“Spectre” (2015) è il ventiquattresimo film della serie di
James Bond (senza contare i due film apocrifi: “Casino Royale”e “Mai dire mai”)
ma non fatemi iniziare a parlare dei film precedenti altrimenti parto con uno
sproloquio infinito e non mi fermo più. Meglio cominciare subito da “Spectre”
senza indugi. Vi devo avvertire però: essendo un gran fan boy non potrò
parlarvi di questo film con l’oggettività che si converrebbe, ma tant’è. Il
film a mio parere è uno dei peggiori dell’era Craig assieme a “Quantum of
Solace”. Dopo l’ottimo “Skyfall” uscito due anni fa speravo che il regista
sarebbe riuscito a replicare con “Spectre” ma non è stato così. Il
ventiquattresimo non è tra i migliori, poco ma sicuro. I difetti sono molti e,
temo, difficilmente perdonabili.
Questa volta Bond si trova a fare i conti con la
misteriosa organizzazione Spectre capeggiata dallo spietato Hannes Oberhauser. L’impostazione
generale è quella del classico film di 007: inseguimenti in giro per il mondo
(Messico,Londra, Roma, Austria, Marocco), sparatorie, esplosioni, Vodka Martini,
british humor, completi impeccabili e via dicendo. Questa volta però si sente
che manca qualcosa. Alcune parti sono state rese bene, come ad esempio la scena
iniziale a Città del Messico nel Dia de
los Muertos oppure l’inseguimento notturno sul Lungotevere, ma nel
complesso il quadro non è particolarmente esaltante.
Il regista è lo stesso di Skyfall: Sam Mendes (famoso per film come “American Beauty” e “Revolutionary
Road”). La sua regia si mantiene sui
buoni livelli del Bond precedente e non si possono fare troppe critiche al
film su questo punto di vista. La vera debolezza di “Spectre” è sicuramente la
sceneggiatura, sia in primo luogo per quanto riguarda la caratterizzazione del
villain, sia per l’impostazione generale. Il film non fa un bel lavoro nel
presentarci le vicende, non è ben chiaro cosa sia effettivamente
l’organizzazione Spectre e come sia collegata agli avvenimenti dei film
precedenti.
James Bond in questo film viene interpretato ancora da
Daniel Craig che si conferma per la quarta volta come un’ottima scelta. Il suo
è un Bond che all’apparenza sembra duro, freddo ed implacabile ma che in realtà
è incerto, pieno di dubbi. È un Bond che non ha paura di mettersi a nudo e di
rivelarci le proprie insicurezze. Cade il mito dell’agente segreto invincibile,
infallibile e invulnerabile. Ora è una persona che sbaglia, cade e sa rialzarsi.
Questa rivoluzione del personaggio che era iniziata nei film precedenti
prosegue anche in “Spectre”, è una modernizzazione della figura di James Bond
che viene adeguata ai canoni cinematografici moderni. Anche se personalmente
preferisco il Bond “classico” non posso negare che una rivisitazione del personaggio fosse necessaria.
L’aspetto che più mi ha deluso in Spectre è stato il villain
ovvero Hannes Oberhauser alias Ernst Stavro Blofeld. Il personaggio di Blofeld è
già apparso nella serie in ben sei film prima di Spectre, è una figura
ricorrente nell’universo di 007. Ci viene presentato come il cattivo dei
cattivi, la mente dietro a tutti gli avversari che Bond - Craig ha dovuto
affrontare negli ultimi anni: Mads Mikkelsen, Javier Bardem, eccetera. In
realtà in questo film non è nemmeno lontanamente carismatico come dovrebbe
essere. È un personaggio banale ed insapore che non dà mai l’impressione di
costituire una vera minaccia per Bond. La mia frustrazione è amplificata dal
fatto che Blofeld è interpretato da quel fenomeno di Christoph Waltz.
