Ciao sono Paolo e oggi Mattia mi ospita nel suo blog
per parlare del film “Lolita” di Stanley Kubrick. Ora, su questo argomento ci
sarebbe molto da dire e molto di cui discutere ma con il vostro permesso mi
soffermerò solo su un aspetto in particolare di questo film (che poi è anche
l’elemento centrale della storia) ovvero la relazione tra Humbert (James Mason)
e Lolita (Sue Lyon). Una relazione certamente scandalosa da inserire in un film
a quei tempi, si parla di una liaison
tra un uomo di mezza età ed una quattordicenne dopotutto. Aggiungete poi che
Humbert è anche il patrigno di Lolita e otterrete una relazione con incesto e
pedofilia. È naturale pertanto che all’epoca il film fece scalpore ma a mio
avviso l’attrazione che Humbert prova per Lolita non è affatto carnale o per lo
meno non solo. Vedrò di spiegare il mio punto di vista nel modo più esaustivo
possibile.
Humbert si innamora di Lolita nell’istante stesso in cui
la vede non solo perché giovane e bella ma anche e soprattutto per l’aura che
emana, un’aura di leggerezza e semplicità. Lolita è pura e autentica, ma allo
stesso tempo è anche maliziosa e impertinente. Humbert poi, convivendo con Lolita e la madre di lei,
impara a conoscere meglio tutti gli aspetti del carattere dell’amata. Scopre
che Lolita, pur essendo già precocemente adulta sotto molti punti di vista,
mantiene spesso dagli atteggiamenti quasi bambineschi, è una ragazza spesso deliberatamente
infantile e ed è proprio questo suo modo fanciullesco e spensierato di guardare
al mondo che lo attrae in particolar modo. Per
usare le parole di Humbert stesso: “What
drives me insane is the twofold nature of this nymphet, a veteran nymphet
perhaps, this mixture in my Lolita of tender, dreamy childishness and a kind of
eerie vulgarity”.
Lolita è immatura, puerile e forse anche sprovveduta ma è
una boccata d’aria fresca per Humbert disgustato dalla banalità dei suoi
coetanei. Nel film i coetanei di Humbert sono rappresentati da Mrs. Haze (la
madre di Lolita) e dai coniugi Farlow: personaggi insulsi ed insipidi che non
suscitano in Humbert alcun interesse. Humbert arriva anche a sposare Mrs. Haze
ma lo fa solo per poter rimanere vicino a Lolita. Nel periodo in cui i tre
convivono nella stesa casa è evidente il contrasto tra la figura di Mrs. Haze e
Lolita: la mediocrità e la volgarità della madre fanno da contraltare alla
solarità e sensualità della figlia.
La madre di Lolita morirà, investita da un’auto, poco
tempo dopo e finalmente Humbert potrà iniziare la sua tanto agognata relazione
con la figliastra. Humbert fa di tutto per impedire che Lolita possa
abbandonarlo ma è proprio questo comportamento ossessivo che esaspera la
ragazza e che alla fine la induce a fuggire con Quilty (Peter Sellers).
Tre anni dopo la sua fuga Lolita contatta nuovamente
Humbert per chiedergli del denaro. Nella scena finale in cui Humbert la incontra
per l’ultima volta nella nuova casa di lei, Lolita sembra essere cambiata
radicalmente. Ora è una donna. La sua adolescenza sembra esserle scivolata di
dosso. Porta degli spessi occhiali, indossa un grembiule per stirare e mostra
una gravidanza in stato avanzato. È sposata con Richard Schiller, un ragazzo
squattrinato ed insignificante. Deve occuparsi alle faccende di casa e tenere
d’occhio il bilancio familiare. Ora ha obblighi e responsabilità, non è più
quella ragazza spensierata che Humbert aveva conosciuto tre anni prima. Lolita
si è trasformata in Mrs. Dolores Schiller. Una casalinga qualunque.
La fine dell’innocenza di Lolita? Non sarei propenso a
chiamarla così dato che non era particolarmente innocente neppure in
precedenza. No, qui siamo di fronte alla fine della leggerezza di Lolita. Tutta
quella vivacità, tutta quella joie de
vivre di cui Humbert si era follemente innamorato se ne sono andate
lasciando spazio ad una nuova Lolita disincantata, adulta, matura. Questo cambiamento così evidente scandalizza Humbert. La
Lolita che aveva conosciuto e amato non esiste più, dopo che aveva sofferto
così tanto per conquistarla gliel’hanno portata via. Hanno ucciso Lolita! Le hanno tolto ciò che la rendeva speciale.
Ma che cos’era che la rendeva così unica? Di preciso non si può spiegare: era
una scintilla effimera, fugace, eppure così bella. Quella scintilla si è spenta
e Lolita è diventata una donna qualunque, certo ancora splendida esteriormente eppure
terribilmente ordinaria.
Humbert si rende conto che forse era stato un folle anche
solo a sognare che sarebbe rimasta per sempre la sua “ninfetta” (così la
definisce nel suo diario), che non sarebbe mai cresciuta e che avrebbe
conservato quella scintilla per tutta la vita.
Humbert alla fine consegna a Lolita i soldi che gli aveva
chiesto ed è costretto ad abbandonarla tra le lacrime.
Come avrete capito si tratta di una storia d’amore
estremamente squilibrata ed è quasi un miracolo che un film del genere sia
uscito al cinema in quegli anni. Quello che emerge dal film però non è la
ricerca da parte del protagonista di rapporti sessuali con una minorenne (come
può sembrare ad un primo impatto) ma piuttosto la voglia di trovare nuovi
stimoli per amare. Autenticità, freschezza,
spontaneità: ecco cosa cercava veramente Humbert, non tanto la soddisfazione carnale.
Infatti l’elemento erotico in “Lolita” è molto sublimato
per non dire del tutto assente: visto con gli occhi di oggi questo film è
estremamente casto. Certo per alcuni versi Kubrick fu costretto a rendere il
film casto per evitare che venisse censurato, ma secondo me rivedere la storia
di Nabokov in un’ottica meno sessuale dà la possibilità al pubblico di
comprendere i sentimenti del protagonista e permette che si instauri un’empatia
tra lo spettatore e Humbert. Se il film fosse stato più spinto a mio avviso
questa empatia non ci sarebbe stata perché il pubblico non sarebbe riuscito ad
andare oltre al sentimento di ribrezzo nei confronti di un uomo che approfitta
in maniera turpe di una adolescente.
P.S. Le opinioni che ho espresso si riferiscono in modo
specifico al film e non al libro dal quale è stato tratto. Nel libro di Nabokov
(che non ho ancora letto) a quanto pare la relazione tra i due è molto più
scabrosa, e l’età di Lolita è di soli 12 anni.
Paolo Della Corte
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