giovedì 26 marzo 2015

NBT: VIZIO DI FORMA

Sono veramente onorato, per me è uno piacere grande piacere ospite di avere ospite...insomma sono contento di essere ospite di questo blog. Nel mio primo articolo vorrei parlare di un film molto intrigante uscito quest’anno  che però a quanto pare non è stato particolarmente apprezzato dal pubblico né in Italia né nel resto del mondo.
Vizio di Forma” (Inherent Vice) è un film del 2014 scritto e diretto da Paul Thomas Anderson. Prima di parlare del film in sé è bene inquadrare a dovere questo straordinario regista. Paul Thomas Anderson è uno dei registi più interessanti della sua generazione ma purtroppo è generalmente sottovalutato, alcuni suoi film sono vere e proprie meraviglie cinematografiche, basti pensare a “Il petroliere”, altri invece sono forse meno riusciti ma nessuno dei sette film che ha girato finora ha fatto cilecca. PTA è un grande del cinema moderno che con “Vizio di forma” prende il romanzo omonimo di Thomas Pynchon e lo trasforma in una splendida sceneggiatura riuscendo a darci ulteriore prova del suo talento.


Il film, ambientato nel 1970 a Los Angeles racconta la storia di Doc Sportello (Joaquin Phoenix ) un detective privato che viene incaricato della sua ex fidanzata (Katherine Waterston) di sbrogliare un caso particolarmente ingarbugliato. La storia, che si dipana con la lentezza a cui Anderson ci ha abituato, in realtà è molto più complessa e aggrovigliata.
 La trama  volutamente fumosa e labirintica confonde lo spettatore ma il protagonista spesso sembra capirne ancora meno di noi quindi meglio rinunciare a seguire quello che succede, meglio immergersi semplicemente nel mondo groovy del film. A ben vedere in questo film la trama è totalmente in secondo piano, quasi un pretesto. Un pretesto per mostrarci le mille contraddizioni di una città e di una società in mutamento incessante.  Ecco la vera protagonista del film: la città Los Angeles o meglio l’atmosfera che si respirava nella città di Los Angeles a quei tempi. Che atmosfera era? Era un’atmosfera strafatta e fricchettona ma allo stesso tempo c'era una diffusa paranoia dato che era in atto una metamorfosi, un’epoca stava volgendo al termine una nuova stava nascendo.” Vizio di Forma” racconta di una città in trasformazione, in bilico tra sixties e seventies: la Los Angeles hippie degli anni sessanta ora deve fare i conti con il presidente Nixon e il governatore Reagan che vogliono tagliarle i capelli e mandarla a lavorare.  
La regia di Anderson è superba:  come sempre PTA non delude mai chi apprezza il suo modo di fare cinema. Il regista con “Vizio di forma”  sembra quasi sotto molti aspetti ritornare alle origini riprendendo i suoi primi lavori in particolare “Boogie Nights”, però ATTENZIONE perché il suo stile può non piacere a tutti. Difatti molti  considerano i suoi film troppo fiacchi, noiosi e soporiferi. A questo riguardo posso dire che chi odia Paul Thomas Anderson odierà “Vizio di forma” in quanto anche in questo film il regista non abbandona il suo tocco caratteristico.


Merita un plauso l’interpretazione di Joaquin Phoenix che riesce a rendere il suo personaggio credibile e allo stesso tempo caricaturale, la sua è una performance apprezzabile che convince appieno, anche qui come nel caso di PTA si può dire che Phoenix sia in linea di massima snobbato come attore, il pubblico lo ricorda principalmente per il ruolo di Commodo ne “Il gladiatore” ma in realtà ha recitato in numerosi altri film e ci ha regalato delle grandi interpretazioni (come nel suo penultimo film “Her”).  Anche il resto del cast è di qualità eccelsa: Josh Brolin, Owen Wilson, Reese Witherspoon, Benicio del Toro sono nomi ben noti ma anche la meno conosciuta Katherine Waterston se la cava bene nella parte della ex fidanzata di Doc e ci delizia con una scena di nudo molto gradevole.
In questo film PTA come già aveva fatto in Boogie Nights inserisce nel cast una pornostar, si tratta di Belladonna, ma il suo è solo un veloce cameo che non lascia il segno.



Difficile inquadrare il genere di appartenenza di “Vizio di forma”, il film è un mix riuscito tra un film noir, una commedia nera e un film drammatico con qualche accenno romantico. Questo film era molto atteso e forse le aspettative che si erano create su quest’opera erano troppo alte e sono state in parte disattese: infatti “Vizio di forma” pur essendo un film di ottima qualità non riesce ad essere il capolavoro che ci si aspettava. Un passo falso di PTA? Assolutamente no, non si tratta affatto di un film mediocre anzi questo è Cinema con la C maiuscola ma le speranze che questo film potesse essere il migliore di Anderson si sono infrante. Ricordo comunque che come tutti i film di questo regista anche “Vizio di forma” va visto almeno due volte per poterlo apprezzare al meglio. Sì certo cooooome no! So benissimo che non lo guarderete neppure una volta distratti dai vostri numerosi impegni comunque è mio dovere informarvi che vi state perdendo un film notevole.

Antonio Margheriti

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