Verso il secondo film della trilogia prequel diretta dal
veterano Ridley Scott, ripercorriamo l’evoluzione di una saga cinematografica
iconica a partire dal primo capitolo del 1979, diretto dallo stesso Scott.
Nato dalla penna di Dan O’Bannon, con l’insospettabile
quanto inconfondibile zampino di John Carpenter, "Alien" narra l’esperienza di
morte e desolazione della nave spaziale Nostromo, il cui equipaggio è costretto
ad una lotta serrata per la sopravvivenza. La storia, ormai nota ai più, prende
corpo quando la nave Nostromo, durante un viaggio di lavoro, riceve una
richiesta d’aiuto da un satellite vicino. L’equipaggio sbarca sul pianeta
indicato per portare soccorso, ma si trova dinanzi alla carcassa di una nave
spaziale, nella quale viene ritrovato un cadavere dalle fattezze umane, ma di
una stazza esagerata. Kane, uno dei tre uomini dell’equipaggio scesi dal
Nostromo in perlustrazione, entra nel cuore della nave abbandonata e scopre una
distesa di uova misteriose, protette da una coltre di nebbia. Una di queste uova
si schiude lasciando fuoriuscire un essere simile ad un crostaceo che attacca
Kane,rompendogli il casco e aggrappandosi al suo volto. L’uomo è quindi
riportato sul Nostromo dai suoi compagni per ricevere le cure adeguate, ma il
parassita alieno che gli occlude le vie respiratorie ha ridotto Kane in uno
stato comatoso. Questo è solo l’incipit di una drammatica odissea che vedrà l’equipaggio
della Nostromo tentare in ogni modo di placare l’incontrollabile furia omicida
dell’alieno xenomorfo, entrato nella nave insieme al corpo di Kane.
Rivisto anni dopo, "Alien" sembra sentire il peso del
tempo, ma i pochi punti a sfavore di una pellicola storica non intaccano i
pregi innovativi con cui aveva saputo conquistare tutti nel lontano ’79. "Alien" non
stupisce solamente per una regia pulita e coraggiosa o per le interpretazioni
perfette, ma è nella costruzione della suspance che riesce ad essere ancora all’avanguardia.
Il vero motore del film non è infatti l’azione, ma ciò che non accade di fronte
alla telecamera; ciò che lo spettatore può attendersi fin dalle prime sequenze,
ma che non sa quando arriverà imperterrito a devastare la quiete silente dello
spazio desolato. La tensione è palpabile e si propaga nei volti, nelle
strutture della Nostromo, nella nave abbandonata che l’equipaggio tenta di
soccorrere. I tentativi di arginare un fenomeno mortifero imprevisto lasciano
gradualmente il posto alla consapevolezza della fine, all’incapacità di poter
reagire efficacemente di fronte ad una minaccia di quelle proporzioni. E lo
spettatore è inserito perfettamente nel contesto dell’equipaggio senza futuro,
tanto da caricarsi di tensione quasi fosse egli stesso presente sulla nave
spaziale, intento a nascondersi dall’alieno implacabile. Questa coesione d’insieme,
percepibile fin dalla prima visione dell’opera, supera i confini dello schermo
e trasmette emozioni caricate dal coinvolgimento. Il freddo del pianeta lugubre
vi entrerà nella pelle, il vento della scena finale i scompiglierà i capelli. Ogni
frame è un quadro dalle colorazioni fredde che vi vede protagonisti insieme
allo sciagurato equipaggio della Nostromo.
Ma "Alien" non è “solamente” l’azione non agente che si
carica di tensione, è anche una narrazione che procede per grandi trovate
narrative sfruttate nell’attimo degli eventi presenti. Le premesse e i dettagli
che connotano la credibilità del contesto fantascientifico sono infatti
elementi curati nel minimo dettaglio che celano una storia antecedente e uno
sviluppo futuribile. Ogni scelta in fase di scrittura è indirizzata a delineare
i tratti di un universo vivo, fatto di navi spaziali da carico, pianeti
inesplorati, androidi e alieni assetati di sangue. Tutto ciò che è stato solo
accennato in questo primo capitolo lascia aperta la porta all’espansione di una
narrazione quanto mai convincente e legittima: la nave abbandonata presente sul
pianeta, la comunicazione di avvertimento, il cadavere dalle dimensioni esose,
l’androide presente sulla Nostromo e soprattutto gli xenomorfi. "Alien" è infatti
il risultato dello scontro tra l’equipaggio di una nave e un solo xenomorfo, ma
la distesa di uova non schiuse nel cuore della nave abbandonata lascia
presagire ben altri sviluppi, certamente più drammatici. Il primo capitolo ha
quindi in sé le fondamenta di un’espansione cinematografica giustificata, di
uno sguardo al futuro passato che ha avuto il giusto spazio con "Prometheus" e
che si realizzerà presumibilmente con "Covenant", in uscita il prossimo 11
maggio.
A mercoledì prossimo per il prosieguo di questo excursus
storico-xenomorfico. Prossima tappa: Aliens.
Nessun commento:
Posta un commento