Prima della sciagurata morte della figlia, Zack Snyder
era il padre del progetto DC extended universe. Tre regie su cinque film,
produttore e produttore esecutivo nei rimanenti due. La Warner aveva deciso di
affidare nelle mani dell’eccentrico regista il futuro di un progetto nato all’ombra
della coloratissima Marvel e Snyder si era dimostrato coerente con il suo
percorso artistico: alcuni pregi, molti difetti, un’enorme spavalderia
stilistica. Batman V Superman è stato il punto più basso raggiunto dal progetto
fino alla scorsa settimana. Andai a vederlo al cinema e mi ritrovai di fronte
al film più (involontariamente) comico dell’anno, lo aggiunsi alla flop del
2016 e, per rispondere ad un bisogno masochista, decisi di acquistare l’Ultimate Edition per verificare con mano la bontà della director’s cut da 182 minuti. Alcuni
approfondimenti vitali non bastarono però a rivoltare un giudizio negativo,
quanto più a mitigarlo e a far emergere il coraggio di alcune scelte. Indubbiamente
il progetto DCEU aveva sposato una linea stilistica più matura, più complessa e
carica di metafore a riempire una narrazione altalenante. Una linea sbagliata,
inadatta, migliorabile, ma differente. C’è una sottile differenza tra la
correzione e l’adattamento, e sta nell’originalità della proposta.
Il tragico dramma familiare di Zack Snyder ha allontanato
per la prima volta il regista inglese dagli studi losangelini della Warner e
ciò ha permesso ai responsabili del progetto di mettere in atto la mossa che
probabilmente avevano in mente da tempo, ossia chiamare un caposaldo della
concorrenza per competere sullo stesso piano del MCU. La scelta è ricaduta sul
rinnegato Joss Whedon, famoso per aver mantenuto la giusta medietas nella
trasposizione cinematografica dei più famosi Vendicatori. Il passaggio di
testimone da Snyder a Whedon è quantomai visibile nella tendenza ad andare
verso un’altra proposta d’intrattenimento.
Justice League si appiattisce attraverso uno sviluppo
povero e ingiustificato. Fallisce nella creazione di un nuovo standard di
competitor e inciampa ripetute volte nella corsa all’oro che la Marvel non ha la minima intenzione di condividere. La competizione sul modello che porta ormai la firma
di Feige e Stan Lee è un suicidio dichiarato, lo zoppo che sfida il velocista. La
gestazione confusa e un ambiente diffidente (con Ben Affleck sempre sul punto
di abbandonare il ruolo di Batman) non hanno certo contribuito a sorreggere il
peso di un nome pesante e il risultato è stato un miscuglio di già visto, poco
originale, mal calibrato e superficiale, condito con una buona dose di computer
grafica scadente. Il vero problema di Justice League è la mancanza assoluta di
qualcosa di nuovo e se ad un cinecomic moderno sottraiamo la suspance, lo stupore
e la novità, resta la noia, la morte dell’intrattenimento.
La Warner Bros è sempre un passo dietro la Marvel, perché
è effettivamente arrivata dopo in questo specifico settore e non ha saputo fare
tesoro dei successi targati Nolan. Noi siamo fruitori di un mercato che tende a
convergere verso uno standard ormai superato anni fa. Avengers aveva riempito
un desiderio latente, ma già con Avengers: age of Ultron qualcosa dello
standard corale aveva iniziato a mancare il bersaglio. I Guardiani della
Galassia ancora resistono perché non si tratta di supereroi, ma di personaggi
sui generis coinvolti in meravigliose avventure intergalattiche; un modello
molto più vicino a Star Wars che alla Marvel. La figura dell’uomo che
scopre di avere dei poteri e combatte minacce sempre più temibili in una tutina
attillata ha fatto il suo corso. Il MCU va avanti per l’inerzia emotiva che ha
saputo inculcare nelle menti degli spettatori, gli X-Men stanno perdendo la
loro carica sociale, la DC ha scelta di non battere nuovi territori per tornare
alla via amica/nemica.
Thor: Ragnarok vira verso un preponderante umorismo basso
alla cinepanettone spaziale. La Justice League di Whedon insegue il fantasma
sepolto degli Avengers di Whedon. Non è nient’altro che un triste livellamento
verso il basso di un intrattenimento che sta esaurendo il suo potenziale. Non resta
che ammetterlo e smetterla di mentirsi: i film con i supereroi non sono più
adatti a me.
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