martedì 7 luglio 2015

DRAGON BALL IS BACK

Avete presente quando andate in un villaggio vacanze per una settimana, conoscete un ragazzo e dopo qualche giorno siete praticamente fratelli? Dopo quella breve esperienza estiva vi salutate con la promessa di sentirvi, ma poi ognuno ha i suoi impegni e la gente si perde di vista. Ipotizziamo poi che voi ritroviate per caso questo ragazzo in un bar dopo diciannove anni; potrebbe essere ingrassato, potrebbe aver perso qualche capello, potrebbe avere una folta e incolta barba pregna della crema di caffè che stava bevendo pochi secondi prima di notarvi, ma non potrete far altro che abbracciarlo, come se fosse ancora l’estate del ’96, come se il tempo non fosse mai passato. Ecco la mia reazione al ritorno di Dragon Ball: un lungo e caloroso abbraccio condito da espressioni inflazionate come “Dove sei stato tutto questo tempo?”.  


Ce n’era bisogno? Di una nuova serie legata al brand di DB, intendo. No, forse no, ma credere che Super possa superare e cancellare quel flop ammorbante di GT non costa nulla,e io ci credo, anche dopo il primo episodio. Ah, il primo episodio! Ma andiamo con ordine.
Alle 00:30 del 6 luglio un amico mi manda la foto dello schermo del suo computer mentre guarda la sigla della nuova serie DB Super. Salto dal letto, metto le cuffie per non disturbare e faccio partire la sigla giappo della prima serie a palla mentre saltello in giro per casa. Dopo attimi di euforia, forse ingiustificata, mi faccio mandare il link del sito che ripropone in maniera del tutto legale (non pensate male) il primo episodio e comincio a guardarlo. Voglio prima premettere di aver visto una sola volta di sfuggita il film del 2013 “La Battaglia degli Dei” e di averlo disprezzato abbastanza, forse perché non indirizzato alla fascia d’età a cui appartengo ora. Probabilmente gli ultimi due film di DB sarebbero stati adatti al me bambino, ma ora li trovo eccessivamente infantili e ricolmi di errori se analizzati con lo sguardo critico di un fan che ogni anno riguarda le repliche della serie originale su Italia 1.


Ma tornando al pilot della nuova serie, dopo una sigla senza molto mordente parte finalmente la storia e c’è Goku - spalanco gli occhi oltre i limiti umani conosciuti - c’è Goku che guida un trattore. UN TRATTORE?! Capisco le puntate filler nelle quali viene mostrata la parte umana dei personaggi, ma questo è l’inizio e ogni inizio che si rispetti deve contenere almeno una scena in cui il protagonista si allena duramente per superare il famoso "limite" (scena effettivamente presente dopo qualche minuto) e una in cui viene presentato il cattivone di turno in penombra che trama vendetta o vuole semplicemente conquistare il mondo. E poi Goku guida il trattore per guadagnare soldi perché dopo anni si scopre che la famiglia del Sayan è al verde… da sempre, aggiungerei. Ma poi non avevamo lasciato il protagonista intento ad allenare Ub, reincarnazione buona di Majin Bu, per farne il futuro difensore della Terra? Dov’è Ub? dov'è il nostro Ub? Vogliamo Ub. L’incipit quindi incespica e claudica, ma rivedere tutti i protagonisti che avevamo amato nelle serie precedenti riporta lo spettatore a strabuzzare gli occhi dalla meraviglia. Intanto ci vengono presentate altre interessantissime situazioni comunemente degne di nota come la vita di coppia di Gohan e Videl, Goten e Trunks alla ricerca di un cosmetico naturale, la vita di coppia di Mr. Satan e Majin Bu, Junior che fa Junior. L’unico espediente narrativo effettivamente degno di nota è la vincita del nobel per la pace da parte di Satan, evento che libererà Goku da tediose attività umane e gli concederà di partire alla volta del pianeta di Re Kaio


Contemporaneamente intanto il gatto Dio del chaos, antagonista del film del 2013 di cui sopra, continua a distruggere pianeti come se non ci fosse un domani; e solo qui ho capito quando, cronologicamente parlando, è collocato DBS: la Toei, in accordo con Toriyama-sensei, ha deciso di riadattare le storie degli ultimi due film e di farne due saghe della nuova serie. Scelta quantomeno discutibile. Già sappiamo quindi cosa accadrà, o meglio lo sappiamo in parte, perché leggendo in giro ho scoperto che gli dei del chaos sono circa una decina e sicuramente in questa saga ne entreranno in gioco un paio, di cui uno già visto in precedenza. Ciò che non mi convince particolarmente è la natura filmica dei gatti dei. Essi sono graficamente troppo diversi dai nemici a cui eravamo abituati e per questo mi sembravano molto adatti per una ciclo che comincia e si conclude in un’ora parallelamente alla serie principale, piuttosto che fare di questi dei personaggi fondamentali per il seguito diretto dell’enorme DBZ. Qualcosa stona in quest’ottica. La puntata poi si conclude con lo sguardo preoccupato di Kibitoshin che sente i pianeti scomparire uno a uno.



Volendo fare un bilancio del primo episodio posso dire che probabilmente le mie aspettative erano eccessivamente elevate e che probabilmente non sono lo spettatore medio a cui Dragon Ball Super è indirizzato. Credo che questa nuova serie sia nata per raggiungere le nuove generazione che, data la loro età, non hanno potuto godere delle avventure di Goku e compagni nei lontani 90s. Sicuramente continuerò a seguire la serie, riderò, ne parlerò con gli amici e mi appassionerò ai combattimenti (specialmente a quelli legati alla saga del ritorno di Freezer, non vedo l’ora), ma sempre con sguardo distaccato, perché dopo i baci e gli abbracci ti accorgi che diciannove anni sono passati per tutti e quell’amico che non vedevi da tempo forse neanche ti mancava così tanto. Solo l’euforia del momento, forse.

Nessun commento: