Eccoci arrivati al consueto appuntamento natalizio. Vi
ricordo che i film presi in considerazione per la classifica sono i soli visti
tra quelli usciti nelle sale italiane dal primo gennaio 2017 al 23 dicembre
dello stesso anno, giorno in cui sto ultimando la stesura della top e della
flop. A questo link trovate la lista completa dei film visti, dategli
un’occhiata prima di fiondarvi nei commenti per difendere a spada tratta un
titolo piuttosto che un altro, semplicemente potrei non averlo visto. So che le
premesse allungano sempre l’attesa per il fulcro della questione, il motivo per
cui avete cliccato su questa pagina, la classifica, ma vorrei specificare
ancora una volta che non si tratta di giudizi assoluti, non è quello il mio
intento. La classifica rispetta semplicemente i miei gusti personali e talvolta
questi possono anche andare contro una parvenza di oggettività, come scoprirete
in seguito. Fatte le dovute premesse, è giunto il momento di scoprire questa
Top 10 dei miei film preferiti del 2017. Che il flame abbia inizio!
10 - Madre! di Darren Aronofsky
Film malato e disturbante che spiazza lo spettatore
impedendo ogni tipo di comprensione. Solo successivamente, a mente fredda,
arriva la consapevolezza della finalità di un prodotto tanto fastidioso quanto
elevato. Affrontare un’opera priva di chiavi palesi per la sua stessa
interpretazione crea una difficoltà proibitiva, ma se si accetta questa
posizione scomoda si entra in un turbinio di emozioni, riferimenti e
significati unici. Un’opera complessa, presuntuosa e profonda;
impossibile lasciarla fuori.
Per approfondire: Come interpretare Madre!?
9 - Silence di Martin Scorsese
Distante da The wolf of wall street, Silence prosegue un
filone sommerso della filmografia di Scorsese legato alla spiritualità più che
alla religioni. Andrew Garfield e Adam Driver inseguono fino in Giappone padre
Ferreira e una voce che possa confermare loro la bontà delle loro convinzioni
teologiche. A metà tra racconto storico e romanzo di formazione, l’opera ultima
di Scorsese stupisce per una cura al dettaglio che solo i grandi maestri del
cinema possono vantare. Una lentezza esasperata nell’azione viene bilanciata da
una tensione psicologica oppressiva. Da approcciare con la giusta preparazione,
ma assolutamente imperdibile.
8 - Smetto quando voglio - Masterclass di Sidney Sibilia
Sidney Sibilia e Matteo Rovere hanno fatto il miracolo di
tornare ad internazionalizzare il cinema italiano. Dei tre film che compongono
la saga - di cui ben due usciti nel corso di quest’anno solare - Masterclass si
erge al di sopra degli altri per la spiccata dose di azione e adrenalina, condita
con il solito umorismo sofisticato e al contempo naturale. La critica sociale
che si evolve verso un’opera movimentata e così ambiziosa rappresenta il fiore
all’occhiello di questa stagione per il cinema italiano. Alcune
scene indimenticabili, come quella dell’assalto al treno, rimarranno impresse
negli occhi degli spettatori ancora per molto tempo.
Per approfondire: Smetto quando voglio - trilogy
7 - Guardiani della galassia vol. 2 di James Gunn
I cinecomics hanno stancato da un pezzo, chiudendosi in
stereotipi triti e ritriti che non hanno più la forza di trasmettere le emozioni
di un tempo. Eppure la creatura pop e colorata di James Gunn continua a
rappresentare la più lieta eccezione. In un universo Marvel in cui tutto tende
a concludersi verso i team-up, la forza dei Guardiani della galassia è proprio
quella di ripercorre le dinamiche del gruppo di outsiders lontani dalla lente
d’ingrandimento degli Avengers. Anche per questo motivo sono ancora combattuto
sulla presenza di Starlord e soci nell’imminente Infinity War.
