FILM: Ex (2009)
Film corale incentrato sul tema amoroso sulla scia
dell’anglosassone Love Actually. Le storie di sei coppie in crisi si alternano
con alterne fortune sullo schermo. Se alcune storie divertono e appassionano,
altre sembrano pedanti, sottotono ed estranee al contesto generale. La struttura
è classica e consolidata: in qualche modo tutti i personaggi presentati si
ricollegano gli uni agli altri e ciò rende la storia più leggera, scorrevole e
facile da seguire. Gli attori sono ormai dei veterani della nuova commedia
all’italiana. Da Bisio a Orlando, da Claudia Martinelli a Dory. L’amalgama funziona
e l’ingegner Cane riesce sempre a divertire, anche nel semplice gesto di
lanciare un indifeso gatto o di andare fino in Basilicata per sfuggire all’ex
della compagna. L’atmosfera oscilla bene tra il malinconico della storia di
Bisio (la più divertente e meglio scritta) e la leggerezza di quella di
Salemme, più una serie di sketch che una vera e propria storia a sé stante.
Davvero un film carino e godibile da tutti, se non fosse per qualche battuta
scadente, qualche situazione improbabile e qualche lieto fine di troppo. Parte
con una cattiveria repressa interessante e finisce comunque a tarallucci e
vino. Commedia media. VOTO: 7
FILM: Ti Ricordi di Me? (2014)
Personalmente considero Edoardo Leo un discreto attore e
non disdegno un film che lo vede protagonista. Per questo mi sono lasciato
convincere nella visione di “Ti Ricordi di Me?”. Peccato che ad accompagnare
l’attore ci sia la petulante Ambra Angiolini e una sceneggiatura banale e
forzata. Un cleptomane e una narcolettica-smemorata si innamorano dopo qualche
difficoltà, poi lei, in seguito ad una crisi inaspettata, perde nuovamente la
memoria e abbandona il compagno, Leo, con il figlio. Una struttura leggera ma
poco accattivante; troppo vicino a “50 Volte il Primo Bacio”. Tutto sa di già
vista, di già sentito. Il finale in particolare rappresenta appieno la poco
originalità del film, sia nella trama, che nello sviluppo, che nei personaggi,
che nelle dinamiche. Il momento preciso in cui ho compreso il vero livello del
prodotto è stato il time skip. Come riassumere un periodo medio-lungo di tempo
senza far pesare ciò sul film? Semplice: intermezzo divertente con i personaggi
che si evolvono rapidamente sulle note di una canzone un po’ pop, un po’
malinconica, un po’ italiana. Obiettivamente, quanti capisaldi del cinema mondiale
fanno uso di questa tecnica di bassa lega per rendere sullo schermo un
determinato periodo di tempo? Quanti? Meditate gente, Me Ditate. VOTO: 5
FILM: Una Fantastica e Incredibile Giornata Da
Dimenticare(2014)
Un ragazzo crede di vivere un momento assai buio della
sua vita e gli sembra che i suoi familiari non riescano a capirlo, desidera
quindi che a tutti i membri della famiglia provino ciò che sta provando lui.
Questo l’incipit di una commedia di equivoci un po’ surreali e situazioni al
limite del grottesco. A salvarla è il solo Steve Carrell che, seppur sottotono
perché chiuso da una scrittura banale del personaggio, riesce a strappare
qualche risata. Si ride comunque molto meno rispetto alle aspettative e pochi
sono i punti a favore di un fantastico e incredibile film da dimenticare. VOTO:
4.5
FILM: La Gente Che Sta Bene (2014)
Ancora Bisio che fa da padrone in queste recensioni
estive. Un impiegato d’alto rango rischia il licenziamento e tenta di
allacciare i rapporti con una ditta rivale per ottenere contemporaneamente un
nuovo impiego e una promozione. Il film però, a dispetto delle previsioni e
delle premesse, si sviluppa in maniera molto particolare attraverso tradimenti,
voli in aereo, figli in arrivo e colpi bassi nel mondo della finanza. Si
sfiorano anche drammi, esistenziali e non. A prescindere d una trama confusa e
confondente però, ciò che davvero non funziona in questo film è la comicità. Si
passa dallo black humor alla comicità italiana, dalle battute volgari a quelle
più impegnate legate alla figura di Margherita Buy. Un miscuglio che rende
impossibile distinguere il momento della risata da quello della riflessione. Di
satira ce n’è ma non si vede. Imbarazzante e totalmente fuori contesto la scena
di Buccirosso (a tratti molto simile a quella vista in “Song e’ Napule”). Altro
punto a sfavore è lo stesso Claudio Bisio: irritante, inadeguato, fuori
contesto. VOTO: 5
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