Ha suscitato un contenuto scalpore l’arrivo sulla
piattaforma Netflix dell’ultimo spettacolo partorito dalla mente scissa del
comico più politico - sicuramente non del politico più comico - nostrano.
Grillo vs Grillo è una summa definitiva dell’esperienza che ha portato il
comico genovese a traslare verso il mondo che per anni aveva canzonato nei suoi
spettacoli. Da questo mutamento il titolo: Grillo contro Grillo, perché i
grilli sono due, i grillini molti di più.
Attraverso un racconto aneddotico, l’anziano Beppe tenta
in qualche modo di giustificare la necessità della sua svolta politica,
passando soprattutto dalla volontà popolare che, a detta sua, l’avrebbe col
tempo portato a dare una forma partitica - si può dire partitica? - alle sue
speculazione comiche. Sono due, ma è uno. O trino, se vogliamo coinvolgere in
questo percorso l’uomo che ha introdotto la risorsa più importante, la rete. Senza
il compianto Casaleggio, infatti, oggi il movimento avrebbe una forma
differente e la conformazione della democrazia del (tele)voto concepita da Grillo
sarebbe ancora un’utopia lontana nel panorama della nostra maleodorante
politica.
Grillo non si scinde nella sola persona nel tempo, ma
anche sul palco, con una serie di interventi registrati e proiettati sullo
sfondo attraverso i quali squarcia i veli e prende una posizione netta dal
punto di vista politico. Lo spettacolo, breve ma intenso, si gioca principalmente
su questo dualismo gravido di concetti triti e ritriti, mantra ormai dei comizi
pentastellati del Grillo politico. Se fossimo sul canale youtube del
movimento, tutto ciò sarebbe nella norma. Se fossimo sul blog di Grillo, questi
interventi mirati fatti durate lo spettacolo sarebbero leggere carezze. Ma siamo
su Netflix e il punto è un altro: dove si ferma il valore comico e che peso
dare a quello politico dello spettacolo?
La comicità che caratterizza lo show è la medesima che
Grillo porta avanti da decine d’anni di onorata carriera, ma se negli anni ’90 era
possibile godere di uno spettacolo ottenendo come risposta un quadro
generalmente realistico dell’Italia dei tempi, in questo caso l’intera
struttura è canalizzata nel dare una risposta definitiva al dipinto graffiante
offerto dall’autore. C’è una soluzione politica che sorregge ogni battuta e
senza di essa lo spettacolo crollerebbe a pezzi, distrutto dal peso degli anni
di una carriera che avrebbe limitato il livello comico di chiunque. Se Grillo è
ancora in grado di sfoggiare una certa verve è perché il suo ruolo su quel
palcoscenico non è solamente di far ridere e riflettere, ma anche e soprattutto
di fare proseliti. Gli interventi più divertenti, infatti non coinvolgono in
minima parte il politico, ma si concentrano sulla gioventù del comico: dall’esperienze
scolastiche alla figura del padre, dall’ingresso nel mondo del lavoro al furto
a Pippo Franco. Ma questi interventi si contano sulle dita di una mano. C’è dunque una pesantezza di fondo che impedisce di godere dell’ilarità
di un giullare moderno per la sua spiccata indole polemica.
Siamo di fronte ad una domanda narrata con leggerezza che
ha però in sé già la risposta, e si tratta di una risposta fortemente violenta,
come era la natura del comico, com’è quella del politico. È una risposta che si
compone di falsi miti, dati poco attendibile, una generalizzazione colposa e un
accanimento mirato contro tutto e tutti. Si tratta di un programma politico che
va dalla democrazia diretta della rete al reddito di cittadinanza, passando per
l’immancabile complottismo delle macchine ribelli. Perché in questo spettacolo
c’è tutto Grillo, il comico e il politico. E godere di una risposta così forte
potrebbe risultare complicato, se le basi di partenza immaginano un’altra
politica.
È giusto dunque che un prodotto così politicizzato sia su
una piattaforma libera come Netflix? Assolutamente sì. Perché la censura è un’arma
che abbiamo abbandonato da tempo e la comicità può esprimersi nelle forme più
disparate, anche attraverso la politica satira. Se questo spettacolo di un
Grillo calante è ciò che il nostro paese è in grado di produrre per stare al passo
con la comicità mondiale, che ha ormai da tempo adottato il format dello stand
up comedy, è giusto esprimerci per ciò che siamo, anche e soprattutto nei
nostri limiti. Con la consapevolezza però di trovarsi di fronte ad un comizio
politico del Movimento 5 Stelle, che, come ogni comizio politico che si
rispetti, manca della risposta dell’altra parte. È un tentativo finale di slegare il movimento dalla sua figura, ma il carisma dell'uomo renderà vano lo scopo ultimo.
Questo è il sacro Grill, mangiatene tutti. Amen.
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