FILM: The Last Exorcism (2013)
Sono passati ormai sei giorni, ma ancora mi sto chiedendo
perché l’abbia visto. Uno dei peggiori horror di sempre. Per trentamila lire il
mio falegname lo faceva meglio. All’inizio sembra che il film ruoti attorno ad
una coppia che gioca a nascondino in casa e le scene più spaventose risultano
quindi essere quelle in cui i due coniugi si incontrano. Tristissimo. Poi la
situazione cambia quando viene trovata una donna (che vuole sembrarci
un’adolescente nei comportamenti e nel portamento, ma si vede lontano un miglio
che quaranta primavere le ha viste molto bene) che in passato ha partecipato a
orge sataniche e in qualche modo è legata al demonio, ma sinceramente, dopo
solo una settimana, non ricordo neanche più in che modo. Da qui in poi comincia davvero il film, con la
protagonista che oscilla tra innocenza e peccato, castità e contatti col
diavolo tentatore.
Film realizzato con pochi spiccioli e soprattutto senza
idee. Una tragedia la visione di questo film e davvero mai uno spavento. Ogni
tanto ci si dimentica di guardare un horror. Ah sì, poi finisce che diventa
Carrie, così, senza spiegazioni, così. VOTO: 3
FILM: Monuments Men (2014)
Prendi un manipolo di buoni attori (qualcuno sopra la
media, qualcuno come Bill Murray), prendi una storia interessante che rivede la
Seconda Guerra Mondiale da un punto di vista davvero originale, prendi anche
tanti soldi, perché settanta milioni sono tanti e consegna questo bel pacchetto
al grande Playboy dal baffetto facile George Clooney. Ecco come ottenere un
flop, un film che fallisce in ogni suo punto.
Di fondo sembra che l’attore americomense volesse emulare
una struttura propria del cinema Pulp, di Quentin insomma. Personaggi bizzarri,
dialoghi prolungati e surreali su argomenti di dubbia utilità, cinismo e scene
interminabili. Vista l’ambientazione, il paragone con Ingorious Basterds è
inevitabile e il film di Clooney ne esce con tutte e 206 le ossa rotte. Tutte.
Dopo un inizio simpatico ed accattivante, il film si
perde in boriosità e futilità. Inutilmente lungo e pesante, sembra una copia
sbiadita, un film edulcorato per poter piacere a tutti, ma a me non è piaciuto.
Qualche interpretazione limita gli ingenti danni. VOTO: 5
FILM: Arizona Junior (1987)
E non se ne parla. Belli gli altri, per carità, ma di
questo mai se ne parla. Un Coen minore passato in sordina che mi ha stupito non
poco, soprattutto perché le premesse di un film con Nicholas Coppola Cage sono
sempre infime. Questa volta invece l’Indiana Jones delle Pagine Perdute calza a
pennello, diverte e convince. Una su tutte la scena dell’inseguimento alla
ricerca dei pannolini: cinema puro, esilarante e divinamente girato.
Nel suo complesso il film risulta divertente e ben fatto,
con qualche picco e pochi bassi. La comicità surreale e assai cinica dei Coen
emerge fin da subito, in una sequenza introduttiva magistrale e decisamente
sottovalutata. Veniamo catapultati nella vira di Cage e Hunter, delinquente e
poliziotta sposati ma senza figli perché entrambi sterili. L’unica soluzione rimasta
alla strana coppia è quella di rapire uno dei cinque neonati del magnate
Arizona e fingere di essere una normale famiglia felice, ma la situazione
precipita nel giro di poco. Un vortice di risate ed inseguimenti. Peccato per
il finale buonista e poco in linea con il resto della film. Goodman non si
smentisce mai. VOTO: 7.5
FILM: Men In Black 3 (2012)
Ecco una saga assai commerciale, una di quelle che
piacciono a tutti, me compreso. Nei primi duemila sono stato affascinato dai
primi due capitoli (diciamoci la verità, molto più dal primo). Alieni in
incognito, MIB, invasori, mistero e azione. Le interpretazioni di Smith e Jones
poi erano fantastiche e davvero perfette. Nel 2013 hanno poi deciso di rispolverare
gli uomini in nero e di girare un nuovo capitolo, stavolta ambientandolo nel
’69. Il tutto è stato reso possibile solo attraverso i viaggi nel tempo, croce
e delizia del film: se da una parte ciò ha ridato linfa vitale alla saga,
dall’altro abbiamo delle enormi falle e delle forzature evidenti che tengono in
piedi la baracca. Dispiace perché poteva essere il miglior capitolo dei tre e
invece non lo è. Forse è più curato, forse è più studiato, forse è più
impegnato e anche più divertente, ma no, non è meglio del primo, soprattutto se
visto con un occhio più attento. Comunque un film discreto e molto godibile da
grandi e piccini. VOTO: 6.5
FILM: La Tempesta Del Secolo - Parte Prima (1999)
Stephen Edwin King ha sempre scritto libri, dai quali poi
sono stati tratti dei lungometraggi e delle miniserie tv, alcuni più riusciti
altri meno. Raramente però il maestro dell’orrore cura in prima persona le
sceneggiature delle opere ispirate dei suoi scritti. In questo senso fa
eccezione La Tempesta Del Secolo, miniserie TV di cui King ha scritto
personalmente anche soggetto e sceneggiatura, e il risultato, nel bene e nel
male, si vede eccome. La prima parte di questo lungo lungo lungometraggio getta le
basi per un prodotto alquanto bizzarro: un mix indefinito di mistery, crime,
catastrofico e horror. In un’isoletta del Maine (strano eh? L’ambientazione del Maine intendo) sta per arrivare una tempesta assai violenta che rischia di
lasciare la popolazione isolana isolata dal resto del mondo per qualche giorno.
Prima che la tempesta si scateni in tutta la sua potenza però, arriva in città
un uomo sinistro che uccide violentemente un’anziana signora e sembra sapere
tutti i segreti più oscuri degli abitanti del posto. L’uomo viene arrestato dal
modesto sceriffo locale, ma le stranezze e l’orrore non finiscono affatto. Una
trama tipica del Re sviluppata nel corso di tre parti potrebbe rivelarsi più approfondita
e quindi più fedele al libro. La prima cosa che salta all’occhio però è la scarsità
dei mezzi con cui è stata realizzata la miniserie: attori improvvisati,
fotografia e doppiaggio di serie C per essere del 1999. Purtroppo questi
particolare pesano sul risultato finale. VOTO: 6.5
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