Waltz è un attore austriaco che fino a qualche anno fa
era semisconosciuto e viveva di comparsate occasionali in serie come “Il commissario
Rex” e simili. Nel 2008 è stato scoperto da Quentin Tarantino ed è stato inserito
in “Bastardi senza gloria” dove si è esaltato in una performance strepitosa nei
panni del sadico Colonnello Hans Landa
che gli è valsa il Prix d'interprétation masculine, l’Oscar al miglior attore
non protagonista e la fama internazionale. In seguito ha collaborato con
registi come Roman Polanski, Terry Gilliam e Tim Burton ma la sua popolarità è
sempre rimasta legata al ruolo di Landa, uno dei villan più fenomenali della
storia del cinema. Quando scoprii tempo fa che era stato scelto per essere il
“Bond baddie” di Bond 24 ero esaltato, sapevo che c’erano i presupposti per un
cattivo coi controcazzi. Purtroppo sono rimasto amaramente deluso. Waltz è
stato sfruttato pessimamente, è uno degli antagonisti più mediocri e sconclusionati
che la serie ricordi. MALE! Malissimo.
Avrebbero potuto usare Stephen Hawking e sarebbe stato meglio.
Invece ho apprezzato l’idea di inserire Dave Bautista come tirapiedi di Waltz, in ogni scena in cui è presente porta dinamicità e
divertimento. Per lui vale il discorso opposto a quello fatto per il villain
principale, lui è uno degli sgherri migliori della serie. Grosso, cattivo e
poco aperto al confronto: è lo scagnozzo che ognuno vorrebbe avere al proprio
fianco.
Recitano in questo film in ruoli secondari anche Ralph Fiennes,
Léa Seydoux e Monica Bellucci. Ralph Fiennes interpreta M, il capo dell’MI6 ed è un peccato vedere un attore così
talentuoso interpretare un personaggio così piatto ma comunque il suo lavoro lo
fa senza infamia e senza lode. Léa Seydoux è la Bond girl di turno mentre devo
ancora capire il ruolo di Monica Bellucci … cosa dovrebbe essere? Si vede solo
in una scena, nella quale si accende di passione per Bond ma poi scompare dai
radar e non si vede più per tutto il film. Un personaggio assolutamente
inutile.
“Spectre” come
tutti i film di Bond che si rispettino è pieno di umorismo autoreferenziale, così
avremo una scena in cui Craig ordinerà l’iconico Vodka Martini e gli porteranno
un frullato iperproteico, oppure le classiche gag sull’agente 009 sempre
nominato ma mai mostrato sullo schermo e avremo come sempre una buona dose di gallows
humor molto british (“Non puoi salvarmi,
puoi solo regalarmi altri cinque minuti!” “Ottimo. C’è tempo per un drink”)
Una menzione speciale va fatta alla nuova auto di Bond:
una Aston Martin DB10. Questo modello di auto è stato costruito specificamente per il film e ne
sono stati prodotti solo 10 esemplari. Un’auto stupenda, una delle migliori che
James Bond abbia mai guidato e...no James Bond non ha guidato solo auto spettacolari.
Non vi ricordate quelle maledette BMW dei tempi di Pierce Brosnan?
A parte qualche sporadico elemento positivo Spectre
rimane un film mediocre pieno di inverosimiglianze
(Bond che abbatte un elicottero con la sua Walther PPK) e incongruenze(Oberhauser
/Blofeld dovrebbe essere il capo di tutti i cattivi affrontati da Craig ma
allora perché né lui né l’organizzazione Spectre sono mai nominati in “Casino
Royale”, “Quantum Of Solace” e “Skyfall”?) .
Come avrete capito non il mio giudizio sul film non è
positivo ma d’altro canto è comunque un
film di 007 ed io (in quanto fan boy) devo ammettere che mi sono divertito a
guardarlo. In fondo diciamoci la verità nemmeno uno dei 24 bond usciti in oltre cinquant’anni dal
1962 fino ad oggi può essere considerato un capolavoro. Sono pieni di cliché e
loro qualità media è mediocre ma sono film cult che noi fan amiamo così come
sono: esagerati, inverosimili ed imperfetti.
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