FILM: Ted 2 (2014)
Seguito del successo di pubblico (non di critica, badate bene) dal creatore de “I Griffin” e “American Dad”, Seth McFarlane. Stavolta il nostro Teddy Bear preferito sarà costretto a difendersi in tribunale dalle accuse di non essere una persona indipendente ma una proprietà. A tratti questa trama, decisamente più complessa e profonda di quella del primo film, sembra essere solo il pretesto per nuove e più dissacranti battute; uno sguardo più attento invece potrebbe notare l’evoluzione del brand e il tentativo del simpatico Seth di muovere una critica più acuta e fondata alla società moderna. Le risate non mancheranno affatto e i temi saranno assai più accattivanti. In senso generale invece la pellicola pecca molto nella costruzione infantile dei personaggi in un contesto più maturo, ma, sorvolando su alcune falle, si potrebbe azzardare la superiorità di questo film sul precedente. VOTO: 7
FILM: Delivery Man (2014)
Remake della commedia canadese “Starbuck- 533 figli e non
saperlo”. Il regista è lo stesso del titolo originale e ciò potrebbe lasciar
pensare ad una mera manovra commerciale per bissare il successo del primo film
sfruttando i soldi della Hollywood bene; in realtà la qualità aumenta di pari
passo con il budget e tutto sommato il remake con vero investigatore Vince
Vaughn riesce a superare il progenitore in molti aspetti. Fotografia, regia,
recitazione, montaggio e sonoro. Delivery Man si dimostra all’altezza delle
aspettative, nonostante un finale leggermente banale e qualche sporadica caduta
di stile. Diverte e intrattiene per un’ora e mezza; non un prodotto
indimenticabile, ma godibile. VOTO: 7
FILM: Un’Ottima Annata (2006)
Ridley è un must del cinema americano, una colonna che in
passato ha firmato capolavori ancora oggi insuperati, pellicole che hanno
segnato una generazione. Il tempo però passa per tutti e non sempre i registi
si avvicinano al vino per qualità, non sempre migliorano invecchiando. A volte
finiscono le idee, a volte si stancano e stancano il pubblico, a volte
propongono pellicole vuote di contenute e sostenute solo dalla forma e dalle
interpretazioni delle singole star. È questo il caso di “Un’Ottima Annata”,
film in cui un Russell Crowe, ormai in crisi di mezz’età, abbandona il lavoro
di broker in Inghilterra per tornare alle origini, alle radici e alla
semplicità della vita di campagna. Un enorme manifesti “si stava meglio quando
si stva meglio insomma”. Una commedia in cui si ride ma non troppo, si riflette
ma non troppo, ci si appassiona alla scontata storia d’amore ma non troppo. Si
salvano le meravigliose riprese della Borgogna e le interpretazioni dei due
protagonisti, perché Crowe è sempre Crowe. Peccato la profondità di trama non
esista. Un prodotto medio e dimenticabile, ma non per questo negativo. VOTO:
6.5
ALBUM: Multi-Love (2015)
Terzo lavoro per gli Unknown Mortal Orchestra (unknown anche perché non li conoscevo una
settimana fa e sinceramente non posso dire di conoscerli tuttora) che recuperano
le sonorità tipiche degli anni ’80 e tentano di riproporle ad un pubblico più
giovane che purtroppo o per fortuna ha perso la possibilità di vivere di
persona quegli iconici anni in quanto venuti alla luce tempo dopo. Giovani tipo
me insomma.
L’album parte bene con il singolo che dà il nome al
lavoro stesso, ma poi si perde e si ripete in maniera eccessiva peccando
nell’arte del rinnovamento: a tratti non sembra una rielaborazione della musica
di quegli anni, ma una copia. A volte sembra mancare quella scintilla che si
percepisce nei prodotti d’alta scuola. Dopo un inizio convincente quindi
l’album presenta una flessione dapprima impercettibile, poi sempre più
evidente. Ogni flessione ha però un miglioramento finale: “Necessary Evil” e
“Puzzles” infatti riescono a riportare l’album su determinati binari. Un prodotto
conciso che nasconde in sé diverse luci e talune ombre, ma che tutto sommato ha
i suoi picchi d’interesse scavando dove pochi scavano e dove pochissimi
riescono a scavare. VOTO: 7
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