Rieccoci, dopo una settimana di immeritato riposo tra le
spiagge croate. Che avevano detto essere anche sabbiose, e avevano ripetuto
essere anche sabbiose. Io ho portato a casa i sassi gialli di Golden Bay per
riprova. Cosa è successo in questa settimana d’assenza? Molto, troppo. Il mondo
è andato avanti; qualcuno è nato, qualcun'altra è andata. Qualcuno ha
aggiornato l’app del momento. Qualcuno è una lota. Qualcuno vuole cambiare il
mondo e qualcun altro non andrà a Rio. Ma andiamo con ordine.
Sliding Doors
Questa settimana sono venute a mancare due personalità di
spicco del mondo della cultura e dello spettacolo italiano: Marta Marzotto e
Anna Marchesini. Vorrei soffermarmi soprattutto sulla seconda, non avendo avuto
modo di conoscere e apprezzare il lavoro della prima.
Il trio era di un’altra generazione e non è arrivato a
noi 90s. Chi li ha visti era passato per caso su un Da Da Da o un Teche Teche
Tè, perché nella fascia tra il Tg e Don Matteo mettono sempre qualche
riempitivo. Ma quel riempitivo era diverso: fresco, nuovo, divertente,
qualitativamente alto. Non erano i nostri comici, ma sono stati i comici di
tutti. E riguardando ora alcuni pezzi storici ci si accorge della linea di demarcazione che distingue l’autorialità professionale dall’amatorialità del chiunque
può. Perché Anna Marchesini poteva, e noi no.
Il ritorno dei Pokemon
Premessa: non spreco il mio tempo preziosissimo a
camminare con la testa china sul telefono per avere dei mostri virtuali che poi
in realtà non esistono.
In questo periodo si è parlato molto e a sproposito della
nuova app di Niantic, Pokemon Go. Non sarò io ad elencare gli strabilianti
numeri del gioco. Ciò che volevo proporre è un pensiero sulla fetta d’utenza a
cui l’applicazione è destinata. Nelle ultime settimane i media si sono
accaniti, alla ricerca di facili click, contro questi fantomatici allenatori di
Pokemon, e la stessa utenza si è spaccata tra coloro che stanno amando alla
follia la realizzazione del loro sogno d’infanzia e coloro che hanno preso la
palla al balza per rincarare la dose di guerra social al grido di “Fatevi una
vita!uno!”. Dicono che si è grandi per certe cose. Quello che penso io è che i Pokemon,
i primi 151, appassionarono milioni di bambini nel mondo. Erano destinati ad un
pubblico giovane, spopolarono nella fascia d’età compresa tra gli 8 e i 14,
tutti armati del fido Game Boy (Color) e di pile ministilo, che altrimenti la
console si sarebbe spenta esattamente nella grotta celeste. Per informazioni
chiedere a Murphy. Quei bambini che negli anni ’90 pretendevano solo prodotti
marchiati Pokemon oggi sono cresciuti. L’app di Niantic prevede che il
giocatore disponga di uno smartphone con un determinato sistema operativo (per
android Kitkat 4.4), gps e abbonamento internet. Tutti elementi che io, a sei
anni, non conoscevo minimamente. E credo neanche i bambini di oggi. Perché questo
Pokemon Go non è un gioco per bambini, ma da ragazzi. Perché l’operazione
nostalgia ha senso quando hai l’età per provare nostalgia. E allora i nuovi
allenatori non sono adulti fuoriposto, vestiti da bebè mentre cavalcano un
cavalluccio di legno sofferente, ma esattamente il prototipo, per età e
dotazione tecnologica, a cui l’app è rivolta.
Le rivoluzioni non si fanno sul divano
E poi due giorni fa è uscita la nuova patch. Io preferivo
le orme.
Mia moglie mi vota!
Non ho ben capito il ruolo dei coniugi dei candidati
nelle elezioni presidenziali americane. E se uno non avesse una moglie? E se
uno fosse Bertolaso?
La filosofia della lota
Quanto è quotata oggi una pipita da 36 carati?
Cujo
I cani sono belli. I Cani sono bravi. Quel cane invece è
proprio irascibile.
Le ferie
Uno studia tutto l’anno, perché deve prendersi una Laura.
Poi va in vacanza per tutto il mese d’agosto, abbandonando la sua attività al
destino, oppure va in ferie solo l’ultima di luglio e poi torna più carico che
mai, pronto a pubblicare un articolo ogni due giorni. Recensioni, analisi,
pensieri, commenti, Salvini e racconti. E pillole, come potete vedere.
Tutto ad agosto, come se non ci fosse un settembre.
Le ferie 2
Schwazer ha comprato un biglietto aereo per Rio.
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