Guardiani della Galassia vol. 2 decide di raccontare una
storia secondaria, che sembra essere di minore importanza fino al plot twist.
Una sorta di filler che in realtà coglie appieno l'essenza dei personaggi ed
esalta un gruppo allargato di supereroi. Comparto tecnico impeccabile, una
comicità più matura e scene d’azione mozzafiato in funzione di un finale da
brividi. James Gunn riesce ancora a fare cinema con la materia supereroistica.
Per approfondire: Guardiani della galassia vol. 2 e la fantastica imperfezione
6 - Arrival di Denis Villeneuve
La fantascienza secondo Denis Villeneuve non deve
necessariamente sbaragliare la logica per aprire la via alla più becera guerra
totale. Egli sfrutta la linguistica e la fisica per mettere in scena un film
estremamente raffinato, curato, coinvolgente e spettacolare nello sciorinamento
della matassa. A stupire maggiormente è l’ interpretazione del genere
fantascientifico, che entra nel canone di Villeneuve e ne esce rafforzato da
una struttura cinematografica solida. Uno dei migliori, se non il miglior film
di fantascienza degli ultimi quindici anni.
5 - T2 - Trainspotting di Danny Boyle
Veder tornare sul grande schermo dei personaggi cult
invecchiati di vent’anni sarebbe già di per sé un evento mondiale. Il primo
Trainspotting si chiudeva con un monologo indimenticabile che arrivava a
compimento di una riflessione sulla società degli anni ’90. Cosa avevano ancora
da dire i quattro personaggi di Edimburgo? Danny Boyle rilancia il guanto di
sfida a questo nuovo presente nato da un cambiamento-peggioramento e mette da
parte la questione delle dipendenze per concentrarsi sulle disfunzioni
dell’animo umano. Il risultato è un passo avanti sotto il punto di vista
critico, la regia di Boyle poi è maturata notevolmente in questi vent’anni e
l’esperienza migliora di gran lunga la riuscita finale. Rispetto al film del
’96 però questo T2 - Trainspotting non raggiunge le stesse vette iconiche e non
riesce a racchiudere in sé la rappresentazione di una generazione in maniera
altrettanto spiazzante. Resta un film fantastico e soprattutto necessario.
Per approfondire: T2 - Trainspotting è un film inutile?
4 - Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve
E con questa posizione diventa fondamentale la premessa
noiosa dell’inizio: non si tratta di una classifica assoluta, e non aspira ad
esserlo; semplicemente rispecchia i miei gusti cinematografici. Quindi Arrival
è il più bel film di fantascienza degli ultimi quindici anni? Sì, ma
personalmente ho preferito Blade Runner 2049 per tutto ciò che rappresenta e
per la mole di emozioni che una pellicola all’apparenza asettica è riuscita a
trasmettermi. Parliamo ancora di Denis Villeneuve - presente due volte in
questa classifica - e della sua versione del mito di Blade Runner. Forse non
era necessario rimettere mano al capolavoro di Scott, specialmente in ottica
franchise aperto, ma il modo in cui Villeneuve rielabora gli stilemi del padre
della fantascienza esalta e stupisce. Ancor più che in Arrival, questo Blade
Runner 2049 trasuda cinema di spessore. Ogni inquadratura è un dipinto, ogni
location respira e si muove nella desolazione di un mondo decaduto. Ryan
Golsing dà vita ad un personaggio tutt’altro che scontato, in grado di reggere
il paragone con il Rick Deckard di Harrison Ford.
Non un film privo di difetti, ma ogni ombra è rischiarata
dalle luci più splendenti della magnificenza di Blade Runner.
Per approfondire: Blade Runner 2049 - cosa ha lasciato il tempo?
