lunedì 2 novembre 2015

COMMENTO AQUARIUS - EPISODI 5 E 6

Aquarius ha perso l’equilibrio narrativo che aveva mostrato di avere nelle prime puntate, andando ad evidenziare lacune di scrittura abbastanza evidenti. Abbiamo ormai perso di vista il vero obiettivo delle serie, ossia quello di riportare in vita il caso Manson e gli psichedelici anni ’60, con le loro contraddizioni, ma soprattutto con la loro rivoluzionaria forza dirompente. Niente di tutto ciò. Acquarius preferisce aggiungere, confondere e abbondare. Alla trama principale legata al malvivente folk si sono aggiunte, nel corso delle puntate, troppe sottotrame troppo poco interessanti per dare consistenza ad un sacco di juta sostanzialmente vuoto, se non per qualche insetto.


Ci sono storie di troppo che rovinano l’esperienza e dimostrano l’immaturità degli individui a capo del progetto. Obiettivamente l’intera storia riguardante il figlio di David è parsa fuori luogo e forzata. C’era già abbastanza elementi su cui lavorare e attraverso cui costruire la serie e ricostruire gli anni ’60; non vedevo la necessità di muovere una critica all’esercito attraverso una linea narrativa così ingombrante e vicina a quella principale.
Lo stesso protagonista, a furia di cambiamenti repentini e sbalzi d’umore, sta diventando progressivamente sempre più vittima degli eventi, snaturando i suoi principali connotati all’inizio della serie. Sta perdendo credibilità insomma. L’alcool, che sembrava un tabù infrangibile fino al terzo o quarto episodio, è diventato parte integrante del personaggio senza fare il minimo rumore. Senza mostrare davvero una caratterizzazione sentimentale convincente, Fox ha ristabilito una relazione potenzialmente duratura con la sua vecchia fiamma, nonché madre della ragazza scomparsa all’inizio, e poco dopo i rapporti tra i due si sono raffreddati nuovamente per poi riaccendersi al ritmo di un brano anni ’40. Una serie di eventi che non riesce a toccare lo spettatore, ma che scivola nel più totale disinteresse.


Il precedente commento si era chiuso con il blitz dei vecchi giovani innamorati per salvare la stupefatta Emma. Una volta sottratta dalle grinfie del perfido manipolatore, la madre decide di allontanarsi nuovamente la lei per affari personali lasciandola nelle mani di un burbero babysitter. Un’idea assai azzeccata e decisamente comprensibile direi. Chi di voi, dopo aver recuperato la figlia rapita, si allontanerebbe da lei? Io non saprei, probabilmente dipenderebbe dalla figlia. Tutto ciò per sottolineare un altro enorme problema della serie: la gestione dei tempi. Tutto è affrettato, confusionario, inconsistente. Nello stesso episodio un personaggio cambia umore innumerevoli volte e ciò lo porta a fare scelte diametralmente opposte. True Detective e Breaking Bad ci hanno insegnato quali siano effettivamente i tempi scenici perfetti per rendere un personaggio credibile. Aquarius, in questo senso, perde completamente di vista l’obiettivo andando ad infrangersi contro l’onda generata dai suoi predecessori, un’onda che ha smosso l’intero mondo delle serie tv.
L’unico personaggio che probabilmente si salva dopo sei episodi è il giovane agente Shafe che,a parte una parentesi incoerente negli alloggi del ricercato genio del male, mantiene ancora un minimo di coerenza e assume dei connotati sempre più realistici attraverso la sottotrama riguardante il colore della pelle della compagna.



Sinceramente non so più cosa aspettarmi. Mi piacerebbe se la serie fosse parzialmente snellita da ricami arzigogolati superflui e tornasse a ricalcare le orme che la stavano portando verso lidi ameni fino ad un paio di settimane fa, ma credo anche che, una volta intrapresa una strada così complessa e travagliata, tornare indietro sia quasi impossibile. Mi piacerebbe rivedere i protagonisti investigare su Manson alla ricerche di prove che possano incastrare quello che all’alba dei tempi era stato etichettato come principale antagonista della serie. Mi piacerebbe se ci fosse più ordine in modo da valorizzare i molti spunti positivi che, pur nel marasma generale, Aquarius continua a mostrare. Ciò che probabilmente genera più sdegno negli spettatore che, come me, ancora ci credono, sono appunto le potenzialità che la serie sta sistematicamente sprecando. Non ne interrompo la visione commentata, ma le aspettative ormai sono estinte.

Nessun commento: