Lo specchietto per le allodole sta in una scena similare
alla prima stagione in cui viene mostrata la minaccia che farà da traino per la
prossima stagione. Stranger Things 2 nasconde in realtà un sottobosco di indizi
rivelati in corso d’opera che lasciano lavorare la fantasia nell’immaginazione
di una terza stagione. Analizziamo per punti cinque elementi che costituiranno,
a mio parere, la spina dorsale della trama della terza stagione. È doveroso
avvisare coloro i quali non hanno ancora visto la seconda stagione che questo
articolo vive di spoiler, attenzione quindi a proseguire nella lettura.
THE MIND FLAYER
Come non cominciare dalla scena conclusiva della seconda,
quella in cui siamo resi partecipi che la minaccia del mostro d’ombra non sia
in realtà sconfitta, ma limitata nell’upsidedown. Sarebbe un errore confondere
i poteri dimensionali di El (Jane) con la capacità di annullare l’essenza del
mondo negativo, la materia oscura che governa le azioni e i pensieri dell’intera
realtà parallela. Lo sforzo compiuto da El è servito a ripristinare una
condizione di equilibrio tra le due dimensioni, ma la scena finale che vede il
Mind Flayer scrutare la scuola, nonostante esso sia relegato all’upsidedown,
denota una consapevolezza certamente maggiore; e la sola Eleven potrebbe non
bastare contro un’offensiva ragionata delle forze d’ombra.
I NUOVI VECCHI ESPERIMENTI
Ed è qui che entrano in gioco gli esperimenti precedenti
- ed eventualmente successivi - ad El. Nella seconda stagione abbiamo fatto la
conoscenza di Kali (Eight), ragazza dotata di poteri, scampata alle grinfie
degli esperimenti governativi e finita nel giro di losche azioni vendicative. È
presumibile che insieme a lei altri ragazzi siano riusciti ad evadere da un
futuro già scritto e potrebbe essere proprio grazie all’intervento di queste
nuove forze paranormali che il Mind Flyer torni ad essere una minaccia
contrastabile. Una scelta narrativa di questo tipo potrebbe però replicare l’esperienza
dell’episodio 7, collocato al di fuori dei confini di Hawkins e universalmente
bistrattato per essere troppo lontano dalla linea stilistica della serie. Starà
agli sceneggiatori far convivere queste due anime, contro la nostalgia della
nostalgia.
UN RITORNO ANNUNCIATO
Che il Mind Flayer sia in grado di riaprire un varco per
il nostro mondo o avrà ancora bisogno dell’intervento delle tecnologie umane
per scatenare la sua ira subdola? Un ritorno gradito potrebbe essere fare al
caso del mostro d’ombra, si tratta del Dr. Brenner, solamente citato nell’episodio
7, sul quale aleggia ancora un alone di mistero. Matthew Modine è un attore di
spessore che nella prima stagione veniva ridotto al villain umano della serie,
ma un ritorno del suo personaggio potrebbe restituire all’attore lo spazio che
egli merita. Inoltre il personaggio di Brenner non è mai stato realmente collocato in uno
scacchiere più definito, rimanendo sempre in una zona grigia tra operazioni
federali antiterrorisstiche e mire personali. La sua posizione di ritorno potrebbe
coincidere con un nuovo punto di contatto tra il nostro mondo e l’upsidedown.
EPIDEMIA DI MASSA
Arrivati a questo punto della narrazione, con un gruppo
che ha imparato a dare il meglio di sé proprio nel momento di coesione massima,
è prevedibile una scissione forzata per tornare poi nuovamente a ricreare di
slancio l’atmosfera dell’unità. I due personaggi che hanno dimostrato di avere
un’integrità assoluta nel corso delle prime due stagioni sono sicuramente
Dustin per il gruppo dei ragazzi e Jim Hopper per quello degli adulti. I due
condividono la scomoda casualità di essere entrati in contatto con le spore
dell’upsidedown, le quali - come sappiamo - contengono una parte dell’essenza
assoluta del luogo e rispondono alla volontà del Mind Flayer. Abbiamo visto come
il mostro d’ombra sia in grado di controllare la mente di coloro che sono
entrati in contatto con la vegetazione viva del mondo negativo e quello dei
voltagabbana inaspettati sarebbe un ottimo espediente per rimescolare le carte
in tavola pur mantenendo pressoché identico il parco interpreti. Siete preparati
ad un Dustin malvagio? E se l’epidemia di massa non si limitasse ai soli
personaggi citati ma si espandesse come in un zombie movie?
PUBERTÀ
Come dimenticare la componente propriamente seriale che
riguarda i personaggi e il loro sviluppo? La scena conclusiva del ballo
invernale con le varie coppie che si ritrovano, i Police e Dustin laccato ha
rapito tutti; la crescita di ciò a cui siamo affezionati ha sempre un posto
speciale nei nostri cuori, crea empatia, fidelizza. E il luogo ideale dove
siamo diretti e proprio quello degli ormoni incontrollabili, dei primi amori e
di Big Mouth. Prevedo una terza stagione ancor più focalizzata sui rapporti tra
i ragazzi del gruppo dei protagonisti, con un occhio di riguardo al triangolo
amoroso Nancy-Steve-Weirdo. Io ve lo dico, tifo per Steve, ha la lacca
migliore.
Epic lacca guy |
Le speculazioni cominciano a delinare una trama ben
definita, ma, se queste si rivelassero anche solo in parte vere, cosa ne sarebbe
dell’effetto sorpresa? Le premesse gettate nel corso della seconda stagione
sembrano accantonare sempre più l’effetto sorpresa per lasciare spazio allo
sviluppo dei protagonisti. In realtà questa tendenza arriva a compimento di un
percorso intrapreso già nella seconda stagione. Dalla progettualità che ne è
stata fatta, sarebbe forse più corretto riferirsi a Stranger Things come ad una
stagione autonoma più una trilogia ideale che lima se stessa per rientrare nei
canoni della serialità televisiva. Riusciranno i Duffer a replicare la magia
della prima stagione o dovremo accontentarci di una bellissima serie normale?
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