I film di Woody Allen sono speciali, questo lo sanno
tutti. Nella sua lunghissima carriera il maestro newyorkese ha diretto più di
50 film, alcuni di questi sono entrati nella storia del cinema altri invece
sono meno memorabili ma tutti hanno
una vitalità e un’intensità uniche, uno stile speciale ed inconfondibile che li
rende eccezionali. Guardare un film di Woody Allen è sempre un piacere, sono
film distensivi e confortanti. Quando li
guardo acquisto la serenità di un monaco
orientale: sono veramente un portento per risollevare lo spirito.
A Natale è uscito il suo ultimo film “Irrational Man” ed
è proprio di questo film che vorrei parlarvi oggi.
“Irrational Man” è la storia di un professore di
filosofia alcolizzato e nichilista (Joaquin Phoenix) che si trasferisce in una
cittadina del New England per insegnare nell’università locale. Tenendo fede
alla sua fama di donnaiolo, Phoenix inizia subito una relazione con una delle
professoresse della città. La relazione però, a causa dei problemi di
depressione di lui, non procede affatto bene.
Frattanto anche una delle studentesse del corso di filosofia (Emma Stone)
s’invaghisce dell’affascinate nuovo insegnante ed inizia a passare del
tempo con lui. Phoenix, conteso tra le
due donne, sembra essere indifferente verso entrambe: ciò che cerca veramente è
uno stimolo per continuare a vivere. Non dico altro perché non voglio rivelare
troppo a chi non ha ancora avuto modo di vedere il film. Purtroppo però devo
ammettere che la sceneggiatura non mi ha convinto appieno: la struttura del
film non è ben rifinita e si ha la sensazione che nella seconda metà il film
perda la sua coerenza. I dialoghi invece come sempre sono frizzanti e ritmati
anche se forse mancano di quella verve che caratterizza il migliore Allen.
Per i ruoli dei protagonisti sono stati scelti due nomi
importanti: Emma Stone (alla sua seconda collaborazione con il regista dopo
“Magic in the Moonlight”) e Joaquin Phoenix che nella parte dello sbandato si
trova perfettamente a suo agio (basti pensare a film come “I’m still here”,
“Vizio di forma” o “The Master”). I due sono talentuosi e riescono a dare spessore ai loro
personaggi, il problema è che questi personaggi a mio parere non sono stati
scritti molto bene. Spesso i due protagonisti si comportano in maniera poco
verosimile o prendono delle decisioni difficilmente condivisibili, i personaggi
secondari dal canto loro non hanno molto spazio dato che la storia ruota
attorno ai due protagonisti.
Sì insomma non si può certo dire che questo film sia
esente da difetti ma nonostante tutto devo ammettere che non mi è dispiaciuto.
“Irrational Man” è un film piacevole e divertente, capace di rasserenare lo
spettatore. La scanzonata soundtrack jazz scandisce il ritmo delle vicende con
brio ed il fittizio Braylin College offre al film un setting affascinate e
suggestivo. Lo stile classico del maestro pur non raggiungendo nuove vette è comunque ben presente anche nel suo ultimo
film. Una storia poco ispirata e qualche imperfezione di troppo ci impediscono di
annoverare questo film tra i migliori del regista ma se volete semplicemente passare
una serata piacevole “Irrational Man” è la scelta giusta.
Antonio Margheriti
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