venerdì 5 febbraio 2016

FIVE BY FIVE #9

Quante cose sono successe in questo Gennaio! Rihanna ha pubblicato il suo attesissimo(?) nuovo album, Anti, che, con ben 460 copie vendute, ha ottenuto il disco di platino nei sempre divertenti States, Bernie Sanders nel frattempo perdeva per un soffio il caucus in Iowa ma ha dimostrato che in quanto a gusti musicali, ci dispiace per Hilary, non ce n’è per nessuno e Kanye West ha annunciato la data di uscita del suo nuovo album SWISH, che sarà il disco dell’anno…anzi no, della vita proprio…ma forse lo chiamo Waves che è meglio…ah e stavo scherzando, non è il migliore disco di sempre.
Ma il mondo della musica è grande e tondo (ma non ditelo a B.O.B.), e tra tutte queste vicende emozionanti è facile perdersi qualcosa. Oggi vi parlo quindi di cinque nuovi album usciti questo Gennaio: quattro che magari vi siete persi e che dovreste ascoltare più uno che magari vi siete persi ed è meglio così, fidatevi. Buon ascolto!
 


Suicide Songs – MONEY (29/01, Bella Union)Il titolo di questo secondo lavoro in studio del trio di Manchester suggerisce già in parte l’atmosfera del disco. Suicide Songs è infatti un album melanconico e riflessivo ma sorprendentemente piacevole all’ascolto. Colpisce soprattutto la struttura delle canzoni, tra sonorità acustiche immediate tipiche del po-rock e arrangiamenti orchestrali. Roba alla Ocean Rain degli Echo and The Bunnymen per capirci.
Da ascoltare: I’ll Be The Night 

Ritual Spirit EP – Massive Attack (28/01, Virgin)Il duo di Bristol sembra proprio essere tornato…be’, a Bristol. Il nuovo EP dei Massive Attack – che si facevano attendere da ben sei anni – si riappropria delle atmosfere cupe e uggiose delle origini, quelle che hanno reso grande il trip-hop, insomma. Ritual Spirit è un ottimo album, funziona benne in tutte le sue parti e con tutte le collaborazioni (Roots Manuva, Azekel, Young Ftahers, Tricky) e fa sperare in un – peraltro probabile – nuovo lavoro in studio.
Da ascoltare: Take It There (ma ascoltatevelo tutto che è un EP, so’ quattro canzoni e meritano)
 

Jesu/Sun Kil Moon – Jesu/Sun Kil Moon (21/01, Rough Trade/Caldo Verde)Mark Kozelek è uno degli artisti più prolifici in assoluto. Tra lavori solisti, collaborazioni e, ovviamnte, i suoi Sun Kil Moon ha pubblicato quattro album solo negli ultimi due anni. E tutti di ottima qualità, che non è da poco. L’ultima di queste “fatiche” è uscita il 21 Gennaio ed il frutto della sinergia tra i Sun Kil Moon e i Jesu (Justin Broadrick). L’unione delle chitarre ronzanti e un po’ industrial di Broadrick e la voce inconfondibile di Kozelek, che spesso si avvicina più allo spoken words che al cantato, non è  affatto scontata, ma funziona più che bene.
 

Macrocosmos Microcosmos – PAUW (22/01, Caroline)L’ondata australiana che ha investito la psichedelica all’inizio di questo decennio ha sì ridato nuova linfa al genere, ma a volte sembra mettere un po’ in ombra tanti altri gruppi “vecchia scuola”, per così dire. Ne sono un esmpio i poco considerati Stealing Sheep, che pure hanno fatto cose interessanti (Into The Diamond Sun su tutte). Sono passati decisamente in sordina anche questi PAUW, band olandese che con Macrocosmos Microcosmos – debutto discografico – dà invece una buona prova, non esente da difetti e imperfezioni ma comunque interessante, soprattutto se amate la psichedelica e il prog d’altri tempi.
Da ascoltare: Visions 

Nevermen – Nevermen (29/01, Ipecac)Ci sono ricascato. Per l’ennesima volta leggo dell’ennesimo supergruppo composto da artisti di un certo calibro e come ogni volta, dopo averli ascoltati, ne rimango deluso. In questo caso parliamo dei Nevermen, progetto nato dall’inedita collaborazione tra Tunde Adebimpe (TV on The Radio), Mike Patton (Faith No More) e Doseone, che hanno debuttato lo scorso 29 Gennaio con l’album eponimo. Album che, semplicemente, non funziona, ma proprio per niente: diversi stili e sonorità poco o per nulla amalgamate che finiscono per soffocare anche gli spunti migliori e rendono il tutto piuttosto noioso. Un peccato davvero.
P.S. Quando ho scritto queste cose qua sopra forse ho un po’ esagerato, il disco non è proprio malaccio, ma considerando la gente che lo ha fatto mi aspettavo ben altro.
Da ascoltare: Mr. Mistake (qui il remix dei Boards of Canada che alzano il livello)

Marsha Bronson

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