Dopo aver notato che molto materiale visionato - ascoltato - letto in settimana non riesce ad essere parte di un articolo a sé stante, ho deciso di introdurre una nuova rubrica settimanale nella quale ne parlo brevemente cercando di focalizzare il discorso su aspetti positivi e negativi, tralasciando quindi la trama o il background. Spero che l'immediatezza di queste receimpressioni flash sia funzionale. Buona lettura della recensioni della settimana.
Film: Le Follie dell’Imperatore (2001)
Capolavoro dell’animazione del nuovo millennio. Porta
un’ondata di freschezza dopo un paio di lavori non eccellenti dello studio
californiano. Propone una comicità non banale, adatta sia agli adulti che ai
bambini, che riprende a tratti quella delle parodie di Mel Brooks. Alcuni
movimenti di macchina freschi, la caratterizzazione dei personaggi e il
doppiaggio nostrano denotano la cura con cui è stato confezionato il prodotto.
Alcune scene di metacinema puro e battute indimenticabili fanno già parte della
storia del cinema. Qualche animazione non all’altezza e un paio di gag ripetute
abbassano leggermente il voto complessivo. VOTO: 9.5
Film: Gigolò per Caso (2013)
Turturro si cimenta nuovamente nel cinema d’autore dopo
“Passione”, ma stavolta fallisce parzialmente. Buone le scene più intime e
personali tra i protagonisti. Discreta la critica alle religioni. Le prove
attoriali sono sì convincenti, soprattutto quelle dello stesso Turturro e della
Paradis, ma un Allen troppo macchiettistico, alcune battute banali, un finale
affrettato e una colonna sonora non sempre all’altezza intaccano la qualità del
quadro complessivo. Basi discrete, risultato sotto le aspettative. VOTO: 6
Film: The Machinist – L’Uomo Senza Sonno (2004)
Thriller di produzione spagnola diretto dal visionario
Brad Anderson ed interpretato da un irriconoscibile Christian Bale che sfiora
la soglia dell’anoressia per entrare nella parte. Film disturbante, esageratamente
lento, che cerca di creare un castello di carte, un gioco di ombre cinesi
attorno allo spettatore. Molto convincente la prova del protagonista che dà il
via alla famosa serie di cambiamenti fisici in preparazione delle riprese,
marchio di fabbrica dell’attore. Fotografia tendente al grigio, paesaggi
inesistenti, scene crude. Il regista non riesce a mantenere la tensione alta
per tutto il film. Finale intuibile ma tutto sommato in linea con il resto
della pellicola. VOTO: 7
Album: Give up (2003)
Unico album dei The Postal Service, progetto artistico
nato dalla collaborazione di due artisti indipendenti. Esperimento indie-pop di
nicchia. Sonorità dolci e perfettamente armonizzate. Buon esempio di fusione
tra musica elettronica e pop strumentale. Le voci dei due cantanti aiutano a
creare un’atmosfera ovattata e intima. Such Great Heights trascina l’album,
Sleeping In (https://www.youtube.com/watch?v=lv5lO-O8hRU) trasporta l’ascoltatore direttamente al momento prima di
addormentarsi. Quiete. Pezzi strumentali ponderati, rilassanti e riflessivi. Esperimento
riuscito. VOTO: 7.5
Album: () (2002)
Terzo lavoro in studio degli islandesi Sigur Ros. Album
pervaso da mistero fin dal nome”()”. Anche i brani non hanno un vero e proprio
titolo. Album che va oltre l’intrattenimento musicale a cui siamo abituati e
fonde in un’unica opera pezzi da colonna sonora, come il terzo, ad altri che
invece vivono di vita propria, il quarto (https://www.youtube.com/watch?v=4cffzyPQcGs) o il nono. Sonorità mistiche,
profonde. Brani da ascoltare ad un
volume molto basso, con gli occhi chiusi e il cuore aperto. Album pregno di
flemma nordica, specialmente nei cori, che a volte fa sembrare il paesaggio
fuori dalla finestra più freddo di quello che è in realtà, ma che potrebbe
scaldarvi dentro se saprete prenderlo per il verso giusto. Qualche brano meno
ispirato e alcune sonorità ripetute eccessivamente non fanno inneggiare al
capolavoro, ma il lavoro svolto è comunque molto buono. Per pochi. VOTO: 7.5
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