venerdì 4 dicembre 2015

FIVE BY FIVE #5

Utorrent si avvicinava, dovevo coprire i costi di produzione prima che lo streaming diventasse troppo forte. Ora quell’antica industria discografica andava portata in salvo…
Sembrava impossibile ma a quanto pare ce l’ha fatta di nuovo Adele a invertire la tendenza che il mercato musicale ha preso ormai da tre lustri. Come abbia fatto francamente rimane un mistero per me. Certo, Adele è una brava cantante e ha una bella voce (che sono due cose diverse, mi raccomando), ha alle spalle produttori in gamba e una grande casa discografica che le garantisce visibilità (insieme ai post dei fan italiani), i suoi dischi non sono secondo me eccezionali ma sono più che discreti e soprattutto si rivolgono ad un pubblico molto amplio, tuttavia non mi sembrano queste ragioni sufficienti a giustificare un successo di vendite strepitoso come il suo. Quello che è certo è che la montagna di soldi che ha fruttato “25” a risollevare le sorti di un settore marcio fino all’osso come quello delle major discografiche.
Ma basta parlare di cose tristi e deprimenti che è quasi Natale. In più nelle ultime settimane sono uscite tante ottime canzoni di artisti e generi più diversi e come al solito, io ne ho scelte cinque:


Evrglow – Coldplay
Mannaggia ai Coldplay. È comprensibile che abbiano voglia di cambiamento e di mettersi in discussione, ma è sempre neccessario? Il cambiamento è un processo, e una parte della maturazione artistica dovrebbe includere il capire se la strada che si è intrapresa abbia portato ad una vera crescita o abbia invece snaturato l’identità del gruppo. Il fatto che Everglow sia a) una canzone così classicamente Coldplay nella struttura e nello stile e b) una canzone decisamente migliore, nel senso di “più sentita”, con più “anima” se volete, del singolo Adventure of a Lifteime, fa pensare che forse, semplicemente, Chris Martin e compagni non sono pronti per un nuovo cambiamento.
Everglow non è stata ancora rilasciata come singolo quindi va e viene sui canali non ufficiali di youtube. Qui c’è il link per ascoltarla su Spotify.


To Know You – Wild Nothing
Il 2015 deve ancora finire  ma il 2016 comincia pian piano a delinearsi, musicalmente parlando. Il nuovo lavoro della band di Jack Tatum esce il prossimo 19 febbraio, e io già mi chiedevo se sarebbero riusciti a mantenere l’ottimo livello dei loro album precedenti (“Gemini” e “Nocturne”). Un indizio potrebbe essere giunto dal primo singolo estratto: To Know You  fa presagire un cambio di stile, almeno in parte, con un riff più aggressivo e una linea di basso pronunciata. E a me piace un sacco.  
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Blackstar – David Bowie
Chi invece sembra essere sempre pronto a qualsiasi genere di metmorfosi è lui, David Bowie. Blackstar è il primo singolo che anticipa il suo nuovo album dallo stesso nome, in uscita il prossimo febbraio, ed è una sorpresa da tutti i punti di vista. Nel video ci vengono mostrati scheletri di astronauti (Major Tom, sei tu?), paesaggi di altri mondi e altre cose poco comprensibili amalgamate da assoli di sax, tastiere e sintetizzatori, in un inquietante arcano cosmico. In tutto questo c’è anche spazio per una parte centrale più vicina al “normale” stile del duca bianco, dopotutto la canzone dura ben dieci minuti.
Blackstar è la dimostrazione che Bowie è superiore ad altri artisti della sua generazione, non perché fa musica migliore, ma perché sa osservare e assorbire la realtà musicale che lo circonda, senza mai cristallizzarsi in una forma fissa ma al contempo rimanendo sempre se stesso. Chapeau.
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Sticky Drama – Oneohtrix Point Never
Si pronuncia, credo, One (come “uno”) – O (come “zero”) – Trix (come “trix”) Point Never ed è uno dei nomi d’arte di Daniel Lopatin. Lopatin è sbucato qualche anno fa dal sottobosco musicale sperimentale di Brooklyn e da allora ha fatto tante cose belle. Sticky Drama è il singolo estratto dal suo ultimo album, “Garden of Delete”, e come potete sentire è decisamente originale, per non dire strano. Io personalmente non sono riuscito ad apprezzarla del tutto appena l’ho ascoltata, ma solo in un secondo momento, inquadrata nel contesto dell’album dove assume nuove e interessanti sfumature. Di certo uno dei miei album preferiti in questo 2015 forse un po’ povero di musica veramente nuova.
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Kalandar – Shye Ben Tzur, Jonny Greenwood & The Rajastan Express
Greenwood è più o meno un genio. Chitarrista dei Radiohead e a mio avviso vero fulcro creativo della band, polistrumentista, uno dei pochi al mondo ad avere la padronanza dell’Ondes Martenot, compositore di colonne sonore e tante altre cose. Un musicista coi controattributi insomma. Durante lo scorso anno è stato in india ad esplorare le caleidoscopiche sonorità locali in compagnia di Neil Godrick (produttore di molti dei lavori dei Radiohead), del musicista indiano Shye Ben Tzur e del collettivo di musicisti israeliani e indiani Rajastan Express. Il risultato di questo esperimento (documentato da Paul Thomas Anderson) è l’album “Junun”, uscito un paio di settimane fa e molto, molto interessante. Kalandar è probabilmente il pezzo in cui è più evidente la mano e la mente dello stesso Greenwood.
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Marsha Bronson


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