101. Centouno. Siamo arrivati a 101 post in poco più di
sei mesi, ossia un articolo ogni due giorni circa. Un esperimento nato come
passatempo che nel frattempo si sta tramutando in un vero e proprio impegno. Definirlo
un peso sarebbe mentire, ma comincio a sentire la responsabilità di dover far
fronte ad accordi non presi, non scritti ma moralmente inderogabili.
Usualmente gli speciali arrivano alla cifra tonda. È a
cento post o cento video che di solito si sente la necessità di tirare le somma
e fare il punto della situazione. Noi no. Noi di InsideMAD lo facciamo a
centouno perché siamo diversi, perché siamo nuovi e soprattutto perché quando
ho caricato il precedente articolo non avevo notato fosse il centesimo. Errore mio;
mi perdonerete. Come “festeggiare” allora un traguardo per me così importante e
soddisfacente? Certo offrire un bicchiere di spuma a tutti sarebbe carino e ci
permetterebbe di vederci finalmente in faccio dopo mesi di fredda comunicazione
digitale, ma la spuma non ce l’ho e quindi niente. Mi piacerebbe però
condividere con voi qualcosa di più personale delle solite recensioni, top/flop
o commenti alle serie tv. Mi piacerebbe se qualcuno di voi mi avesse chiesto “E
ora?”, ma nessuno lo ha fatto, quindi me lo chiedo da solo come fossimo in un
programma notturno dello svogliato Marzullo. E ora? Dopo sei mesi e centouno
articoli cosa succede? Cosa viene dopo? Belle domande, grazie per avermele
poste. Ma, per dirla alla Pif, facciamo un passo indietro.
InsideMAD è nato per gli articoli che io chiamo “serie
principale”, ossia quelli in cui analizzo un film, un album o un’altra forma d’arte
che mi ha particolarmente colpito per proporre una riflessione più o meno
profonda su un aspetto specifico della vita, sulla politica o sulla società che
ci circonda. Una forma di articolo che sostanzialmente viene riassunta dal
sottotitolo, che potete trovare nella versione web del blog, “Recensioni,
impressioni e riflessioni di e sul mondo che ci circonda”. Frase un po’ contorta,
lo ammetto, ma a cui sono comunque affezionato. Dopo poco tempo, aiutato anche
dalle lezioni di chimica, capì che, per far risaltare al meglio gli articoli
della serie principale, dovevo diluirli a qualcos’altro, qualcosa di più
leggero che potesse essere d’interesse per il grande pubblico. Essendo ancora impegnato
negli studi, decisi di contattare un paio di amici del liceo per dividerci gli
impegni di scrittura: nacque così la rubrica NBT, per ampliare il pubblico e
farmi rifiatare dopo le prime settimane di intensità eccessiva. Notai poi di
non poter scrivere un articolo più complesso per ogni opera vista, ascoltata o
letta e mi decisi a dare vita ad una rubrica che mi frullava in testa fin dal
primo giorno: le recensioni della settimana che, con poche parole e un voto
finale, riuscirono a convincere qualcuno che il confronto era la via giusta. Finalmente
arrivavano i primi consensi dopo la flessione post-incipit e gli amici più
stretti cominciarono a seguire assiduamente il blog. Era un periodo in cui mi
sentivo assai attratto dalla storia italiana degli anni ’90, da Tangentopoli e
dall’evoluzione di Silvio e mi capitò di guardare i primi due episodi di 1992 (#daunideadistefanoaccorsi). Poteva
essere una grande occasione per creare un dibattito e invogliare i lettori a
seguire con costanza il blog. Cercando di coglierla alla bell’e meglio buttai
giù un commento più come esperimento che come rubrica decisiva e infatti i
risultati non furono certamente quelli sperati, ma era un punto di partenza per
qualcosa di più, ci credevo. Continuando a lavorare giornalmente e cercando di risultare
sempre fresco per i vecchi lettori e sempre interessante per i nuovi, aprì
TOP/FLOP e nuovi commenti a serie quali True Detective 2 e Wayward Pines. Il vero
successo è però arrivato con Storie di (Im)maturità, racconto diviso in tre
parti in cui ho narrato il mio esame di stato esaltando gli aspetti ilari dell’esperienza.
La conferma dell’ottima accoglienza la ricevetti in prima persona quando tornai
nella mia scuola superiore per seguire degli orali e diversi ragazzi mi riconobbero
come quello del blog. Un’emozione incredibile e finalmente gratificante. Da lì
in poi ho cercato di mantenere le rubriche intatte in quanto abbastanza sicuro
di aver trovato un’alchimia funzionale ai miei obiettivi.
