FILM: Juno (2007)
Quando si è realmente maturi? La vita è semplice: ad ogni
azione corrisponde una reazione contraria, ma non sempre questa ha la stessa
intensità della prima e una ragazza in realtà debole e insicura, un’adolescente
ancora alla ricerca di sé, come la protagonista Juno, si ritrova a dover far fronte a responsabilità molto più grandi di lei e della sua età. La vita molto
spesso riserva sorprese e prove inaccessibili, ostacoli insuperabili. Siamo
davvero maturi per affrontare questi ostacoli o la maturità arriva dopo? A
volte credo che non si sia mai realmente pronti per affrontare ogni sfaccettatura
del mondo, ma poi il mondo scorre e le prove si superano col tempo e solo dopo
ci si accorge che la maturità necessaria per superare una prova la si acquista
solo affrontando la prova stessa. Questo tema semplice e profondissimo sta alla
base di un film divertente, leggero, ben scritto, stilisticamente perfetto ed
egregiamente recitato. Fantastica Page, perfetto Cera, usualmente ben calato nella parte Malkovic. VOTO: 9
ALBUM: Story Of An Immigrant (2015)
Come ho scelto quest’album dite? Beh ovviamente per la
bilanciata e semplice copertina e per il titolo che invita a pensare ad un
prodotto riguardante la condizione precaria degli immigrati oggi, tema ancora
d’attualità (nonostante la crisi greca e il caldo in estate stiano parzialmente
offuscando tutte le altre notizie in queste settimane). E invece no, molti
brani girano e rigirano intorno all’amore per una ragazza e i toni risultano decisamente scanzonati e spensierati. Anche musicalmente non sono
riuscito a godere appieno di quest’album riscontrando un’eccessiva linea pop e
una somiglianza a gruppi più famosi quali U2 e Radiohead. Un’opera comune e
poco imperdibile per la band sudafricana. Civil Twilight rimandati, ma non nel
nome, quello mi è piaciuto. VOTO: 5.5
ALBUM: Cave Rave (DE, 2013)
Crystal Fighters. Un brano staziona perennemente nella
sezione dei 25 più ascoltati sul mio cellulare (LA Calling), mentre un altro
ricordo di averlo sentito ed apprezzato negli intermezzi di qualche Fifa (Love
Natural). Il gruppo anglo-spagnolo tenta di stupire mescolando il pop del nuovo
millennio al britpop anni ’90, alla musica elettronica, alla dance, il tutto
condito con una punta di falsetto che non guasta mai. Il risultato però non è
sempre all’altezza delle aspettative e la confusione generata dalla
sovrapposizione di suoni discordanti funziona unicamente nei brani più veloci e
frenetici, mentre in quelli lenti il tutto risulta pesante e fastidioso.
Interessanti invece le versioni acustic dei brani più famosi, contenute
esclusivamente nell’edizione delux; decisamente meglio arrangiati e più adatte ad un ascolto meno attento ed impegnato. Tutto sommato un prodotto che non riserva sorprese
al di fuori dei suddetti singoli e che riesce a tratti ad annoiare,
specialmente nella versione standard, ma oggi valutiamo la delux. VOTO: 6
ALBUM: Talking is Hard (2014)
Shut Up and Dance è decisamente una canzone che si eleva
e si fra notare nella marea pop contemporanea. Incuriosito da ciò ho deciso di ascoltare
l’album dei Walk the Moon, da cui è tratto il brano, alla ricerca di altra musica
di livello da poter aggiungere alla mia playlist estiva usa e getta, ma niente.
Un’ora di noia. Canzoni monotone, melodie ripetute, riff poco accattivanti e
testi a tratti banali. Non quello che mi aspettavo, non quello che cercavo. Manca
l’originalità che avrebbe potuto rendere la band statunitense unica e che invece
si ritrova solo nel singolo in questione e forse in Different Colours.
Un gruppo che a mio avviso si prepara ad essere catalogato come One-hit wonder
al termine di questa afosa estate che ha portato loro il successo sia in patria
che oltremanica. Io intanto Shut Up and Dance continuo ad ascoltarla, almeno
per un po’. VOTO: 5
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