Avete presente quando andate in un villaggio vacanze per
una settimana, conoscete un ragazzo e dopo qualche giorno siete praticamente
fratelli? Dopo quella breve esperienza estiva vi salutate con la promessa di
sentirvi, ma poi ognuno ha i suoi impegni e la gente si perde di vista.
Ipotizziamo poi che voi ritroviate per caso questo ragazzo in un bar dopo
diciannove anni; potrebbe essere ingrassato, potrebbe aver perso qualche
capello, potrebbe avere una folta e incolta barba pregna della crema di caffè
che stava bevendo pochi secondi prima di notarvi, ma non potrete far altro che
abbracciarlo, come se fosse ancora l’estate del ’96, come se il tempo non fosse
mai passato. Ecco la mia reazione al ritorno di Dragon Ball: un lungo e
caloroso abbraccio condito da espressioni inflazionate come “Dove sei stato
tutto questo tempo?”.
Ce n’era bisogno? Di una nuova serie legata al brand di
DB, intendo. No, forse no, ma credere che Super possa superare e cancellare
quel flop ammorbante di GT non costa nulla,e io ci credo, anche dopo il primo
episodio. Ah, il primo episodio! Ma andiamo con ordine.
Alle 00:30 del 6 luglio un amico mi manda la foto dello
schermo del suo computer mentre guarda la sigla della nuova serie DB Super.
Salto dal letto, metto le cuffie per non disturbare e faccio partire la sigla giappo della prima serie a palla mentre saltello in giro per casa. Dopo attimi
di euforia, forse ingiustificata, mi faccio mandare il link del sito che ripropone
in maniera del tutto legale (non pensate male) il primo episodio e comincio a
guardarlo. Voglio prima premettere di aver visto una sola volta di sfuggita il
film del 2013 “La Battaglia degli Dei” e di averlo disprezzato abbastanza,
forse perché non indirizzato alla fascia d’età a cui appartengo ora.
Probabilmente gli ultimi due film di DB sarebbero stati adatti al me bambino,
ma ora li trovo eccessivamente infantili e ricolmi di errori se analizzati con
lo sguardo critico di un fan che ogni anno riguarda le repliche della serie
originale su Italia 1.
Ma tornando al pilot della nuova serie, dopo una sigla
senza molto mordente parte finalmente la storia e c’è Goku - spalanco gli occhi
oltre i limiti umani conosciuti - c’è Goku che guida un trattore. UN TRATTORE?!
Capisco le puntate filler nelle quali viene mostrata la parte umana dei personaggi,
ma questo è l’inizio e ogni inizio che si rispetti deve contenere almeno una
scena in cui il protagonista si allena duramente per superare il famoso "limite" (scena effettivamente presente dopo qualche minuto) e una in cui viene
presentato il cattivone di turno in penombra che trama vendetta o vuole
semplicemente conquistare il mondo. E poi Goku guida il trattore per guadagnare
soldi perché dopo anni si scopre che la famiglia del Sayan è al verde… da
sempre, aggiungerei. Ma poi non avevamo lasciato il protagonista intento ad allenare Ub,
reincarnazione buona di Majin Bu, per farne il futuro difensore della Terra? Dov’è
Ub? dov'è il nostro Ub? Vogliamo Ub. L’incipit quindi incespica e claudica, ma rivedere tutti i
protagonisti che avevamo amato nelle serie precedenti riporta lo spettatore a
strabuzzare gli occhi dalla meraviglia. Intanto ci vengono presentate altre
interessantissime situazioni comunemente degne di nota come la vita di coppia
di Gohan e Videl, Goten e Trunks alla ricerca di un cosmetico naturale, la vita
di coppia di Mr. Satan e Majin Bu, Junior che fa Junior. L’unico espediente
narrativo effettivamente degno di nota è la vincita del nobel per la pace da
parte di Satan, evento che libererà Goku da tediose attività umane e gli
concederà di partire alla volta del pianeta di Re Kaio.
Contemporaneamente
intanto il gatto Dio del chaos, antagonista del film del 2013 di cui sopra,
continua a distruggere pianeti come se non ci fosse un domani; e solo qui ho capito
quando, cronologicamente parlando, è collocato DBS: la Toei, in accordo con
Toriyama-sensei, ha deciso di riadattare le storie degli ultimi due film e di
farne due saghe della nuova serie. Scelta quantomeno discutibile. Già sappiamo
quindi cosa accadrà, o meglio lo sappiamo in parte, perché leggendo in giro ho
scoperto che gli dei del chaos sono circa una decina e sicuramente in questa
saga ne entreranno in gioco un paio, di cui uno già visto in precedenza. Ciò che
non mi convince particolarmente è la natura filmica dei gatti dei. Essi sono
graficamente troppo diversi dai nemici a cui eravamo abituati e per questo mi
sembravano molto adatti per una ciclo che comincia e si conclude in un’ora
parallelamente alla serie principale, piuttosto che fare di questi dei
personaggi fondamentali per il seguito diretto dell’enorme DBZ. Qualcosa stona
in quest’ottica. La puntata poi si conclude con lo sguardo preoccupato di Kibitoshin
che sente i pianeti scomparire uno a uno.
Volendo fare un bilancio del primo episodio posso dire
che probabilmente le mie aspettative erano eccessivamente elevate e che
probabilmente non sono lo spettatore medio a cui Dragon Ball Super è indirizzato.
Credo che questa nuova serie sia nata per raggiungere le nuove generazione che,
data la loro età, non hanno potuto godere delle avventure di Goku e compagni
nei lontani 90s. Sicuramente continuerò a seguire la serie, riderò, ne parlerò
con gli amici e mi appassionerò ai combattimenti (specialmente a quelli legati
alla saga del ritorno di Freezer, non vedo l’ora), ma sempre con sguardo
distaccato, perché dopo i baci e gli abbracci ti accorgi che diciannove anni
sono passati per tutti e quell’amico che non vedevi da tempo forse neanche ti
mancava così tanto. Solo l’euforia del momento, forse.
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