Era da tempo che volevo
parlare di questo gruppo e mi fa molto piacere poterlo fare qui su questo blog.
Ciò di cui vorrei discorrere oggi è quella che senza ombra di dubbio è una
delle compagini musicali
migliori, se non la migliore, nell’ambito dell’ hard rock commerciale, ovvero quello che fece il
botto in pieni anni 80. Gli H.E.A.T tuttavia sono un gruppo giovanissimo,
avendo rilasciato il loro primo disco nel 2007; potrà sembrarvi assurdo,
soprattutto se non siete molto vicini a questo tipo di sound, eppure è da circa
una decina di anni che i paesi scandinavi hanno preso le redini di un genere
che sembrava morto facendolo rinascere dalle sue ceneri ancora più splendente
di prima. Gli H.E.A.T infatti sono svedesi o, come piace loro affermare prima
di ogni show, “rappresentano” la Svezia, in quanto essi sono uno dei gruppi più
importanti di questo “revival” musicale.
Raramente
riesco ad affezionarmi ad un gruppo nella stessa maniera in cui l’ho fatto per
gli H.E.A.T, ma ve l’assicuro, i ragazzi sono eccezionali: non solo hanno
saputo riprendere tutti gli aspetti migliori del rock melodico dei tempi andati
ma sono stati in grado oltretutto di costruirsi parallelamente il proprio
sound, che risulta assolutamente freschissimo. I primi due album, l’omonimo
H.E.A.T e Freedom Rock, sono stati registrati con al microfono il singer Kenny Leckremo (nome imbarazzante, lo so), dotato di
un timbro gradevolissimo e più che perfetto per il sound del gruppo.
Soprattutto in Freedom Rock, un piccolo capolavoro a mio parere, possiamo
assaporarne la maestria in ogni singolo pezzo, dalla meravigliosa e sognante We’re Gonna Make It To The End (https://www.youtube.com/watch?v=YPHp82TqyVI), passando per le assurde Beg Beg Beg, Everybody Wants
To Be Someone e la mia preferita in assoluto High On Love. Le chitarre sono
cristalline, la voce è magica e basso e batteria affettano il ritmo che è un
piacere. Poi ci sono tante di quelle citazioni e reminescenze che è un piacere
andare a ricercarsele tutte: Toto, Europe, Motley Crue, Guns ‘n’ Roses e chi
più ne ha più ne metta...
Dopo
quel gran discone di Freedom Rock Leckremo lascia il gruppo; la dichiarazione
ufficiale è a causa di divergenze artistiche, ma molto probabilmente è stato
dovuto allo scarso carisma del cantante in fase live. Nonostante il dispiacere
viene scelto il miglior rimpiazzo possibile: Erik
Grönwall, il vincitore
dell’edizione 2009 di Swedish Idol. Ecco che qui occorre aprire una parentesi:
in Svezia chi vince questi tipi di reality show ha sempre ottenuto un ottimo
successo in seguito (come per esempio lo stesso Grönwall oppure il grande Jay
Smith,vincitore dell’edizione 2010), mentre in Italia i vincitori con un grande
potenziale finiscono inevitabilmente con l’eclissarsi o alla peggio a fare
squallidi spot pubblicitari per compagnie telefoniche. Ma comparare Svezia ed
Italia in ambito musicale è un po’ come paragonare un leone ad un gatto
domestico, quindi conviene andare oltre.
Con Grönwall gli H.E.A.T incidono altri due album: Address The Nation nel 2012 e Tearing Down The Walls nel 2014; la voce del nuovo singer è più aggressiva e tirata di quella di Leckremo, così che in fase di songwriting i sei (poi diventati cinque a causa dell’abbandono del chitarrista Dave Dalone) si sono sbizzarriti nel creare i pezzi più trascinanti che mai siano riusciti a comporre. Vogliamo parlare del singolo Living On The Run, che sprizza anni 80 da ogni accordo? O della sbalorditiva In And Out Of Trouble, con quel sassofono che la rende un pezzo praticamente perfetto. E poi ancora It’s All About Tonight, Inferno, Mannequin Show, Tearing Down The Walls... Tutti singoli che anni addietro avrebbero scalato in un batter d’occhio le classifiche (cosa che hanno effettivamente fatto in Svezia nel 2009). La loro ultima release, Live In London (uscito un mese fa), è assolutamente una visione obbligatoria per chi ami l’hard rock: il DVD infatti mostra un gruppo in forma eccezionale e assolutamente sulla cresta dell’onda, non avendo mai sbagliato un colpo fino ad ora. La qualità svedese si sente sempre...
Non
credo serva aggiungere altro, penso di aver descritto con sufficiente enfasi
quanta ammirazione provo per questi svedesi. Gli H.E.A.T sono un gruppo che
chiunque dovrebbe ascoltare, non solo perché sono tecnicamente delle bestie, ma
anche e soprattutto per l’incredibile energia trasmessa sia negli spettacoli dal
vivo sia in studio. Se poi siete dei nostalgici delle grandi hit anni ’80, beh, che minchia state aspettando ad
andare ad ascoltarli?
Cristiano Chignola
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