giovedì 19 marzo 2015

NBT: H.E.A.T

Era da tempo che volevo parlare di questo gruppo e mi fa molto piacere poterlo fare qui su questo blog. Ciò di cui vorrei discorrere oggi è quella che senza ombra di dubbio è una delle compagini musicali migliori, se non la migliore, nell’ambito dell’ hard rock commerciale, ovvero quello che fece il botto in pieni anni 80. Gli H.E.A.T tuttavia sono un gruppo giovanissimo, avendo rilasciato il loro primo disco nel 2007; potrà sembrarvi assurdo, soprattutto se non siete molto vicini a questo tipo di sound, eppure è da circa una decina di anni che i paesi scandinavi hanno preso le redini di un genere che sembrava morto facendolo rinascere dalle sue ceneri ancora più splendente di prima. Gli H.E.A.T infatti sono svedesi o, come piace loro affermare prima di ogni show, “rappresentano” la Svezia, in quanto essi sono uno dei gruppi più importanti di questo “revival” musicale. 





Raramente riesco ad affezionarmi ad un gruppo nella stessa maniera in cui l’ho fatto per gli H.E.A.T, ma ve l’assicuro, i ragazzi sono eccezionali: non solo hanno saputo riprendere tutti gli aspetti migliori del rock melodico dei tempi andati ma sono stati in grado oltretutto di costruirsi parallelamente il proprio sound, che risulta assolutamente freschissimo. I primi due album, l’omonimo H.E.A.T e Freedom Rock, sono stati registrati con al microfono il singer Kenny Leckremo (nome imbarazzante, lo so), dotato di un timbro gradevolissimo e più che perfetto per il sound del gruppo. Soprattutto in Freedom Rock, un piccolo capolavoro a mio parere, possiamo assaporarne la maestria in ogni singolo pezzo, dalla meravigliosa e sognante We’re Gonna Make It To The End (https://www.youtube.com/watch?v=YPHp82TqyVI), passando per le assurde Beg Beg Beg, Everybody Wants To Be Someone e la mia preferita in assoluto High On Love. Le chitarre sono cristalline, la voce è magica e basso e batteria affettano il ritmo che è un piacere. Poi ci sono tante di quelle citazioni e reminescenze che è un piacere andare a ricercarsele tutte: Toto, Europe, Motley Crue, Guns ‘n’ Roses e chi più ne ha più ne metta...





Dopo quel gran discone di Freedom Rock Leckremo lascia il gruppo; la dichiarazione ufficiale è a causa di divergenze artistiche, ma molto probabilmente è stato dovuto allo scarso carisma del cantante in fase live. Nonostante il dispiacere viene scelto il miglior rimpiazzo possibile: Erik Grönwall, il vincitore dell’edizione 2009 di Swedish Idol. Ecco che qui occorre aprire una parentesi: in Svezia chi vince questi tipi di reality show ha sempre ottenuto un ottimo successo in seguito (come per esempio lo stesso Grönwall oppure il grande Jay Smith,vincitore dell’edizione 2010), mentre in Italia i vincitori con un grande potenziale finiscono inevitabilmente con l’eclissarsi o alla peggio a fare squallidi spot pubblicitari per compagnie telefoniche. Ma comparare Svezia ed Italia in ambito musicale è un po’ come paragonare un leone ad un gatto domestico, quindi conviene andare oltre.




Con Grönwall gli H.E.A.T incidono altri due album: Address The Nation nel 2012 e Tearing Down The Walls nel 2014; la voce del nuovo singer è più aggressiva e tirata di quella di Leckremo, così che in fase di songwriting i sei (poi diventati cinque a causa dell’abbandono del chitarrista Dave Dalone) si sono sbizzarriti nel creare i pezzi più trascinanti che mai siano riusciti a comporre. Vogliamo parlare del singolo Living On The Run, che sprizza anni 80 da ogni accordo? O della sbalorditiva In And Out Of Trouble, con quel sassofono che la rende un pezzo praticamente perfetto. E poi ancora It’s All About Tonight, Inferno, Mannequin Show, Tearing Down The Walls... Tutti singoli che anni addietro avrebbero scalato in un batter d’occhio le classifiche (cosa che hanno effettivamente fatto in Svezia nel 2009). La loro ultima release, Live In London (uscito un mese fa), è assolutamente una visione obbligatoria per chi ami l’hard rock: il DVD infatti mostra un gruppo in forma eccezionale e assolutamente sulla cresta dell’onda, non avendo mai sbagliato un colpo fino ad ora. La qualità svedese si sente sempre...





Non credo serva aggiungere altro, penso di aver descritto con sufficiente enfasi quanta ammirazione provo per questi svedesi. Gli H.E.A.T sono un gruppo che chiunque dovrebbe ascoltare, non solo perché sono tecnicamente delle bestie, ma anche e soprattutto per l’incredibile energia trasmessa sia negli spettacoli dal vivo sia in studio. Se poi siete dei nostalgici delle grandi hit anni ’80, beh, che minchia state aspettando ad andare ad ascoltarli?

Cristiano Chignola   


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