sabato 7 novembre 2015

COMMENTO AQUARIUS - EPISODI 7 E 8

Che Aquarius abbia smarrito la retta via pare ormai chiaro a tutti. Non perderò il mio tempo quindi a cercare di salvare il salvabile, perché tra umori ballerini, eventi poco interessanti e confusionari e pessima gestione dei tempi, trovare il salvabile sarebbe già impresa ardua. Vorrei invece parlarvi di ciò che Aquarius sarebbe potuto essere, ma che evidentemente non è  stato e non credo possa essere nelle successive puntate. O meglio, potrebbe essere stato, ma non nel modo giusto. È un discorso contorto, lo so, ma mi capirete solo leggendo. Quindi Aquarius sarebbe potuto essere…


… la storia travagliata di un poliziotto moralmente retto, ma dai modi burberi e con un passato da alcolista, che cede spesso ai piaceri della carne e non riesce a dare un ordine alla sua vita, ma continua imperterrito a risolvere casi con le buone o con le cattive, sfruttando le conoscenze che anni di vita di strada gli hanno garantito. Se poi una storia del genere fosse stata ambientata negli Stati Uniti durante i turbolenti e rivoluzionari anni ‘60, allora ci saremmo trovati di fronte ad un prodotto usuale nella narrazione e nella trama, ma innovativo ed accattivante nello stile.

… la storia di un giovane agente negli stupefacenti sixties che contemporaneamente fa uso di droghe illegali (per lo più leggere) e viene scelto per indagare sul pericoloso narcotraffico messicano, trovandosi inevitabilmente a nascondere le proprie attitudini tra due fuochi che rappresentano due aspetti fondamentali della sua vita. Cosa fare dunque? Quale parte appoggiare? Meglio tenersi saldo un lavoro statale ben retribuito o far valere le proprie ideologie mostrando l’elemento umano della macchina? Se a questa simpatica storiella aggiungessimo anche maggiore violenza e maggiore pathos, a mio avviso, otterremmo una serie da candidatura all’Emmy, qualità permettendo.

… la storia di un criminale efferato che raggira giovani ragazze per abusa di loro e per convincere a sostenere il suo sogno di diventare musicista folk. Questa storia sarebbe più interessante se ci fosse davvero uno stuolo di poliziotti alle calcagna del malvivente. Una corsa contro il tempo per scoprire l’ubicazione del circolo giovani amiche e per incastrare l’antagonista (che, scegliendo un nome a caso dal cappello magico, chiameremo Charles) magari facendo leva sul possesso e lo spaccio di stupefacenti, sul sequestro di minore, sull’abuso di minore, sul furto, sulla rapina privata, ecc… Diciamo che questi ipotetici agenti avrebbero qualche piccolo ed insospettabile crimine per incastrare il giovane e dannato Manson (ops, mi è scappato anche il cognome).

…  la storia di un giovane militare appena arruolatosi nella marina statunitense e costretto a scontrarsi con la dura verità della guerra in Vietnam, che si ribella al sistema e decide di denunciare al mondo le terribili torture che il popolo asiatico oppresso è costretto a subire giornalmente da quelli che in patria sono considerati molto più che eroi. In questo tortuoso percorso di verità verrà però osteggiato dal governo e dai massimo esponenti dell’esercito fino ad arrivare alla morte del giovane protagonista, ormai abbandonato anche da coloro che un volta lo sostenevano. Una storia triste ma comunque storicamente assai plausibile.

… la storia di un famoso attore di Hollywood trovato morto, nudo e crocifisso nel suo camerino durante le riprese di un film. Si verrà poi a sapere che il celebre interprete era omosessuale e i produttori volevano in tutti i modi nascondere la verità sulla sua sessualità affiancandogli spesso avvenenti escort che fingessero di essere la sua compagna. Magari si scoprirà anche, nel corso delle indagini, che l’attore era originario dei territori filosovietici e che ciò potrebbe essere stato il movente dell’efferato omicidio, considerando il clima che si respirava negli Stati Uniti durante la Guerra Fredda.

… la storia di una donna agente di polizia che, negli anni ’60, quando ancora le donne venivano discriminate per il loro sesso, cerca di emanciparsi lavorando sottotraccia ai casi più importanti del commissariato e riuscendo a risolverli prima dei colleghi, mostrando al mondo il futuro.



Perfino la storia del prete poker face sarebbe potuta essere molto più interessante se approfondita e analizzata con i giusti tempi. Credo comunque che il fondo lo si sia toccato quando un agente del distretto pronuncia al protagonista una frase tipo: “Ma poi quella ragazzina scomparsa?”; e la scena cambia repentinamente. Trame scollegate e sconclusionate che talvolta si perdono nel marasma generale. Dare un ordine ed un senso a tutto ciò mi risulta davvero difficile. Neanche il colpo di scena finale è riuscito in qualche modo a smuovere la mia curiosità nei confronti dei prossimi decisivi episodi e sinceramente, con The Knick e Fargo da seguire più assiduamente per meriti palesi, non sono sicuro della prosecuzione di questa rubrica ormai settimanale. Forse la concluderò, forse scriverò un articolo “Perché non ho concluso Aquarius”. Chissà.

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