della casa di produzione californiana in maniera perfetta. Tutti i corti presi singolarmente rappresentano delle perle rare, ormai classici dell’animazione, ma, se considerati all’interno del film, tra questi spiccano nettamente l’intramontabile "Apprendista Stregone” (dal cui concept è stata tratta e rielaborata l’omonima pellicola del 2010 con Nicholas Cage) e “Una Notte Sul Monte Calvo” con le musiche di Modest Musorgskij, decisamente il mio preferito.
Un esperimento innovativo che ha portato alla nascita di un ibrido, un prodotto a metà tra lirica e animazione, un capolavoro senza tempo che andrebbe esposto in un museo. Opera d’Arte, Arte visiva pura.


6° POSIZIONE: TARZAN (1999)
Alla fine degli anni ’90 e ormai al tramonto del “Rinascimento Disney” si vola nella foresta pluviale africana per scoprire Tarzan: adattamento cinematografico animato della serie di racconti “Tarzan of the Apes”.  Rivoluzione tecnica nella realizzazione di opere d’animazione attraverso l’introduzione della computer grafica. Film che ruota attorno al concetto di diverso: l’invito è quello a superare le apparenza per scoprire che in fondo gli elementi in comune sono più delle differenze, la Natura è uguale per tutti. Altro tema fondante è infatti quello della Natura e del rispetto per questa. Molto interessante anche lo sviluppo della storia legata al rapporto tra tra il protagonista e i genitori adottivi. Personaggi ben caratterizzati e graficamente accattivanti, comicità dosata in maniera intelligente, trama già vista ma pur sempre funzionale, senza tempo. Un plauso al villain Clayton che, seppur presentatoci senza mostrare passato e aspirazioni del personaggio, risulta scaltro e minaccioso, perfido e accattivante.
Le musiche di Phil Collins, che ha voluto cantare anche l’ottima versione italiana dei pezzi principali per l’edizione nostrana, suggellano il capolavoro. Indimenticabili la scena del time skip (“Son of Man”) e quella del confronto tra Tarzan e la madre Kala. "You'll Be in My Heart" un gradino sopra le altre. Poesia, avventura, amore, Natura. Tutto.

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