Banner mai utilizzato per questioni di formato. Foto di Alice |
Ora vorrei mettere in pratica alcuni progetti a cui penso
da tempo. Dopo il quasi forfait di un paio di amici (che non biasimo affatto visti
gli impegni universitari) per la rubrica del giovedì in cui tutti possono dire
la loro, mi piacerebbe rinnovare e innovare il format con nuove facce che non
devono obbligatoriamente essere legate a me in qualche modo, ma che possono
tranquillamente essere degli sconosciuti che vorrebbero proporre delle riflessioni
intelligenti su attualità o altro. Per cui chiunque voglia collaborare anche
solo una tantum a titolo gratuito non deve far altro che contattarmi e
richiedere lo spazio di cui tutti abbiamo bisogno per sopravvivere. Non c’è
bisogno necessariamente di saper scrivere come Gogol, basta il contenuto, la
forma non deve essere un ostacolo all’espressione. Fin dall’inizio la mia idea
era quella di una redazione viva e attiva che sostenesse il blog con articoli
frequenti ed eterogenei, magari un giorno ci riuscirò. Indubbiamente, visto l’imminente
inizio dell’anno accademico, ogni aiuto è ben accetto.
Vorrei poi concentrarmi su una serie soltanto e mettere
in pratica l’esperienza maturata in questi ultimi mesi per commentarla in
maniera interessante, appassionante e finalmente matura. Un’analisi che riesca
a non sfigurare rispetto a quelle proposte da Seriangolo insomma (se non
sapete di cosa si tratta non avete mai capito una serie tv fino in fondo).
Vorrei alzare il livello della serie principale a vera e
propria critica di costume e basilare filosofia di vita (sempre GGGiovane, non
allarmatevi) senza essere sempre condizionato dal trovare un collegamento tra
un’opera audiovisiva e il tema trattato. Troppo spesso infatti mi appunto nel
mio confuso quadernino una riflessione che in quel momento mi sembra geniale e
quando poi trovo un’opera a cui collegarla rileggo ciò che ho appuntate e mi
deprimo per le banalità presenti. Ma tant’è.
Contemporaneamente al blog ho cominciato anche la stesura
di alcuni racconti gialli, fantascientifici o drammatici (quelli comici proprio
non mi vengono) e mi piacerebbe cominciare una pubblicazione periodica sul blog
in modo da invogliare l’assiduità del pubblico saltuario. Ma questa è ancora un’idea
abbastanza lontana.
Vorrei migliorare la grafica della pagina inserendo un
menu centrale in cui vengono divisi i post in base all’argomento per evitare
che un articolo pubblicato un mese fa possa cadere nel dimenticatoio solo per
questioni di spazio quando in realtà potrebbero esserci molte altre persone interessate
alla lettura di questo. L’unico problema è che il mio cane è più bravo di me in
informatica e lui ha anche un solo occhio. Quando si tratta di html vado un po’
in tilt e ho paura di cancellare o modificare qualcosa di fondamentale
importanza per la normale pubblicazione, per cui se qualche anima pia volesse
darmi una mano in questi aspetti tecnici è pregato di contattarmi. Verrà ripagato
con l’intero guadagno lordo di un mese di pubblicazioni, non mento.
Mi piacerebbe se i lettori avessero meno paura di
esprimere le loro idee e commentassero sempre più spesso per proporre un’interpretazione,
una riflessione o anche semplicemente per apprezzare o disprezzare gli
articoli. Ogni commento, anche quello che all’apparenza sembra meno
interessante, è utile a creare un dibattito e a generare un movimento attorno
al blog. Quindi dite la vostra e siate attivi piuttosto che passivi. Mi piacerebbe
se il nostro blog diventasse un luogo aperto, un bar virtuale in cui tutti
siano invitati a parlare, non solo a consumare. Rendiamolo possibile.
Per fare ciò, per creare una community attiva attorno a
InsideMAD, vi invito a mipiaciare la pagina Facebook, a seguirmi su google
plus, social su cui cerco di esser più attivo, e a iscrivervi al blog stesso
per ricevere una mail in caso di pubblicazione.
I progetti sono tanti, il tempo scarseggia sempre. Spero di
essere sempre all’altezza delle vostre aspettative, di strapparvi qualche
sorriso, di farvi riflettere ogni tanto o di darvi anche solo un momento di
pausa dalla realtà. Se non avessi alcuna view probabilmente impiegherei il mio
tempo diversamente. Cresciamo insieme, grazie.
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