“Room” (2015) è un film fantastico e se avete l’occasione
vi consiglio di andare a vederlo al cinema
visto che in molte sale lo stanno ancora proponendo. Vi dò un consiglio
però: non guardate il trailer prima di aver visto il film altrimenti rischiate
di rovinarvi l'esperienza. “Room” infatti gioca molto con le emozioni dello
spettatore e il trailer, rivelando un po' troppe scene, toglie al film parte
della sua forza. Ci sarebbe molto di cui parlare riguardo ai problemi dei
trailer cinematografici degli ultimi anni e forse prima o poi scriverò un
articolo sull’argomento, ma credo che succederà più poi che prima dato che in
questo periodo dell'anno c'è veramente molto di cui parlare in ambito filmico.
In questi mesi infatti sono usciti moltissimi film interessanti e in mezzo a
tutto questo ben di dio Room è passato un po' in sordina, soprattutto in Italia, ma
vi assicuro che invece merita tutta la nostra attenzione. Vediamo perché ...
Non voglio andare troppo nel dettaglio nel descrivervi la
storia dato che secondo me meno si sa e più ci si gode il film. Tuttavia sono
d’obbligo due parole sulla trama giusto per dare un'idea di cosa si tratta a
chi non ha mai sentito parlare di questo film. Un maniaco conosciuto con il
nome di Old Nick rapisce la diciassettenne Joy (Brie Larson) e la tiene prigioniera in un capanno nel giardino di
casa sua per anni, Joy viene violentata più volte da Old Nick durante la sua
prigionia e, seguito di uno di questi abusi dà alla luce un figlio che chiamerà
Jack (Jacob Tremblay). Ora Jack ha cinque anni e per tutta la sua vita è
vissuto in quel capanno che per lui non rappresenta una prigione ma il mondo
intero.
Quando dico che il film gioca molto con le emozioni dello
spettatore non intendo dire che il film ricorre a espedienti da quattro soldi
per far scendere una lacrimuccia sul volto degli spettatori più impressionabili.
Al contrario, il film costruisce una relazione di affetto tra noi e i due
protagonisti e grazie ad una sceneggiatura intelligente ed a un'ispiratissima
regia ci regale delle emozioni forti, sincere e potenti. Nonostante la storia
sia molto intensa e coinvolgente non pensiate che sia un film particolarmente
scabroso come potrebbe far pensare la breve sinossi che vi fornito sopra, infatti
è pur vero che viene raccontata una storia per certi versi molto inquietante ma
noi per tutto il film vediamo le cose dal punto di vista di Jack e quindi non
siamo investiti in pieno dalla crudeltà e dall'orrore delle vicende dato che la
madre cerca in tutti i modo di evitare che il figlio capisca la drammaticità di
certe situazioni.
L’aspetto più straordinario di questo film sono le
interpretazioni dei due coprotagonisti. Veramente formidabile Jacob Tremblay
che stravolge tutti gli stereotipi sugli attori bambino. Di norma infatti quando
si è di fronte alla prestazione di un attore bambino si passa tutto il tempo a cercare
di analizzare la sua recitazione per poi solitamente concludere con un classico
"eh ... alla fine non poi così male
per essere così giovane" ma Jacob Tremblay in “Room” è così autentico e naturale
che ci si dimentica quasi che sta recitando,
un’interpretazione così spontanea in un bambino di nove anni è
fenomenale.
Senza nulla togliere a Tremblay sono sicuro che parte del
merito della sua ottima performance vada anche al regista che ha saputo
sfruttare al meglio le capacità del ragazzo e a Brie Larson la coprotagonista
del film. Brie Larson, attrice semisconosciuta fino all’anno scorso, è salita
alla ribalta proprio con questo film che le ha fatto guadagnare un mucchio di
meritatissimi premi (tra cui Oscar, Golden Globe, SAG Award). L’attrice
californiana si è trovata ad interpretare un personaggio complicatissimo: una
ragazza resa irriconoscibile da sette anni di prigionia, abusi sessuali, ,
malnutrizione, mancanza di luce solare,
violenze fisiche e psicologiche che però trova ancora la forza per amare e
proteggere il proprio figlio.
La regia di Lenny Abrahamson mi ha colpito positivamente,
il materiale di partenza poneva il regista di fronte a sfide non indifferenti
che Abrahamson però è riuscito a risolvere con soluzioni eleganti ed efficaci. Ottima
anche la sceneggiatura di Emma Donoghue, la scrittrice irlandese è riuscita
egregiamente nell’impresa di adattare per il cinema il suo bestseller del 2010.
“Room” è un film che consiglio a tutti di andare a vedere
e, dato che siamo in vena di festeggiamenti per il primo compleanno del blog,
noi dello staff abbiamo scelto di regalarvi biglietti omaggio (validi fino al
31 marzo) per andare a vedere Room al cinema. Sono disponibili qui . Affrettatevi sono limitati!
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