“Black Mass” (2015) avrebbe dovuto essere il film d’apertura
della 72esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ma poi si è ritenuto
che non fosse il caso di iniziare il festival con un film tanto violento così
si è ripiegato su “Everest” (2015) come apertura. In ogni caso Black Mass è
stato comunque uno dei film di cui si è parlato di più tra quelli presentati a
Venezia soprattutto a causa della panza
importante che ha mostrato Johnny Depp sul red carpet.
Il film può vantare un cast di tutto rispetto: oltre a
Johnny Depp abbiamo Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Kevin Bacon, Dakota
Johnson e Jesse Plemons (che ha interpretato il bastardissimo Todd in Breaking
Bad). Alla regia abbiamo Scott Cooper, un regista che non conoscevo e di cui
non ho visto nessun film a parte questo. Devo dire però che Scott con “Black
Mass” purtroppo non mi ha fatto venire voglia di guardare gli altri suoi
lavori.
Il film è ambientato a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 e parla
dell’accordo tra il gangster James "Whitey" Bulger e l’agente
dell’FBI John Connolly per stroncare il potere della mafia italiana nel North
End di Boston. La storia (vera) su cui si basa il film è certamente
interessante ma, a mio avviso, non è stata raccontata in maniera da coinvolgere
lo spettatore nelle vicende narrate. Questo forse è dovuto anche al fatto che i
personaggi in questo film non ispirano particolare simpatia, anzi si può dire
che sono proprio dei gran figli di puttana, di conseguenza risulta difficile
per lo spettatore parteggiare per loro. Il difetto principale di cui si macchia
“Black Mass” è la mancanza di ritmo. Non c’è ritmo, non c’è tensione e conseguentemente
il film in molte sue parti risulta noioso. Le scene sono spesso piuttosto
banali e i colpi di scena di questo film sono scontati e possono essere
previsti dallo spettatore in anticipo.
In realtà il solo motivo per cui la maggior parte delle
persone andrà al cinema a vedere “Black Mass” ha un nome e un cognome: Johnny
Depp.
L’interpretazione di Johnny secondo me è molto buona ma
in questo film abbiamo la prova che è necessaria una buona regia e una buona
sceneggiatura per ottenere un’interpretazione attoriale veramente memorabile. Vedete,
qui Depp fa il suo onesto lavoro ma il film in generale è mediocre quindi anche
la sua interpretazione di viene inglobata nella mediocrità. A mio avviso il
personaggio di Whitey non è stato caratterizzato molto bene. Questo non è uno
di quei villain che entreranno nella storia del cinema, non certo per mancanze
di Johnny Depp ma perché gli autori del film non sono stati capaci di creare un
personaggio veramente memorabile. Se la sceneggiatura e la regia fossero state
migliori una diretta conseguenza sarebbe stata che anche il personaggio interpretato
da Johnny Depp sarebbe risaltato maggiormente. Un attore, anche se magnifico
come in questo caso, non più fare tutto da solo: è necessario un grande regista per esaltare un grande attore. Infatti
Depp è famoso soprattutto per i suoi ruoli nei film di Burton che guarda caso è
un dei migliori registi viventi. Con questo non sto dicendo che Johnny Depp è
un cane senza Tim Burton, dico solo che un grande regista sa come tirare fuori
il meglio dai suoi attori, cosa che in “Black Mass” non è successa.
Nonostante tutti i grandi nomi in gioco questo film non
funziona. Non posso dire di aver visto un brutto film ma di certo “Black Mass”
non si alza di molto dalla soglia della mediocrità. Per ora relego Scott Cooper
nella categoria dei registi che non mi hanno saputo entusiasmare ma spero che
in futuro saprà darmi torto e spero che riuscirà ad affermarsi (la fotografia
di Takayanagi invece non mi è dispiaciuta anche se da sola non basta a
risollevare le sorti del film).
“Black Mass” è un gangster movie che non mi ha lasciato
molto, penso che lo dimenticherò in fretta. Sintetizzando al massimo si può
dire che il problema di fondo è che manca di idee veramente originali: tutto
purtroppo sa di già visto. L’unica cosa veramente interessante di questo film è
stata la ragazza bionda seduta nella fila davanti a me al cinema.
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