mercoledì 11 maggio 2016

ORWELL CHE NON PASSA MAI

I morti si dimenticano in fretta.
Si corre via dai funerali a fare altro, le cose dei vivi: un ciclo che si chiude e un sacco di brave persone che non ci sono più. Poi alcuni diventano santi, altri diventano artisti, creativi, altri scrivono libri o fanno film. Da morti si fanno molte più cose.
Politico, imprenditore, guru e fondatore del Movimento 5 stelle (2009) insieme a Beppe Grillo: questo è diventato Gianroberto Casaleggio (morto il 12 aprile di quest'anno) su Wikipedia, la nostra cara enciclopedia libera online.
Tanto rispetto per un grande pensatore, che accanto a Grillo mi faceva quasi tenerezza nei momenti in cui veniva tirato sul palco a dire due parole a fatica con quella voce che non gli avrebbe mai permesso di essere un grande oratore. “Non sono capace di gridare” si è sentito quasi in dovere di dire una volta, mentre la gente nella piazza riposava le orecchie da Grillo.


Detto questo, che non vuole essere un discorso di nessun orientamento politico, e che non vuole nemmeno chiarire le idee sul ruolo che poteva avere Casaleggio nel movimento (alcuni parlano di un dittatore che pianificava tutto celandosi nell'ombra, di un burattinaio, di un ideologo taciturno…), vorrei porre l'attenzione più che altro sulla sua ideologia. Si, perché se i morti si dimenticano in fretta le idee restano nel vento, che ci insegna tutti i giorni come si fa la rivoluzione.
Casaleggio vedeva, se vogliamo, oltre il Movimento. Aveva sogni riguardanti un futuro del pianeta, e riguardanti il web, democratico, libero e indipendente.
Nel suo libro “Veni Vidi Web”, pubblicato il 25 novembre 2015, spiega parte del mondo utopico:

energie pulite,
niente inquinamento,
niente multinazionali,
niente cacciatori e animali maltrattati,
niente malattie e quindi meno farmaci e meno ospedali,
niente edifici e infrastrutture inutili,
niente possedimenti di più di cinque milioni di euro a persona (compresi mobili e immobili),
niente leaders,
niente debiti,
niente speculazione,
niente solitudine e abbandono,
niente armi,
niente corruzione,
niente segreti,
niente lavori pesanti perché svolti da robot,
tutti gli stati all'ONU e tutti con gli stessi poteri,
votazioni online ogni cinque anni,
ecososteniblità,
governo di persone pescate a sorte che lavorano per il solo bene del paese,
famiglie felici,
consumo alimentare a chilometro zero, 
macchina della giustizia funzionante, e molto altro.


Sembra "L'Isola che non c'è" di Bennato o il Paese dei Balocchi di qualsiasi comunista ambientalista del nostro tempo. Comincia però ad inquietare quando si vedono scritte cose del tipo: “Chi è sorpreso con un fucile da caccia è lasciato nudo nei boschi e braccato da personale specializzato con pallettoni di sale grezzo dall’alba al tramonto” ; 
“In Italia le statue di Garibaldi sono sostituite da statue di Gandhi” (perché?);
“Chi è sorpreso a inquinare è condannato alla raccolta differenziata a vita nel proprio comune” ; 
“Chi si sottrae (alle regole) è rieducato alla comprensione della vita in appositi centri yoga” ; 
“La parola leader è diventata un insulto”;
“Sono istituiti i ministeri della Pace, della Vita e della Giovinezza”; 
“Ogni anno si tiene la Giornata della Solidarietà, considerata la massima espressione dello Stato” ;
“Il cittadino deve dedicare dalla maggiore età di 16 anni, due ore al giorno alla comunità “;
“Lobby e società segrete sono proibite per legge e i loro membri considerati rei di alto tradimento contro lo Stato”;
“ L’esperanto è obbligatorio come seconda lingua” (l'esperanto è una lingua pianficata a fine '800 per essere usata a livello mondiale). 
Ci sarebbero molti altri esempi ma mi fermo qui. Se non vi inquieta abbastanza o non vi ricorda ancora lontanamente Orwell provate a guardare questi video pubblicati dalla Casaleggio e Associati su Youtube nel 2007 e 2008:



Casaleggio li aveva definiti “un gioco” ma io lo trovo un gioco inquietante, al pari di “1984” di  George Orwell (1903-1950), che viene chiamato romanzo distopico. Forse ci ricorda molto il mondo utopico di Casaleggio “La fattoria degli animali” dello stesso autore, allegoria della rivoluzione comunista in Russia che sfocia alla fine in un totalitarismo della stessa portata dei totalitarismi di destra che ben conosciamo, pur avendo alla base il sacrosanto principio di uguaglianza tra tutti gli uomini.
Ovviamente non voglio certo che a questo punto voi vi immaginiate un Casaleggio Grande Fratello, perché davvero non è il caso; la mia intenzione è piuttosto quella di far comprendere quanto sia facile, anche nei sogni politici più innocenti, trovare elementi che neghino la vera libertà dell'individuo e che possano quindi ribaltare l'utopia.
Quello di Casaleggio è un mondo meraviglioso, ma preferisco immaginarlo e basta per ora.

Sara

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