domenica 29 marzo 2015

RECENSIONI DELLA SETTIMANA 23 - 29 MARZO



Album: Smoke and Mirrors (2015)
Secondo lavoro in studio per gli Imagine Dragons, promettete gruppo indietronico statunitense giunto alla ribalta con Night Visions nel 2012. Se con il primo anno la band aveva stupito la scena pop-elettronica mondiale con singoli orecchiabili e immediati, con il secondo eccedono nella sperimentazione musicale e falliscono miseramente. L’opera manca di una linea generale che dia un senso al tutto: la prima metà assomiglia ad un evoluzione elettro-grunge dell’album precedente, la seconda invece si perde completamente in brani molto diversi tra loro che denotano ispirazioni disparate, ma troppo lontane tra loro per poter coesistere in un unico lavoro e quindi risultare piacevoli all’ascolto. Si salvano solamente il singolo “Shots” e “It Comes Back to You”.
Suoni alti, troppo, assordanti, arrangiamento confuso. Si sente sempre di fondo un rumore inizialmente caratteristico, simile alle basi degli Awolnation, ma che alla lunga si rivela stancante, sia per l’orecchio che per la mente dell’ascoltatore. Album pretenzioso e fastidioso. Canzoni usa e getta. Pessimo. VOTO: 5


Film: Snatch (1999)
L’Inglese Guy Richie si conferma e dimostra abilità registica rara firmando LA black comedy per eccellenza. Movimenti di macchina fantasiosi, toni fantasiosi, montaggio da oscar, risate assicurate. Talvolta i film prediligono l’intreccio della trama principale a discapito della caratterizzazione dei personaggi secondari; qui invece vengono valorizzati entrambi gli aspetti e il risultato è una storia affascinante e intrigante, ricco di colpi di scena, e una ventina di personaggi indimenticabili. Cult indubbiamente da recuperare se ve lo foste perso. Pitt esilarante, Statham stranamente decente, Ford caratterista indimenticabile a sorpresa. VOTO: 8.5


Film: Burn After Reading (2008)
Un film dei fratelli Coen. Solo questo dovrebbe bastare a riconoscere un buon film, e di fatto questo lo è, ma una trama forzata, un cambio di stile a metà del film e un finale sostanzialmente mutilato fanno di Burn After Reading una delle peggiori pellicole del duo più intellettuale di Hollywood. Il prodotto si rivela alla fine sostanzialmente inutile: buona l’intreccio iniziale e i rapporti tra i vari personaggi, ottime le interpretazioni degli attori, su tutte Pitt e Malkovic, curata la regia, ma nulla più. VOTO: 6,5


Film: Snowpiercer (2013)
Blockbuster sud-coreano arrivato in Italia in punta di piedi. Bong Joon-ho dirige per la prima volta un cast occidentale, nel quale spiccano Capitan America e Tilda Swinton, dando vita ad un’avvincente action movie che cela neanche tanto velatamente una discreta metafora della società moderna. La regia incespica inizialmente ma poi si riprende anche se talvolta manca di mordente e risulta troppo confusa nella scene d’azione. La fotografia passa dal realistico e crudo al fantascientifico a volte troppo velocemente, ma ciò non disturba lo spettatore ed è funzionale alla contrapposizione dei due mondi presentati nel film. L’ambientazione iniziale che richiama l’atmosfera dei campi di sterminio nazisti è sicuramente più ispirata rispetto alle altre che si incontrano nel corso della storia. Finale debole rispetto alle accuse mosse per il resto della pellicola, anche se un colpo di scena interessante salva parzialmente il tutto. Di fondo si ha la sensazione che ottime idee di fondo non siano state sfruttate appieno e quello che poteva essere un capolavoro del genere si è rivelato essere un film solo discreto. VOTO: 7


Album: Brothers (2010)

Probabilmente il miglior album del duo alternative rock The Black Keys. Sonorità particolari che riportano l’ascoltatore direttamente nel far west, con armi da fuoco poco affidabili e ammassi di sterpaglia che rotolano sotto il Sole cocente. Linea concettuale rispettata in ogni brano, con “Tighten Up” e “Ten Cent Pistol” sopra gli altri. Sound interessante e mai stancante. Un plauso all'esilarante copertina dell'album. VOTO: 8

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