domenica 21 giugno 2015

RECENSIONI DELLA SETTIMANA 15-21 GIUGNO

"Buonasera, questa edizione delle Recensioni della Settimana andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostra capacità mentali" semicit.


ALBUM: In Colour (2015)
Secondo lavoro solista di Jamie XX, membro degli XX, di cui sinceramente non conoscevo l’esistenza fino a qualche giorno fa. L’album si presenta con una copertina ipnotica ma soprattutto molto colorata e già questo dovrebbe suggerire, a mio parere, la moltitudine di generi e influenze presenti. Nello stesso prodotto possiamo riconoscere la new wave dei Joy Division, l'elettronica del nuovo millennio, il pop e l'hip-pop. Una commistione di generi che non sempre funziona alla perfezione, ma quando lo fa porta un'ondata di freschezza non indifferente. Purtroppo alcuni brani sembrano troppo lontani da un'idea di fondo che possa fare da collante per l'intero album e ciò stride lievemente, senza però intaccare la bontà del prodotto. Buone idee e discrete doti musicali danno vita ad un prodotto alternativo nel suo essere vicino alle tendenze che hanno segnato il panorama pop degli ultimi due decenni. VOTO: 7.5


 FILM: The Prestige(2007)
Ammettiamolo. Nolan è sinonimo di qualità. Regia eccelsa sempre all’altezza e fotografia mozzafiato che in pochi possono permettersi al mondo. A questo punto pare inutile soffermarsi ad analizzare gli aspetti tecnici dei suoi film, concentriamoci quindi sulla sceneggiatura e su alcune scelte del regista statunitense.
Se l’intento del film in questione fosse solo ed unicamente quello di intrattenere lo spettatore per due ore, allora esso ha centrato l’obiettivo. Il grande problema di questa pellicola è che, se analizzata attentamente, mostra delle lacune e delle crepe che potrebbero rovinare parzialmente l’esperienza visiva degli occhi più attenti. Purtroppo troppo spesso i Nolan Bros. deficitano in fase di scrittura nel tentativo di abbondare e di rendere la storia sempre più ricca di colpi di scena. A tratti sembra quasi che alcune scelte siano state fatte in seguito alla scrittura della sceneggiatura per arginare almeno in parte i buchi di trama o per sostituire elementi davvero campati in aria. Parliamo ad esempio delle magie di David Bowie, del voltagabbana della Johansson e del telefonatissimo finale. Una serie di lacune che abbassano il livello del prodotto a semplice intrattenimento per famiglie, quando alcuni temi trattati e alcune citazioni storiche accurate e interessanti avrebbero potuto sancire la grandezza del capolavoro. VOTO: 7.5


ALBUM: Megalithic Symphony (2010)
La scorsa settimana avevamo analizzato in maniera parzialmente negativa il secondo lavoro della band alternative statunitense AWOLNATION (che ho scoperto scriversi tutto maiuscolo, come quando si grida nei forum); oggi invece parliamo - spero meglio - dell’album d’esordio di Bruno e soci. Megalithic Symphony convince mescolando abilmente alternative, pop, rock, elettronica e quel pizzico di sonorità originalmente fastidiosa tipica del gruppo. Le canzoni troppo spessi si somigliano, soprattutto nella struttura compositiva, ma ad un ascolto più attento emergono 5/6 brani davvero ben riusciti, sia nelle musiche che nei testi.
Il pezzo che salta più all’orecchio (perché all’occhio no, non si poteva dire) è "Sail", singolo pluripremiato e passato molto in radio all’epoca dell’uscita. Altre canzoni degne di nota sono “Wake Up” e “Kill Your Heroes”. Album discreto e molto estivo, da ascoltare senza pretese eccessive e con voglia di lasciarsi trasportare da melodie molto pop. VOTO: 7



ALBUM: La Testa Indipendente (2001)

I Tre Allegri Ragazzi Morti, che se dovessi valutarli per il nome del gruppo vincerebbero il premio tristezza ma anche quello originalità. La Testa Indipendente, album del lontano 2001, cela già nel titolo alcune caratteristiche della musica che troveremo all’interno: le sonorità rientrano perfettamente nell’ambito indie italiano e i testi denotano una cura intelligente e la volontà di esprimere concetti ben più complessi attraverso metafore ragionate, ispirate, ma anche semplici e accessibili. L’inizio è intimo, lento e avvolgente, l’album poi tocca vari temi di critica sociale accompagnandoli con melodie sempre valide, ma sempre in linea con il tema del prodotto. “Ogni Adolescenza” e “Prova a Star Con Me Un Altro Inverno a Pordenone” le più convincenti. Una piacevole scoperta. VOTO: 7.5

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