Sono veramente onorato, per me è uno piacere grande
piacere ospite di avere ospite...insomma sono contento di essere ospite di
questo blog. Nel mio primo articolo
vorrei parlare di un film molto intrigante uscito quest’anno che però a quanto pare non è stato particolarmente apprezzato dal pubblico
né in Italia né nel resto del mondo.
“Vizio di Forma” (Inherent Vice) è un film del 2014 scritto
e diretto da Paul Thomas Anderson. Prima di parlare del film in sé è bene
inquadrare a dovere questo straordinario regista. Paul Thomas Anderson è uno
dei registi più interessanti della sua generazione ma purtroppo è generalmente
sottovalutato, alcuni suoi film sono vere e proprie meraviglie
cinematografiche, basti pensare a “Il petroliere”, altri invece sono forse meno
riusciti ma nessuno dei sette film che ha girato finora ha fatto cilecca. PTA è
un grande del cinema moderno che con “Vizio di forma” prende il romanzo omonimo
di Thomas Pynchon e lo trasforma in una splendida sceneggiatura riuscendo a
darci ulteriore prova del suo talento.
Il film, ambientato nel 1970 a Los Angeles racconta la
storia di Doc Sportello (Joaquin Phoenix ) un detective privato che viene
incaricato della sua ex fidanzata (Katherine Waterston) di sbrogliare un caso
particolarmente ingarbugliato. La storia, che si dipana con la lentezza a cui
Anderson ci ha abituato, in realtà è molto più complessa e aggrovigliata.
La trama volutamente fumosa e labirintica confonde lo
spettatore ma il protagonista spesso sembra capirne ancora meno di noi
quindi meglio rinunciare a seguire quello che succede, meglio immergersi
semplicemente nel mondo groovy del film. A ben vedere in questo film la trama è totalmente in secondo piano,
quasi un pretesto. Un pretesto per mostrarci le mille contraddizioni di una città
e di una società in mutamento incessante.
Ecco la vera protagonista del film: la città Los Angeles o meglio l’atmosfera
che si respirava nella città di Los Angeles a quei tempi. Che atmosfera era?
Era un’atmosfera strafatta e fricchettona ma allo stesso tempo c'era una diffusa
paranoia dato che era in atto una metamorfosi, un’epoca stava volgendo al
termine una nuova stava nascendo.” Vizio di Forma” racconta di una città in
trasformazione, in bilico tra sixties e seventies: la Los Angeles hippie degli anni sessanta ora
deve fare i conti con il presidente
Nixon e il governatore Reagan che vogliono tagliarle i capelli e mandarla a
lavorare.
La regia di Anderson è superba: come sempre PTA non delude mai chi apprezza il
suo modo di fare cinema. Il regista con “Vizio di forma” sembra quasi sotto molti aspetti ritornare
alle origini riprendendo i suoi primi lavori in particolare “Boogie Nights”, però ATTENZIONE perché il suo stile può non
piacere a tutti. Difatti molti
considerano i suoi film troppo fiacchi, noiosi e soporiferi. A questo
riguardo posso dire che chi odia Paul Thomas Anderson odierà “Vizio di forma”
in quanto anche in questo film il regista non abbandona il suo tocco caratteristico.
Merita un plauso l’interpretazione di Joaquin Phoenix che
riesce a rendere il suo personaggio credibile e allo stesso tempo caricaturale,
la sua è una performance apprezzabile che convince appieno, anche qui come nel
caso di PTA si può dire che Phoenix sia in linea di massima snobbato come
attore, il pubblico lo ricorda principalmente per il ruolo di Commodo ne “Il
gladiatore” ma in realtà ha recitato in numerosi altri film e ci ha regalato
delle grandi interpretazioni (come nel suo penultimo film “Her”). Anche il resto del cast è di qualità eccelsa: Josh
Brolin, Owen Wilson, Reese Witherspoon, Benicio del Toro sono nomi ben noti ma
anche la meno conosciuta Katherine Waterston se la cava bene nella parte della
ex fidanzata di Doc e ci delizia con una scena di nudo molto gradevole.
In questo film PTA come già aveva fatto in Boogie Nights
inserisce nel cast una pornostar, si tratta di Belladonna, ma il suo è solo un veloce cameo che non
lascia il segno.
Difficile inquadrare il genere di appartenenza di “Vizio di
forma”, il film è un mix riuscito tra un film noir, una commedia nera e un film
drammatico con qualche accenno romantico. Questo film era molto atteso e forse
le aspettative che si erano create su quest’opera erano troppo alte e sono
state in parte disattese: infatti “Vizio di forma” pur essendo un film di
ottima qualità non riesce ad essere il capolavoro che ci si aspettava. Un passo
falso di PTA? Assolutamente no, non si tratta affatto di un film mediocre anzi
questo è Cinema con la C maiuscola ma le speranze che questo film potesse
essere il migliore di Anderson si sono infrante. Ricordo comunque che come
tutti i film di questo regista anche “Vizio di forma” va visto almeno due volte
per poterlo apprezzare al meglio. Sì
certo cooooome no! So benissimo che non lo guarderete neppure una volta
distratti dai vostri numerosi impegni comunque è mio dovere informarvi che vi state perdendo un film notevole.
Antonio Margheriti
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