mercoledì 5 aprile 2017

ASPETTANDO COVENANT: ALIEN

Verso il secondo film della trilogia prequel diretta dal veterano Ridley Scott, ripercorriamo l’evoluzione di una saga cinematografica iconica a partire dal primo capitolo del 1979, diretto dallo stesso Scott.


Nato dalla penna di Dan O’Bannon, con l’insospettabile quanto inconfondibile zampino di John Carpenter, "Alien" narra l’esperienza di morte e desolazione della nave spaziale Nostromo, il cui equipaggio è costretto ad una lotta serrata per la sopravvivenza. La storia, ormai nota ai più, prende corpo quando la nave Nostromo, durante un viaggio di lavoro, riceve una richiesta d’aiuto da un satellite vicino. L’equipaggio sbarca sul pianeta indicato per portare soccorso, ma si trova dinanzi alla carcassa di una nave spaziale, nella quale viene ritrovato un cadavere dalle fattezze umane, ma di una stazza esagerata. Kane, uno dei tre uomini dell’equipaggio scesi dal Nostromo in perlustrazione, entra nel cuore della nave abbandonata e scopre una distesa di uova misteriose, protette da una coltre di nebbia. Una di queste uova si schiude lasciando fuoriuscire un essere simile ad un crostaceo che attacca Kane,rompendogli il casco e aggrappandosi al suo volto. L’uomo è quindi riportato sul Nostromo dai suoi compagni per ricevere le cure adeguate, ma il parassita alieno che gli occlude le vie respiratorie ha ridotto Kane in uno stato comatoso. Questo è solo l’incipit di una drammatica odissea che vedrà l’equipaggio della Nostromo tentare in ogni modo di placare l’incontrollabile furia omicida dell’alieno xenomorfo, entrato nella nave insieme al corpo di Kane.


Rivisto anni dopo, "Alien" sembra sentire il peso del tempo, ma i pochi punti a sfavore di una pellicola storica non intaccano i pregi innovativi con cui aveva saputo conquistare tutti nel lontano ’79. "Alien" non stupisce solamente per una regia pulita e coraggiosa o per le interpretazioni perfette, ma è nella costruzione della suspance che riesce ad essere ancora all’avanguardia. Il vero motore del film non è infatti l’azione, ma ciò che non accade di fronte alla telecamera; ciò che lo spettatore può attendersi fin dalle prime sequenze, ma che non sa quando arriverà imperterrito a devastare la quiete silente dello spazio desolato. La tensione è palpabile e si propaga nei volti, nelle strutture della Nostromo, nella nave abbandonata che l’equipaggio tenta di soccorrere. I tentativi di arginare un fenomeno mortifero imprevisto lasciano gradualmente il posto alla consapevolezza della fine, all’incapacità di poter reagire efficacemente di fronte ad una minaccia di quelle proporzioni. E lo spettatore è inserito perfettamente nel contesto dell’equipaggio senza futuro, tanto da caricarsi di tensione quasi fosse egli stesso presente sulla nave spaziale, intento a nascondersi dall’alieno implacabile. Questa coesione d’insieme, percepibile fin dalla prima visione dell’opera, supera i confini dello schermo e trasmette emozioni caricate dal coinvolgimento. Il freddo del pianeta lugubre vi entrerà nella pelle, il vento della scena finale i scompiglierà i capelli. Ogni frame è un quadro dalle colorazioni fredde che vi vede protagonisti insieme allo sciagurato equipaggio della Nostromo.


Ma "Alien" non è “solamente” l’azione non agente che si carica di tensione, è anche una narrazione che procede per grandi trovate narrative sfruttate nell’attimo degli eventi presenti. Le premesse e i dettagli che connotano la credibilità del contesto fantascientifico sono infatti elementi curati nel minimo dettaglio che celano una storia antecedente e uno sviluppo futuribile. Ogni scelta in fase di scrittura è indirizzata a delineare i tratti di un universo vivo, fatto di navi spaziali da carico, pianeti inesplorati, androidi e alieni assetati di sangue. Tutto ciò che è stato solo accennato in questo primo capitolo lascia aperta la porta all’espansione di una narrazione quanto mai convincente e legittima: la nave abbandonata presente sul pianeta, la comunicazione di avvertimento, il cadavere dalle dimensioni esose, l’androide presente sulla Nostromo e soprattutto gli xenomorfi. "Alien" è infatti il risultato dello scontro tra l’equipaggio di una nave e un solo xenomorfo, ma la distesa di uova non schiuse nel cuore della nave abbandonata lascia presagire ben altri sviluppi, certamente più drammatici. Il primo capitolo ha quindi in sé le fondamenta di un’espansione cinematografica giustificata, di uno sguardo al futuro passato che ha avuto il giusto spazio con "Prometheus" e che si realizzerà presumibilmente con "Covenant", in uscita il prossimo 11 maggio.

A mercoledì prossimo per il prosieguo di questo excursus storico-xenomorfico. Prossima tappa: Aliens.

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