domenica 17 maggio 2015

RECENSIONI DELLA SETTIMANA 11-17 MAGGIO

Voglio essere sincero con voi, miei fedelissimi seguaci, non ho resistito oltre, troppe persone me ne hanno parlato e nel bene o nel male questa è la serie degli ultimi 5/6 anni (dopo quella con l’aereo, l’isola e la botola mi pare). “Game Of Thrones” mi ha preso molto e ho divorato le prime due stagioni in una settimana. Ciò ha inevitabilmente influito sulla quantità di materiale di cui fruisco settimanalmente, quindi mi scuso se le Recensioni della Settimana di oggi si presentano a voi in forma diversa, ridotta e per certi versi alternativa (ma continuate a leggere se siete curiosi). Comunque della serie tratta dalle opere di Giorgio Martino ne parleremo e ne parleremo assai. State pronti, Winter is Coming.



FILM: 21 Jump Street (2012)
Hill e Tatum, opposti che in un certo senso si attraggono e funzionano come coppia comica. La trasposizione cinematografica dell’omonima serie tv degli anni ’80 porta sul grande schermo una comicità che a tratti sfiora la demenzialità di Seth Griffin, ma si ferma prima e non riesce ad essere pienamente una commedia nonsense. La struttura è la solita: due poliziotti appena assunti vengono scelti per infiltrarsi in un liceo locale alla ricerca di informazioni riguardanti il fornitore di un gruppetto di giovani spacciatori.
Il film scorre bene in alcuni tratti, ma si dilunga e si ripete in altri. Buono l’inizio, buone le scene legate alla prova della nuova droga, buone le sequenze della festa a casa di Hill. La pellicola si perde leggermente nella parte centrale, ma soprattutto nel finale attraverso un lungo e ripetitivo inseguimento e un’infinita sparatoria. L’unico elemento che salva il finale dalla noia totale è un grandissimo ed esilarante cameo legato alla serie originale (che purtroppo non ho visto) che non voglio spoilerare, ma merita.
Tutto sommato un film con qualche picco di comicità degna di nota e troppi momenti morti in cui le risate mancano o dovrebbero esserci ma le battute sono scontate e poco originali. La coppia funziona, aspettiamo quindi di vedere se il seguito “22 Jump Street” riesce a risolvere quei piccoli problemi che limita il prodotto. VOTO: 6


ALBUM: The Magic Wihp (2015)
Mancavano, e mancavano tantissimo. Dopo 12 anni i Blur tornano con un album per certi versi classico che riprende le sonorità classiche della band inglese. Torna anche la voce ovattata, intima e personale di Damon Albarn che ha servito in prestito in questi anni quella band virtuale tanto famosa. Come detto l’album si presenta in maniera molto classica, molto, troppo classica. La musica è di qualità, ma manca di picchi interessanti che elevino il livello del prodotto. Una linea teorica seguita troppo strettamente probabilmente. Non siamo però di fronte ad un prodotto scadente o poco godibile, siamo di fronte ai Blur e questo non si discute. “Pyongyang” movimenta un po’, “Lonesome Street” singolo di qualità, da ascoltare e riascoltare, “There Are Too Many of Us” testo intelligente e ritmo coinvolgente. Un ritorno gradito e indubbiamente promettente. Blur is back. VOTO: 7.5


FUMETTO: Scottecs Magazine 1&2 (2015)
Si, da oggi parliamo anche di albi a fumetti che mi hanno particolarmente impressionato nella settimana corrente. Oggi è il turno di Scottecs Magazine, trasposizione cartacea delle migliori strisce e storie brevi brevissime dell’osannato yotuber italiano (quello che traduce le hit del momento con google translate; “Così mi chiamano forse” per capirci). Se ve lo foste persi, il Veronese Simone Albrigi, in arte Sio, ha comiciato una serializzazione trimestrale per Shockdom (casa produttrice che valorizza intelligentemente i fenomeni letterari e di costume giovanili) nella quale raccoglie le fiabe brevi che finiscono malissimo di Muzzopappa, le ricette della signora Mariangiongiangela, Avventur Land e molto molto altro.
Il livello è medio-alto e, nonostante siano solo 64 pagine che scorrono in brevissimo tempo, il costo dei volumi è più che giustificato. Se amate una comicità nonsense intelligente e citazionistica, questo è il prodotto che fa per voi. Il secondo albo probabilmente supera anche il primo. Ho provato davvero a completare la sezione di enigmistica, ma ho avuto non poche difficoltà; sfido voi a farlo. VOTO: 8


FILM: Lo Stravagante Mondo di Greenberg (2011)
Il regista cult Noah Baumbach dirige Ben Stiller in una commedia decisamente alternativa e lontana dagli schemi classici a cui siamo abituati. Qui non si ride molto, ma quando capita lo si fa in maniera intelligente e mai banale. Il punto forte della pellicola è indubbiamente lo “stravagante” protagonista che da solo regge tutta la trama senza voler però rientrare in una veste predefinita che gli garantisca il successo tra il pubblico medio; Greenberg è Greenberg, è umano, eccentrico, sopra le righe, antipatico, scontroso e indubbiamente realistico. Egli impersona un individuo non proprio al passo coi tempi che soffre di un principio di alienazione dalla società che lo circonda e non riesce ad intrattenere rapporti sani e naturali con gli altri. La svolta arriva quando conosce una ragazza più giovane di lui che, afflitta anche lei da problemi legati ai rapporti interpersonali, decide di provare a costruire con Ben un’improbabile storia d’amore.
Se da una parte il protagonista convince e funziona, dall’altra la trama scade troppo spesso nel grottesco e nel ridicolo abbassando il livello di un prodotto che sarebbe potuto essere una grande commedia agrodolce molto riflessiva. Ci si chiede per buona parte del film dove il regista-sceneggiatore voglia andare a parare. Peccato. Occassione sprecata per Noah. Rimandato. VOTO: 5.5


PS: Boromir non doveva morire.  

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