domenica 22 marzo 2015

RECENSIONI DELLA SETTIMANA 16 - 22 MARZO

Dopo aver notato che molto materiale visionato - ascoltato - letto in settimana non riesce ad essere parte di un articolo a sé stante, ho deciso di introdurre una nuova rubrica settimanale nella quale ne parlo brevemente cercando di focalizzare il discorso su aspetti positivi e negativi, tralasciando quindi la trama o il background. Spero che l'immediatezza di queste receimpressioni flash sia funzionale. Buona lettura della recensioni della settimana.


Film: Le Follie dell’Imperatore (2001)
Capolavoro dell’animazione del nuovo millennio. Porta un’ondata di freschezza dopo un paio di lavori non eccellenti dello studio californiano. Propone una comicità non banale, adatta sia agli adulti che ai bambini, che riprende a tratti quella delle parodie di Mel Brooks. Alcuni movimenti di macchina freschi, la caratterizzazione dei personaggi e il doppiaggio nostrano denotano la cura con cui è stato confezionato il prodotto. Alcune scene di metacinema puro e battute indimenticabili fanno già parte della storia del cinema. Qualche animazione non all’altezza e un paio di gag ripetute abbassano leggermente il voto complessivo. VOTO: 9.5



Film: Gigolò per Caso (2013)
Turturro si cimenta nuovamente nel cinema d’autore dopo “Passione”, ma stavolta fallisce parzialmente. Buone le scene più intime e personali tra i protagonisti. Discreta la critica alle religioni. Le prove attoriali sono sì convincenti, soprattutto quelle dello stesso Turturro e della Paradis, ma un Allen troppo macchiettistico, alcune battute banali, un finale affrettato e una colonna sonora non sempre all’altezza intaccano la qualità del quadro complessivo. Basi discrete, risultato sotto le aspettative. VOTO: 6


Film: The Machinist – L’Uomo Senza Sonno (2004)
Thriller di produzione spagnola diretto dal visionario Brad Anderson ed interpretato da un irriconoscibile Christian Bale che sfiora la soglia dell’anoressia per entrare nella parte. Film disturbante, esageratamente lento, che cerca di creare un castello di carte, un gioco di ombre cinesi attorno allo spettatore. Molto convincente la prova del protagonista che dà il via alla famosa serie di cambiamenti fisici in preparazione delle riprese, marchio di fabbrica dell’attore. Fotografia tendente al grigio, paesaggi inesistenti, scene crude. Il regista non riesce a mantenere la tensione alta per tutto il film. Finale intuibile ma tutto sommato in linea con il resto della pellicola. VOTO: 7



Album: Give up (2003)
Unico album dei The Postal Service, progetto artistico nato dalla collaborazione di due artisti indipendenti. Esperimento indie-pop di nicchia. Sonorità dolci e perfettamente armonizzate. Buon esempio di fusione tra musica elettronica e pop strumentale. Le voci dei due cantanti aiutano a creare un’atmosfera ovattata e intima. Such Great Heights trascina l’album, Sleeping In (https://www.youtube.com/watch?v=lv5lO-O8hRU) trasporta l’ascoltatore direttamente al momento prima di addormentarsi. Quiete. Pezzi strumentali ponderati, rilassanti e riflessivi. Esperimento riuscito. VOTO: 7.5



Album: () (2002)

Terzo lavoro in studio degli islandesi Sigur Ros. Album pervaso da mistero fin dal nome”()”. Anche i brani non hanno un vero e proprio titolo. Album che va oltre l’intrattenimento musicale a cui siamo abituati e fonde in un’unica opera pezzi da colonna sonora, come il terzo, ad altri che invece vivono di vita propria, il quarto (https://www.youtube.com/watch?v=4cffzyPQcGs) o il nono. Sonorità mistiche, profonde.  Brani da ascoltare ad un volume molto basso, con gli occhi chiusi e il cuore aperto. Album pregno di flemma nordica, specialmente nei cori, che a volte fa sembrare il paesaggio fuori dalla finestra più freddo di quello che è in realtà, ma che potrebbe scaldarvi dentro se saprete prenderlo per il verso giusto. Qualche brano meno ispirato e alcune sonorità ripetute eccessivamente non fanno inneggiare al capolavoro, ma il lavoro svolto è comunque molto buono. Per pochi. VOTO: 7.5

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