giovedì 22 dicembre 2016

TOP 15 FILM 2016 - PRIMA PARTE

Stilare una classifica è sempre complicato. Vorresti non dover scegliere. Parti con l’idea di fare una Top 10 e finisci con trenta film di cui devi assolutamente parlare, perché da quando non ci sono più le recensioni della settimana un po’ ti manca anche quella voglia di parlare a vanvera di ogni film che vedi, come se fossimo seduti i venerdì sera al pub. Ho detto venerdì, una volta dicevo sabato. Sto diventando vecchio.
Tagliando qua e là comunque sono riuscito a raggiungere una cifra ragionevole. Quindici film per divertirsi, crescere, sognare e nell’oscurità incatenarli. Quindici film per riassumere un anno poco interessante, poco innovativo, poco memorabile, ma pieno zeppo di pellicole passate in sordina da recuperare assolutamente.

Ma quali sono i criteri di questa classifica? Innanzitutto i film presenti nella lista devono essere arrivati sui nostri schermi nel corso dell’anno solare. Troverete quindi anche film prodotti nel 2015 o addirittura nel 2014, ma giunti da noi solo con un periodo di incubazione mediamente troppo lungo. Detto questo, vi ricordo che tutti i pareri espressi sono strettamente personali e che potreste anche non trovare i vostri film preferiti del 2016, semplicemente perché potrei averne preferiti altri o perché non ho avuto occasione di vederli. Per ovviare a ciò vi lascio consultare la LISTA COMPLETA dei film tra i quali ho compiuto le mie scelte. Che il flame abbia inizio!



15 - La Pazza Gioia
Paolo Virzì torna nella sua territorialità e abbandona il ricercato film di genere per dedicarsi al capitale umano più intimo. Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti sono due donne ugualmente inadatte che nascondono la loro sconclusionata natura sotto spoglie differenti. Da una parte lo sfarzo e l’esagerazione dei modi e delle immagini, dall’altra la trasandatezza di chi non ha più nulla. L’incontro di queste due personalità sfocerà in un road movie atipico, poco adrenalinico e molto personale che scava nella vita delle due, alla ricerca di una soluzione ai mali di chi non riesce a vivere come gli altri. La Pazza Gioia è un film semplice che nasconde un doppio fondo, che si interroga sul senso dell’alienazione in una società così differenziata eppure così costretta dagli stessi stereotipi.
Virzì riesce ancora una volta a girare con leggerezza e pulizia, muovendo lo spettatore alla riflessione tra lacrime e risate.


14 - Il Piccolo Principe
Il Piccolo Principe siamo tutti noi che lo leggevamo da bambini. Siamo cresciuti con questo mito della purezza, della gioia e dell’amore per poi scontrarci con una realtà differente. Cupa, violenta, ingiusta. Nella realtà che lentamente muore, Mark Osburne, già regista del primo e apprezzato Kung Fu Panda, ambienta una rivisitazione particolare del libro di Antoine de Saint-Exupéry. La protagonista, una bambina sveglia, vivace e allegra, si ritrova schiacciata dalle esigenze della società le impone attraverso la figura gravosa della madre. Solo l’incontro con l’aviatore farà breccia nell’involucro fittizio delle relazioni formali e mostrerà alla bambina il vero senso dei legami attraverso la narrazione della storia del Piccolo Principe.
Un film alternativo, caratterizzato da un uso intelligente e originale della materia prima da cui prende spunto. Portatore di un messaggio sempre attuale e probabilmente mai davvero raccolto da chi distrattamente passa da questa Terra. Un’opera che saprà colpire chi ha voglia e necessità di essere colpito ancora dalla voglia di credere in un mondo migliore.


13 - Fuocoammare
Fuocoammare è stata una significativa esperienza metaforica dietro le maschere della colpevolezza che ogni giorno cerchiamo di affibbiare a qualcuno che non siamo noi. Immagini potenti, precise e pulite al servizio di un ritorno alla coscienza sociale.
Rosi firma un docufilm di pregevole fattura andando a ripescare i defunti del Mar Mediterraneo nella situazione critica a cui è relegata l’isola di Lampedusa. Sbarchi, morti, ricerche notturne e soprattutto solitudine. È il suono della solitudine quel silenzio ingombrante che pervade la pellicola e che vuole dimostrarci quanto il reale sia lontano dal racconto che se ne fa, quanto le nostre battaglie quotidiane all’insegna del nazionalismo siano grida ai mulini a vento.
Per sua stessa natura, questo film mostra delle lacune rispetto ad altri titoli presenti in classifica, ma il valore sociale dell’opera colma i vuoti e rende Fuocoammare un manifesto crudo di questi ultimi anni. La pellicola era stata inoltre proposta da una commissione qualificata per rappresentare l’Italia alla prossima cerimonia degli Oscar, ma è stata esclusa pochi giorni fa. Un peccato se si pensa al rumore che avrebbe potuto provocare a Los Angeles. Resta uno dei nostri lavori più riusciti del 2016.


12 - Zootropolis
Finalmente un classico Disney non Natalizio che si discosta dagli stereotipi che ormai la casa di produzione ha deciso di seguire negli ultimi anni. Non siamo più in un mondo fatato, non ci sono principesse né canzoni inutili ai fini della trama. Il film di Howard e Moore è un vero e proprio poliziesco che nasconde un profondo messaggio sulla diversità.
Zootropolis è una città complessa, diversificata e problematica. La coesione tra prede e predatori non è in realtà facile come poteva sembrare dalla copertina e una divisione in quattro parti della zona metropolitana mostra una tangibile distanza tra le parti. Il film Disney, ricolmo di citazioni più alte, è un prodotto destinato ad un pubblico più riflessivo di quello infantile e gioca, mascherando i personaggi di animali antropomorfi, ad ipotizzare un futuro di coesistenza globale, si libertà e uguaglianza. Siamo già quel mondo, lo diventeremo o abbiamo già smesso di esserlo? Basta una scintilla per riaccendere l’odio della diversità esteriore e gettare un mondo nel caos.
Zootropolis vince la scommessa di puntare su una trama matura, senza rinunciare alle risate facili di un pubblico più giovane. Un film così ben realizzato che potrebbe rimettere in discussione la già discussa Top 15 Classici Disney.
Per approfondire: Top Classici Disney


11 - Café Society
Woody Allen è leggenda. A ottant’anni il maestro del cinema nevrotico riesce ancora a stupire per la cura, l’ironia e stavolta anche e soprattutto per il messaggio che Jesse Eisenberg e Kristen Stewart provano a trasmettere nel corso di una lunga e impossibile storia d’amore. Un viaggio tra le due coste, tra il cinema e la letteratura degli anni ’30, per rivivere una storia di ambizioni, sfarzi e sogni infranti.
Bobby è un giovane e puro ragazzo di New York che incontrerà negli occhi di Vonnie lo specchio dei suoi desideri, ma la lontana Los Angeles avrà già intaccato l’anima della ragazza e il mondo dell’apparenza e dell’apparizione sta per prendere anche lo sprovveduto Bobby. Café Society è un complesso modo di rapportarsi alla classe a cui vorremmo appartenere e per la quale dobbiamo sacrificare qualcosa. Stare in questo mondo vuol dire scegliere e scegliere è un po’ morire. Uccidere noi stessi è lo scotto da pagare per restare vivi.
Un’opera malinconica e dal sapore nostalgico che parla dei favolosi anni del jazz per parlare di noi e delle nostre debolezze, di dove porta rinunciare ad andare con l’idea.



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