giovedì 30 giugno 2016

MONTE DI VENERE

Nudità
Di miliardi
di corpi
Di donne
Bellissimi
E primitivi
E insanguinati.

A loro dovete rispondere.
Gridano in piazze
E sono nude
Di tutto

Si sono spogliate
Perché vediate le loro ferite
Sudicie
E mai disinfettate.

La morte
brucia avida
sui loro ventri di vita,
ride e beve il latte dei loro seni,
ubriaca balla  
perché ha fatto un patto vantaggioso
col diavolo
o con Dio.

Sono lerce
E meravigliose comunque.
Tengono i capelli raccolti
Le tette in mostra
E il pube
Senza pudore.

Eccolo il nostro corpo
Anche quando non lo desiderate
Nei vostri incubi
Eccolo
Nello stridore di denti
Ricordatelo
Denti e carezze
Denti e carezze


Dal monte di Venere
Si alza un grido
Che ghiaccia
E poi scioglie.
Dal Nilo
Risorge un respiro antico
Che stringe i suoi fianchi
Nella culla del mondo
Dai Carri del cielo
Cade un pianto
Che annaffia Giugno
Con le sue morti ,
cresceranno molti fiori.

Ma voi
Fiori
Blu
E rosa 
Lascerete sconfitta
E urla
E siete già morti
E giugno vi annaffia comunque.


 Sara

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