Qualche errore l’ho commesso anch’io, seppur sia su
questa Terra da appena vent’anni. Avrei potuto fare scelte diverse, avrei
potuto insistere, mi sarei dovuto comportare diversamente in alcuni frangenti. Ma
l’errore più grande in assoluto è stato indubbiamente l’abbonamento a Netflix,
stipulato appena un mese fa. Una mossa avventata che non aveva tenuto conto
dell’effetto sanguisuga che il servizio comprende e al quale lo spettatore
acconsente appena clicca su “accetto” nell’atto di iscrizione. La fine. Una volta mi piaceva il mondo là fuori, ora mi piace
stare a casa a contare quanti Giappocinesi ninja ci sono a Hell’s Kichen (e quanti di essi si contano in
realtà due volte, data la loro passione per Gesù). Una volta ridevo con gli
amici al pub vicino, ora passo le mie giornata a controllare cosa fanno i
ragazzi scapestrati del MacLaren’s. Una volta cercavo in tutti i modi di
evitare la vista del sangue e mi sentivo mancare in occasione dei prelievi, ora mi esalto ogni volta che i pazienti di Foreman (che rimane sempre
il migliore) trasformano magicamente il loro lettino nel Mar Rosso.
È inutile fingere che non sia nulla, la verità è che la
vita di un ragazzo cambia quando comincia a frequentare siti come netflixlovers.it; cambia
il modo di rapportarsi con gli altri, di vedere la realtà. Cambiano le
abitudini, cambiano i tempi vitali. L’altro giorno ero in università e, al
termine di una lezione, incuriosito da alcuni interrogativi lasciati in sospeso
dalla professoressa, ho cercato di cliccare invano il tasto “Guarda prossimo episodio”. Ho premuto sul quaderno, Capite?!? Spero non mi abbia notato nessuno.
Ormai Netflix è diventato parte della routine. Sveglia la
mattina, Netflix. Colazione, Netflix. Trono polifunzionale dell’uomo medio che
non deve chiedere mai (a meno che non manchi qualcosa), Netflix. Pausa di mezz’ora
tra due lezioni universitarie, Netflix (e anche cibo a dire il vero - le ore da
due ore sono lunghe). Dormiveglia a letto, Netflix. Vedo rosso. Mi sembra di
essere Aziz Ansari, ma bianco, e questa è una battuta razzista che lui stesso
avrebbe denunciato nella sua serie. Mi sto perdendo.
E, come se non bastasse, ci sono anche i film, i
documentari, i cartoni animati, gli anime (che poi sono anche un po’ cartoni
animati), i Pokemon. I POKEMON? La mia vita sociale è davvero giunta al tramonto
per le serie animate dei Pokemon? Tutto questo panorama ti impedisce di non
trovare qualcosa in cui investire il tuo tempo a tempo perduto, qualcosa che
faccia esclamare al tuo cervello assuefatto: “Ehi, questa serie in cui Ashton
Kutcher fa il giocatore di football mandriano e non è mai credibile ma proprio
mai è proprio quello che stavo cercando da sempre, fammi cominciare e finire la
prima stagione nella stessa notte insonne!”. Maledetto Ashton Kutcher, ci sei
sempre di mezzo tu.
Qualcosa però mi sfuggiva: come poteva questa piattaforma
rivoluzionare avere lo stesso dannoso effetto su tutti i suoi abbonati? Dov’era
il trucco per netflixizzare tutte queste masse? E poi mi sono dato una
risposta: Netflix marcia sulla pigrizia dell’uomo moderno. Vuoi iniziare una
serie ma non sai quale scegliere? Netflix sceglie per te attraverso la barra
dei consigliati. Vuoi vedere l’ultimo episodio della tua serie preferita ma non
hai un briciolo di voglia di accendere il portatile? Netflix arriva anche sul
cellulare. Ti stanchi a ricordare il numero della puntata a cui sei arrivato?
Netflix riproduce la tua serie dal secondo esatto in cui l’hai interrotta l’ultima
volta. E poi cerchi di disintossicarti, cerchi di evitare la grande X per
qualche giorno. Ti convinci che la primavera renda tutto più bello, che le
persone là fuori siano anche interessanti, magari quando parlano poco; ma poi il dito
capita sempre lì. Apri quella pagina e la piattaforma ti chiama per nome: “Mattia,
continua a guardare…”. E a quel punto ci rinunci. Pigiama, copertina, tè caldo
e si cerca di scoprire chi abbia ucciso il giovane e innocente Danny Latimer.
Ma così non va, credetemi. Non possiamo passare i
migliori anni della nostra vita davanti ad una tavoletta a vivere la vita degli
altri. La nostra storia aspetta solo noi per prendere forma e inebriarci con inaspettate soddisfazioni. Il vento soffia fuori di noi, dobbiamo solo
spalancare le braccia e lasciarci cullare nel meraviglioso ballo della vita. Adesso però scusatemi, hanno annunciato lo spin-off di The Punisher e devo ancora
recuperare la prima di Jessica Jones. Ci si vede in giro. Forse.