3 - Detroit di Katrine Bigelow
Il film più importante dell’anno. Kathryn Bigelow mette
tutto il suo talento al servizio di una storia vera che riapre un discorso
attuale e futuribile sulle colpe storiche che la società bianca cerca di
nascondere dietro un dito. L’opera in tre atti mette in scena una ricostruzione
realistica di una guerriglia urbana nella città di Detroit per poi concentrarsi su di un vero e proprio
massacro avvenuto in un motel poco lontano dal centro. Grazie ad un comparto
tecnico eccezionale, Bigelow conduce lo spettatore all’intero della faida e lo
costringere a guardare in faccia la violenza più sudicia dell’uomo forte sul
più debole e indifeso. Un film che vuole arrivare allo stomaco e alla mente,
colpendo e aprendo un dialogo costruttivo. Quando il cinema migliore trova il
valore sociale. Se non dovesse essere preso in considerazione per gli Oscar si
tratterebbe solamente di un caso di cattiva distribuzione nell’ambito delle
“cene per le candidature”. Il poco rumore non intacca minimamente il valore
assoluto dell’opera.
Per approfondire: Detroit - il film più importante dell'anno
2 - Dunkirk di Christopher Nolan
Con la seconda posizione ci avviciniamo allo spettro
luminoso del capolavoro. Nolan è semplicemente IL regista del nuovo millennio:
amato e odiato, criticato ed esaltato, sulla scia di Kubrik riesce a mantenere
una cifra stilistica elevata e inconfondibile pur variando il genere. Con
Dunkirk i fratelli Nolan esplorano il cinema di guerra, un banco di prova non
indifferente visti i maestri che hanno contribuito alla storia del genere.
Dunkirk depenna totalmente l’aspetto empatico dalla spiaggia francese e punta a
narrare una situazione di guerra, senza una reale storia a fare da motore per
gli eventi. È la narrazione tripartita in tempi e luoghi differenti a dare lo
slancio necessario all’opera per raggiungere il suo obiettivo. La grandezza
delle gesta umane arriva ugualmente, senza proclami o frasi ad effetto, ma
unicamente grazie alla regia quadrata e misurata di Nolan. La condizione dei
soldati prende il sopravvento e lo spettatore è portato naturalmente a vivere
la precarietà di quei giorni, senza bisogno di un personaggio posticcio o di
una situazione fasulla per creare un legame irreale. La magia del cinema, la
maestria di Nolan.
1 - La La Land di Damien Chazelle
Se dovessi affibbiare ad un solo titolo l’appellativo di
“capolavoro” per questo 2017 non avrei dubbi su quale scegliere. La La Land è un
film totale che si rifà al musical classico per raccontare una storia senza
tempo. Il comparto tecnico rasenta la perfezione, dopo Whiplash Chazelle
dimostra ancora una volta di avere un’abilità fuori dal comune nel mettere in
scena la musica. La storia di Mia e Sebastian è coinvolgente e travolgente, e,
pur non spiccando per originalità, risulta stupefacente per il modo in cui è
stata realizzata dal regista. La La Land è un film che crea dipendenza con le sue
atmosfere magiche, le sue musiche indimenticabili. I protagonisti entrano fin
da subito nel cuore degli spettatori, mentre le immagini meravigliose ammaliano
gli occhi e non si può fare a meno di crollare emotivamente in un finale che
riporta la magia alla realtà e ci ricorda tutto quello che non è stato, tutto
quello che sarebbe potuto essere. Se Detroit era il film più importante
dell’anno, La La Land è quello che resterà negli annali. Un capolavoro, la
consacrazione definitiva di tutti coloro che hanno preso parte al progetto, dal
regista al ragazzo che porta il caffè. Un onore essere nato in questo periodo
per poter vivere La la land.
Per approfondire: La La Land - sognare per chi?
E voi? Siete d'accordo con questa classifica quali sono i film che vi hanno colpito di più in questo 2017? Ditelo con un commento qua sotto o sui social. Ci rivediamo il 31 dicembre, per parlare del male di questo 2017 cinematografico: la tanto temuta Flop 5. Snyder-Whedon aspettatemi!
Nessun commento:
Posta un commento