Era l’estate del 2009 e avevo da poco finito gli esami di
terza media e mi sentivo con una ragazza (sentirsi è un po’ d'ingenuità e un
po’ di vergogna. Che le cose poi le sai le sa anche lei ma fate finta di non
saperlo). E quindi estate del 2009. Come ogni estate prima dei diciotto ero
in procinto di partire per le vacanze con la mia famiglia. Un impossibile viaggio in camper fino in Normandia e ritorno. Ora, nel 2009 sentirsi era più
complicato ma anche più esaltante, aveva qualcosa di magico. Di sicuro più
costoso e la tariffa Vodafone summer non contemplava coppie di
tredicenni sparpagliati per l’Europa. Io e lei avevamo deciso di mandarci un
solo messaggio al giorno, ma quando c’è trasporto un messaggio al giorno è
una parola sbiascicata detta sovrappensiero
partimmo e giorno dopo giorno cresceva
in me la voglia di parlarle per dirle tutto. Per rispettare il patto del
messaggio quindi il quinto giorno decisi di comprare una cartolina della
scogliera per colpirla a lei che piacevano i viaggi e i paesaggi e per
scriverle quello che avevo provato in quei giorni e mettere le parole sul
non-detto e i silenzi. Presi quattro cartoline: tre per gli amici e una per
lei. Anche se a dirla tutta degli amici mi interessava niente in quel momento.
Ero preso. Ma mi vergognavo anche di mostrarmi così ai miei genitori e quattro e si nasconde bene e via
la sera stessa presi per mano la sua cartolina e
cominciai a scrivere. La mano andava che era una bellezza e più scrivevo e più tornavo sui
miei passi a correggere e cancellare. E cercavo le parole con qualche disegnino
abbozzato, era arte astratta. La differenza
con i messaggi è questa: oggi il ricordo di un messaggio mai arrivato resta in
uno sta scrivendo mancato, sulle cartoline invece gli errori
restano e rovinano il bianco
mezzo soddisfatto del risultato, la mattina dopo mi recai
alla buca delle lettere della stazione di posta più vicina. Imbucai le
cartoline degli amici e poi rimasi a fissare i miei scarabocchi per lei.
Pensavo e ripensavo a quello che avevo scritto se fossero le parole giuste se
lei avrebbe capito i miei sentimenti o avrebbe frainteso se lei stesse ancora pensando a me. E mentre riflettevo
mi lasciai prendere dalle paure. Accanto alla buca delle lettere c’era un
cestino. Partì convinto di imbucare la cartolina ma qualcosa di magnetico non so la gettai nel
cestino tirando anche un sospiro di sollievo.
Inutile dire che quella ragazza non l'ho più rivista
oggi sono passati nove anni e vorrei anche aver imparato qualche lezione. Ogni giorno ci ripetiamo che quell'errore non lo ripeteremo più ma ogni giorno è il MIO errore e di nessun altro. Vorrei smetterla di cancellare i messaggi prima di
inviarli e domandarmi se lei ha visto il mio sta scrivendo e cosa ha pensato se ci è rimasta male se voleva scrivermi lei se le manco. E lei mi manca (?)
Vorrei trovare il coraggio di comprare una cartolina e imbucarla.
Grazie anche al mio amico che mi ha dato la storia e qualche buona parola.
Vorrei trovare il coraggio di comprare una cartolina e imbucarla.
Grazie anche al mio amico che mi ha dato la storia e qualche buona parola.
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